Velocità di pensiero. Verso il titolo della MotoGP
Con i due terzi del motomondiale disputato, facciamo un resoconto di cosa ci siamo lasciati alle spalle e cosa troviamo diritto davanti a noi, cercando di capire chi possa vincere il campionato di MotoGP più incerto (e bello) degli ultimi anni
Veloce, anzi velocissimo, il Motomondiale corre sul filo di un rasoio sottilissimo che va da un cordolo appena sfiorato fino a un rettilineo affrontato a 300 chilometri all’ora. Entriamo nella fase caldissima di una MotoGP 2017 che ha visto succedersi a ripetizione piloti sul podio più alto della classifica generale.
Entriamo nella fase in cui ogni errore verrà severamente pagato buttando quel che di buono anzi ottimo si è fatto fino adesso; ed in fondo l’ultimo Gran premio, disputato domenica scorsa a Misano, è la perfetta sintesi di quel che abbiamo vissuto in questa stagione, con un pilota, questa volta nello specifico Danilo Petrucci, che sembrava ormai lanciatissimo verso la bandiera a scacchi e un secondo pilota (un certo Marc Márquez) che nell’ultimissimo giro osa un sorpasso che gli regala la vittoria finale (e il primato in classifica), mentre un terzo pilota (Andrea Dovizioso l’esempio perfetto) si accontenta di un terzo posto per racimolare (come la formica per l’inverno) quei punti che sommati alla fine potrebbero portare a qualcosa di nemmeno pronunciabile ad aprile.
Márquez dopo la gara di domenica scorsa ha avvicinato un po’ di più il suo nome alla vittoria del suo quarto titolo mondiale in MotoGP (comprese Moto3 e Moto2 diventerebbero sei) rimanendo il favorito, nonostante sia a pari punti con Dovizioso, visto anche che mancano sempre meno gare al termine (5 per l’esattezza) e i punti dei due protagonisti adesso sono 199.
Ma per la Ducati è lecito sognare, viste le prestazioni sempre altissime e continue del pilota italiano. Le parole del romagnolo nel post gara sono di speranza, “Il cammino è ancora lungo”, com’è giusto che sia, diametralmente opposte ai pensieri dello spagnolo, voglioso di chiudere presto (matematicamente parlando) il campionato. Il peso sta tutto dalla parte di Márquez, che deve psicologicamente riconfermarsi, mentre per il “Dovi” sta tutto nel sapersi godere al meglio il momento e lavorare sodo senza pensare al gran finale.
Parlando ancora di Ducati, non ci sentiamo però di condannare e/o bocciare la stagione di Jorge Lorenzo (caduto per altro anche a Misano mentre era davanti a tutti), un anno di adattamento e di esperienza per domare la “DESMO” gli è concesso, consapevoli del fatto che se un pilota della sua caratura riuscisse nell’impresa non ci sarebbe più gara per gli altri; attendendo questo possibile futuro ci proiettiamo verso il circuito di Aragona (24 settembre), dove lo spagnolo è sempre andato forte.
Nel duello perfettamente pari in alta classifica tra i due piloti già citati prima, a fare da terzo incomodo troviamo Maverick Viñales, protagonista annunciato che non ha deluso le aspettative: trovandosi a 16 punti di distacco dalla vetta della classifica (183), se il catalano butterà sul tavolo da gioco tanta grinta e fame di vittoria da contrastare l’esperienza degli altri due protagonisti, ha tutto il tempo e la potenza di fuoco per tentare il grande sorpasso (non solo in pista) per il ribaltone finale.
Fuori dai giochi troviamo purtroppo Valentino Rossi, in piena fase di riabilitazione dopo il brutto incidente in allenamento dello scorso 31 agosto che lo ha tagliato da una corsa al titolo non del tutto impossibile (punti 157) e che lo avrebbe incoronato re per la decima volta, consegnando ai posteri l’ennesima leggenda da raccontare.
Staccato dal resto del gruppo, ma con ancora la matematica speranza dalla sua, Daniel Pedrosa, con in tasca i suoi 150 punti cercherà di concludere un’annata fatta di grandi soddisfazioni personali ancor prima che mondiali, riuscendo a intromettersi come quarto incomodo della grande bagarre finale.
Questione completamente diversa in Moto2 dove, nonostante la caduta nell’ultimo a Misano, praticamente manca solo la matematica per eleggere campione un ragazzo che si è letteralmente divorato l’intera categoria: stiamo parlando di Franco Morbidelli, che con la sua Marc VDS Racing Team ha vinto sette gare su tredici disputate.
Stesso discorso in Moto3, con lo spagnolo Joan Mir che ha il titolo in mano con 246 punti rispetto ai 185 di Romano Fenati, secondo in classifica.
Insomma in estrema sintesi, se le gare, tutte le gare di questa fantastica stagione del motomondiale hanno regalato fiumi di emozioni, sussulti sui divani e storie da ricordare, gli ultimi cinque weekend con questi piloti e questa classifica (soprattutto in MotoGP), potrebbero essere teatro di un finale roboante, imbastito da un’adrenalina e di una sana rivalità che ricorderemo negli anni a venire.
CLASSIFICA PILOTI MOTOGP
Andrea Dovizioso 199 punti
Marc Márquez 199
Maverick Viñales 183
Valentino Rossi 157
Daniel Pedrosa 150
CLASSIFICA PILOTI MOTO2
Franco Morbidelli 223 punti
Thomas Lüthi 214
Alex Márquez 155
CLASSIFICA PILOTI MOTO3
Joan Mir 246 punti
Romano Fenati 185
Arón Canet 162