Qualità dell’aria in Europa: l’Italia soffoca
Dall’ultimo rapporto sulla “Qualità dell’aria in Europa” pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente emerge un quadro preoccupante. L’inquinamento atmosferico continua a essere il principale fattore di rischio per l’ambiente e la salute in tutto il Vecchio Continente
Nelle città di tutta Europa la qualità dell’aria è scarsissima, con gravi ripercussioni sulla salute dell’intera popolazione, gli agenti inquinanti sono sempre più pericolosi e anche il nostro Paese è a rischio.
Il dossier dell’Agenzia Europea dell’Ambiente “Qualità dell’aria in Europa, rapporto 2017” evidenzia come l’inquinamento atmosferico continua a incidere negativamente sulla qualità delle nostre vite e come gli effetti degli agenti inquinanti sulla salute sono sempre più pericolosi. Le stime rivelano che le particelle sottili continuano a essere la causa della morte prematura di oltre 400.000 europei l’anno.
I dati del rapporto se da una parte sottolineano un lento miglioramento della qualità dell’aria in Europa, dall’altro evidenziano come le concentrazioni di inquinanti atmosferici superano i limiti previsti dalla normativa Europea con forti ripercussioni sulla salute di tutta la popolazione.
Particolato atmosferico (PM), biossido di azoto (NO2) e ozono troposferico (O3) sono tra i più pericolosi agenti inquinanti rilevati nell’aria delle nostre città. Dall’analisi dei dati risulta che le concentrazioni di PM2.5 sono state responsabili di 428.000 morti premature stimate in 41 Paesi europei, di cui circa 399.000 nell’UE-28. Ebbene, i maggiori responsabili delle emissioni di inquinanti atmosferici sono rappresentati, in Europa, dal trasporto su strada, l’agricoltura, le centrali elettriche, l’industria e i nuclei domestici.
Il dossier analizza approfonditamente la situazione dell’Italia dalla quale emerge un quadro per nulla incoraggiante. Nel 2015 il nostro Paese ha violato i limiti di quasi tutti gli inquinanti atmosferici previsti dalla normativa Europea. In molte aree nel nostro paese, e in modo particolare nella pianura padana, i limiti di legge di PM10, PM 2.5, NO2, O3, b (A) p sono stati superati, anche di più di una misura.
L’Italia è, inoltre, prima in classifica a livello europeo per le concentrazioni di ozono (O3), che hanno origine dall’attività umana, in particolare dal traffico cittadino. È poi seconda solo a Polonia e Macedonia per livelli di PM 2.5, il particolato più fino e dannoso sulla salute umana, con un record per l’area di Milano in cui milioni di persone sono esposte ad un livello di inquinante superiore di quasi un terzo il limite di legge.
Dal rapporto emerge che l’Italia è seconda solo alla Germania in fatto di morti premature, un dato molto preoccupante considerando che la Germania ha una popolazione di oltre 80 milioni di abitanti contro i nostri 60 milioni.
Secondo Anna Gerometta, Presidente dell’associazione no profit Cittadini per l’Aria, “Una fetta rilevantissima della popolazione italiana è esposta, nei centri urbani ma non solo, a un letale aerosol che produce danni al feto, riduce lo sviluppo dei polmoni e cognitivo dei bambini, causa l’insorgenza di tumori al polmone, e aumenta l’incidenza di morte cardiovascolare e respiratoria, è riconducibile all’incremento dell’incidenza di Alzheimer. Sarebbe ora che il nostro Governo si accorgesse di questo danno immane alla popolazione e mettesse in campo misure e fondi adeguati facendone una priorità assoluta”.
Il direttore esecutivo dell’AEA, Hans Bruyninckx, ha così commentato i dati del rapporto: “In quanto società, non dovremmo accettare il costo dell’inquinamento atmosferico. Grazie a decisioni coraggiose e investimenti intelligenti in trasporti, energia e agricoltura più puliti, possiamo fronteggiare l’inquinamento e, contemporaneamente, migliorare la nostra qualità della vita, l’aria pulita è un patrimonio della collettività, incluse le persone residenti nelle città”.
Dunque, il tema continua a essere di grande attualità e interessare i cittadini di tutta Europa. Il dossier rammenta quanto ancora si è lontani da una soluzione, è inaccettabile che si continui a morire per l’assenza di politiche adeguate e coerenti che contrastino l’impatto devastante che l’inquinamento atmosferico ha sull’ambiente e la salute di tutti noi cittadini europei.
Anche questa settimana il tema affrontato è importantissimo: l’inquinamento ambientale. Come ogni anno è all’attenzione pubblica,specie in questo periodo in cui l’inverno non è arrivato come un “salvagente “ a spazzare via i pericolosissimi inquinanti. Bisogna fare di più.