Spettacolare, visivo, suggestivo: il live degli Archive all’Ex Dogana di Roma
Il gruppo britannico lo scorso 12 luglio ha messo in scena una vera e propria opera audiovisiva sul palco del Viteculture Festival
Il caldo romano ha concesso una leggera tregua, al punto da permettere di uscire la sera senza subirne gli effetti. L’aria è respirabile, ma allo stesso tempo rarefatta da un’atmosfera ben presto spiegata. Un cenno di fumo che esce dal palco proprio sotto i cavalcavia della tangenziale romana, un grande schermo appeso sulla parete posteriore dello stage e una gigantesca scritta WELCOME. Parte così il live degli Archive, sui beat e le atmosfere di Driving in nails il singolo di presentazione dall’ultimo lavoro The false foundation uscito negli ultimi mesi del 2016.
La band britannica, composta da Holly Martin e Maria Q alla voce, Dave Q alla chitarra e percussioni, Darius keeler ai synth e al piano, Danny Griffiths ai synth e agli arrangiamenti e Pollard Berrier alla chitarra e agli arrangiamenti, porta sul palco del festival romano il tour di presentazione dell’ultimo album generando un vero e proprio spettacolo per tutti i sensi e tutte le percezioni.
Limitarsi a parlare di musica infatti è riduttivo, la musica è solo il mezzo, uno strumento per poter comunicare e raccordare gli effetti visivi e le emozioni generate. Lo spettacolo è stato un susseguirsi di giochi di luce, passando da un rosso intenso a momenti di oscurità, e video sul maxi schermo che hanno impreziosito ulteriormente la performance della band.
Dal pezzo in apertura si passa proprio alla title track dell’album, The false foundation dai ritmi intensi e quasi ipnotici che fanno scatenare il pubblico, che pur non calcando i numeri delle grandi occasioni, è totalmente rapito dallo spettacolo.
Se due pezzi sono riusciti a catturare completamente l’attenzione dei fan, Crushed fa esplodere completamente gli spettatori, con il suo andamento e la sua carica crescente nel corso di tutto il brano.
La certezza che si afferma brano dopo brano è la poliedricità indiscussa degli artisti, capaci nel corso del live di spaziare dal rock progressivo all’elettronica, dall’ambient alla psichedelia.
Il suono è deciso, studiato e di un’indiscutibile valore, capace di accontentare i fan della musica progressiva, qualunque essa sia la base, rock o elettronica.
Splinter e Bright Lights, sono le ultime due canzoni tratte dal disco più recente della band. Siamo già a metà della scaletta e il lavoro “protagonista” del tour è già messo da parte per far spazio al resto della discografia della band.
Il giro di boa si ha con Distorted Angels, singolo estratto dal penultimo album Axiom. Si passa per un attimo a suoni più leggeri, una ballad in piena regola, in cui i synth non fanno che generare un’aria più drammatica e coinvolgente dal punto di vista emotivo.
Baptism e la successiva Fuck U, ritirano in alto i toni, pur mantenendo la leggerezza del pezzo precedente.
La scaletta arriva alla fine con Numb, la cui potenza strumentale non ha eguali, lunghi tratti solo strumentali non fanno che impreziosire ulteriormente il brano e la performance della band, che si conferma in ottima forma.
Una scaletta forse troppo breve con appena 12 brani, che hanno sicuramente convinto il pubblico presente nell’arena del Viteculture Festival. Una band che non ha fatto altro che confermarsi tra le più complete live, in grado di coinvolgere oltre che con i suoni, con delle esperienze visive degne del genere prodotto. Impossibile mancare ad un futuro ritorno sui palchi italiani.
Di seguito la scaletta:
Driving In Nails
The False Foundation
Crushed
Splinters
Bullets
Bright Lights
Distorted Angels
Baptism
Fuck U
Sane
Controlling Crowds
Numb