“La terra inquieta” in mostra a Milano
Uomini che attraversano confini e confini che attraversano uomini
Fu Édouard Glissant, scrittore caraibico, a parlare de “La Terra Inquieta” con una raccolta di poesie celebra mitiva della coesistenza di culture diverse. Oggi è invece mostra d’arte alla Triennale di Milano: un’ esposizione che racconta il nostro pianeta nella sua instabilità e nel suo continuo fremere. Un concerto di sessanta artisti da quaranta Paesi del mondo per raccontare i profondi cambiamenti che stanno segnando la nostra epoca partendo ovviamente dalla crisi dei rifugiati.
Lo spettatore della mostra si sentirà un esploratore che girovaga fra luoghi reali e immaginari, che può guardare dall’alto la tragica odissea dei migranti, riuscendo comunque ad esserne emotivamente coinvolto. Sembrerà di vagare in un girone dantesco dove con momenti di crescente pathos si darà un’occhiata alla vita dei dannati del nostro tempo.
La migrazione in tutte le sue forme: dalla ricerca di materie prime, passando per la tratta degli schiavi, la migrazione italiana degli inizi del Novecento, fino ai drammi più moderni come il conflitto siriano, i campi profughi, l’emergenza Lampedusa.
“La Terra Inquieta” è però rappresentazione di una produzione artistica che sa vivere nel suo tempo e fa sentire la sua voce davanti ai cambiamenti del secolo, non è reportage. Il giornalismo racconta i fatti, ma questa mostra sembra dirci che gli artisti, molto spesso protagonisti delle migrazioni narrate, hanno un loro preciso ruolo nella società moderna. Non solo narrazione quindi ma anche fiducia nel futuro, nello scambio della migrazione e non nel terrore.
Se proprio si volesse dare un nome a questo tipo di rappresentazione lo si potrebbe definire come un “documentario emotivo”, un “reportage lirico”.
La mostra, ideata e curata da Massimiliano Gioni, è promossa da Fondazione Nicola Trussardi e Fondazione Triennale di Milano. Un modo per dare volto alla moltitudine che altrimenti sarebbe perduta.
Clarice Pecori Giraldi, Vicepresidente della Triennale di Milano, sottolinea: “La Terra Inquieta consegna all’arte la responsabilità di raccontare i cambiamenti, i conflitti le tensioni che hanno origine da guerre, esodi e catastrofi naturali. La Triennale, come istituzione culturale vigile alle variazioni sociali, sente l’obbligo di fare la sua parte in questo racconto, e riflettere su queste moltitudini senza nome che ogni giorno portano avanti la loro ricerca di una vita dignitosa. La mostra, che si inserisce nel programma del Settore Arti visive della Triennale di Milano sotto la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti, attraverso opere di oltre sessanta artisti provenienti da vari paesi del mondo ci costringe a fare i conti anche con il nostro mondo ormai invecchiato, e a ricordare che non tanto tempo fa eravamo noi ad attraversare mari per trovare una nuova vita, una migliore opportunità“.
Una mostra che non va assolutamente persa, aperta fino al 20 agosto.
Periodo fino al 20 agosto 2017
Luogo Triennale di Milano
Viale Alemagna 6 – Milano
Giorni e orari di apertura da martedì a domenica
dalle 10.30 alle 20.30
Biglietti intero 8 euro
ridotto 6,50 euro (per categorie aventi diritto)
cumulativo 10 euro