F1, la Malesia è di Verstappen. Vettel 4° ma per Suzuka c’è rischio penalità
Max Verstappen vince l’ultimo gran premio della Malesia e tiene vive le speranze iridate della Ferrari, che con Vettel rimonta dall’ultima alla 4ª piazza. Un incidente del tedesco con Stroll dopo il traguardo (con rottura del cambio) rischia però di compromettere la gara in Giappone di domenica prossima
La Ferrari si è dimostrata, al netto della sfortuna la vera protagonista del week end dell’ultimo gran premio della Malesia. A cominciare dal sabato, quando un problema meccanico ha impedito a Sebastian Vettel di prendere parte alle qualifiche costringendolo a partire dall’ultima posizione.
Una sfortuna che in gara si è abbattuta anche sul suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, secondo in griglia ad appena 45 millesimi da Lewis Hamilton, alla sua 70ª pole position in carriera: in finlandese non ha infatti preso parte alla gara per un guaio al motore, costringendo ancor di più la Rossa ad una gara ad handicap con il solo Vettel in pista e lontano.
Ed è il 4 volte campione del mondo il miglior pilota di giornata insieme a Max Verstappen, che ha conquistato ieri il suo secondo successo in carriera: Vettel recupera ben 16 posizioni, surclassando un anonimo Valtteri Bottas, “rischiando” addirittura di chiudere sul podio se solo Daniel Ricciardo non avesse chiuso in modo duro la porta al tedesco, arrivando al traguardo quarto.
Questo risultato mostra quanto i problemi di ieri a Sepang e il crash di Singapore abbiano condizionato il cammino iridato della scuderia di Maranello, che senza incidenti e problemi tecnici avrebbe potuto chiudere queste due tappe mondiali con risultati ben diversi.
Ma il fatto che da una parte la Rossa vada forte e dall’altra la Mercedes arranchi lascia ben sperare. Perché a vincere in terra malese è stato Max Verstappen: una vittoria importante, quella del pilota della Red Bull, perché – lato Ferrari – toglie 7 preziosi punti a Lewis Hamilton, ieri secondo (e impotente davanti al fresco 20enne olandese) ma a +34 su Vettel nel mondiale piloti invece che chissà con quale distacco in termini di punti.
Con le prime posizioni congelate, a dare importanza al gran premio c’era quanto occorso dietro, dove una delle delusioni del weekend è senza dubbio Valtteri Bottas, 5° a quasi 20 secondi da Vettel, partito dal fondo dello schieramento. Oltre che per la vittoria ha motivo di gioire la Red Bull per il 3° posto di Ricciardo.
Buona prova tra gli altri di Stoffel Vandoorne, che porta la sua McLaren a un onorevole 6° posto. Ma anche di Lance Strool, che con il passare del tempo accumulando esperienza sta, lentamente mostrando il suo potenziale, chiudendo ottavo.
Ed è proprio il pilota canadese a rendersi protagonista, suo malgrado, di un episodio che potrebbe decidere la lotta al mondiale: nel giro di rientro il pilota della Williams si scontra con Vettel, distruggendo la monoposto del ferrarista, che poi torna ai box approfittando del “passaggio” del connazionale Wehrlein.
Questo assurdo – se vogliamo – incidente potrebbe causare la sostituzione del cambio della monoposto del pilota di Maranello. In caso questo incidente non fosse etichettato come ritiro potrebbe significare 5 posizioni di penalità sulla griglia di partenza a Suzuka: i commissari dovranno prendere una decisione in fretta visto che questo gran premio verrà disputato domenica prossima.
In conclusione, merita una menzione l’esordiente e campione in carica in F2 Pierre Gasly, che porta la sua Toro Rosso al traguardo chiudendo in 14ª posizione.
Appuntamento ora al Gran premio del Giappone, previsto domenica 7 ottobre a Suzuka (ore 7, diretta su SkySportF1 HD). La corsa all’iride è ancora aperta ed ogni gara rappresenta un capitolo nuovo di una sfida, tutta da vivere, un chilometro alla volta.