I viaggi dell’orrore degli animali destinati al macello
Ogni anno l’Unione Europea esporta circa due milioni di animali destinandoli ai macelli del Medio Oriente, Nord Africa e Turchia. Viaggi dell’orrore e della morte documentati in un dossier dall’associazione CIWF che rivela tutti i retroscena di un’indagine sconcertante
Un’indagine ai confini tra Turchia e Bulgaria che, quest’estate, ha visto protagonisti alcuni investigatori dell’associazione CIWF (Compassion in World Farming), svela tutti i retroscena del trasporto di animali vivi fuori dall’Unione Europea.
Il tema del trasporto di animali vivi su lunghe distanze è dibattuto ormai da tempo. Ogni anno l’Ue “esporta” in Medio Oriente, Nord Africa e Turchia oltre due milioni di bovini e ovini: si tratta di un business che vale, secondo Eurostat, 4 miliardi di euro. Gli animali viaggiano in condizioni di totale sofferenza, per lunghissime tratte, stipati in camion sovraffollati, costretti al caldo insopportabile e alla disidratazione, in condizioni igieniche precarie e sottoposti al rischio di ferirsi.
Si tratta di veri e propri viaggi dell’orrore verso la Turchia o i porti nel Sud Europa da dove vengono poi imbarcati e trasportati in Medio Oriente e in Nord Africa per subire, infine, una “macellazione brutale”. Il dossier della Ong documenta, con un video, lo stato di sofferenza degli animali. Gli investigatori, inoltre, hanno raccontato “di 500 pecore bloccate al confine per 4 giorni senza bere e senza mangiare, oppure camion con più livelli, pieni di pecore e vacche, i cui soffitti erano talmente bassi che toccavano le groppe degli animali, scomodamente intrappolati”.
Le indagini nei macelli di destinazione hanno mostrato poi come gli animali vengano maneggiati violentemente e crudelmente per poi esser macellati mentre sono ancora pienamente coscienti. Si tratta di pratiche che contravvengono alle linee guida internazionali dell’OIE (Organizzazione mondiale per la Sanità Animale), relative al benessere degli animali durante l’abbattimento e che infrangono l’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea il quale prevede espressamente che “l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”.
Purtroppo anche l’Italia vanta un triste primato denunciato da Animal Welfare Foundation alla Commissione Europea: “Su sei mezzi provenienti dal nostro Paese, tutti infrangevano la legge”. L’associazione tedesca indica 13 Stati membri, fra cui anche l’Italia, accusati di aver infranto le leggi sul trasporto di animali vivi verso la Turchia.
Intanto un milione di cittadini dell’UE, nella petizione #STOPTHETRUCKS, rivolta al presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e ai Commissari al Commercio, Malmstrom, e all’Agricoltura e Sviluppo rurale, Hogan, hanno chiesto di vietare l’orrore di queste esportazioni.
Anche il ministro fiammingo per il benessere degli animali, Ben Weyts, si è espresso sul tema: “I cittadini di tutta Europa sono molto preoccupati per la mancanza di limiti alla durata di questo genere di trasporti, i viaggi durano anche cinque giorni e numerosi studi scientifici dimostrano che questo protrarsi ha un impatto negativo sulla salute e sul benessere degli animali”.
Ebbene, il tema del trasporto e della macellazione degli animali da reddito è sempre più attuale e solleva molte problematiche e interrogativi che, oltre a toccare le scelte etiche di ciascuno, coinvolgono il tema della sicurezza alimentare che dovrebbero essere al centro di ogni nostra azione affinché si possa vivere in un mondo più consapevole e responsabile.