L’ultima volta a Roma: gli Elio e le storie tese live al Viteculture Festival
La storica band milanese si è esibita lo scorso 28 luglio sul palco dell’Ex Dogana per la tappa romana del suo tour d’addio
Una storia immensa, una pagina indelebile della musica italiana fatta di partecipazioni memorabili al Festival di Sanremo, dischi irriverenti e brani ormai che rimarranno immortali negli albi della discografia italiana.
Sembra essere giunti alla fine di questa lunga parabola e, come nelle migliori storie, è arrivato il momento di calare il sipario. Ma c’è il tempo per un ultimo tour, con quello che più volte nel live è stato nominato come l’ultimo live a Roma.
Parliamo degli Elio e le storie tese, che lo scorso 28 luglio hanno toccato la capitale con il loro “Tur 2017” che nelle intenzioni della band sarà proprio quello finale.
La band, che dal 2013 è orfana nei live di Rocco Tanica, si è presentata sul palco con Stefano “Elio” Belisari alla voce e chitarra, Nicola “Faso” Fasani al basso, Davide “Cesareo” Civaschi alla chitarra, Christian Meyer alla batteria e Antonello “Uomo” Aguzzi e Vittorio “Carmelo” Cosma alle tastiere e ai cori, quest’ultimo subentrato al posto di Tanica.
La band milanese ha portato con sé tutto il proprio bagaglio discografico più amato dai fan, costruendo una scaletta che non ha smesso di divertire il pubblico scatenato del palco dell’Ex Dogana.
Si parte con un grande classico, Parco Sempione e subito parte il coro unisono del pubblico, a dimostrare il grande affetto per la band. Ma gli Elii sono una band “rock and roll”, come più volte ricordato dallo stesso Elio sul palco e quindi chitarra in braccio e parte Cassonetto differenziato per il frutto del peccato, una gioia indescrivibile quella uscita dal boato del pubblico. Ma non è tutto, l’apertura del concerto è una vera esplosione, è subito il momento di un altro super classico: Il vitello dai piedi di balsa.
E’ il momento di far salire sul palco del membro “non ufficiale” della band, ma ormai immancabile ad ogni live del gruppo. Parliamo di Mangoni questa volta nei panni del vitello dai piedi di cobalto, che scatena le risate del pubblico sempre più catturato dall’esibizione. Come in un tutt’uno, segue direttamente la seconda parte del pezzo “Il vitello dai piedi di balsa reprise”.
Ancora un grande classico, John Holmes (Una vita per il cinema), il pezzo sul famoso pornattore statunitense.
Le continue apparizioni di Mangoni, oltre ai siparietti continui tra ogni pezzo catturano sempre più i fan dai più affezionati fino a chi è presente per la prima volta. Si passa anche per cover improvvisate di Gabbani e Despacito, il tutto condito dalla forte ironia che da sempre ha contraddistinto la band.
Si passa per Fossi Figo, Mio cuggino, Ritmo Sbilenco e alla fine si arriva a Pippero®, con un pubblico completamente catturato che canta e balla in un coro unico insieme alla band.
Un momento più “romantico” con tanto di accendini accesi come la tradizione vuole: Uomini col borsello (ragazza che limoni sola). Questo è solo una piccola tregua prima del trittico di pezzi che porta alla chiusura della prima parte del concerto. La chiusura di questa fase è veramente esplosiva, tre grandi classici degli Elii. Prima Born to be Abramo scatena il pubblico, poi Servi della gleba fa cantare e urlare ogni persona presente ed infine Supergiovane chiude alla perfezione la parte principale della scaletta, con Mangoni che vestito da Supergiovane corre ovunque per il palco divertendo tutti i presenti.
Il concerto prende una pausa il pubblico intona a luci spente un “Forza panino” che suona come una richiesta chiara, la band risale sul palco ed esegue in sequenza prima La terra dei cachi e poi Tapparella chiudendo così un concerto indimenticabile.
A vederli esibirsi, gli Elii non sembrano una band in procinto di chiudere la propria carriera, eppure forse siamo noi del pubblico a doversene rendere conto prima ancora di loro che tutto sta per concludersi, con un briciolo di rammarico e tristezza, ma con la consapevolezza che tutto quello che è stato prodotto dalla fondazione negli anni 80 fino ad oggi non sarà facilmente riproducibile, se non addirittura ineguagliabile.
Di seguito la scaletta del concerto:
Parco Sempione
Cassonetto differenziato per il frutto del peccato
Il vitello dai piedi di balsa
Il vitello dai piedi di balsa reprise
John Holmes (una vita per il cinema)
Fossi figo
Mio cuggino
Discomusic
Ritmo sbilenco
Pipppero®
T.V.U.M.D.B.
Il rock and roll
Uomini col borsello (ragazza che limoni sola)
Born to Be Abramo
Servi della gleba
Supergiovane
Encore:
La terra dei cachi
Tapparella