MotoGP: discorso chiuso per il titolo?
In Australia, terzultima gara dell’anno, Marc Márquez dimostra ancora una volta di essere l’uomo da titolo piazzandosi davanti a tutti. Male Dovizioso solo 13° e a -33 in classifica, spettacolo assoluto per i restanti posti del podio
Una gara bella, bellissima, da impazzire, quella di Philip Island, che segna il “quasi” definitivo giudizio sul motomondiale 2017. Il sipario è pronto a calare sullo spettacolo della MotoGP e il podio viene lucidato per l’imminente arrivo di Marc Márquez (ovviamente a gran velocità).
L’ennesima gara perfetta dello spagnolo, arrivata grazie anche alla scelta a sorpresa della gomma morbida, lo porta 33 punti di vantaggio su Dovizioso, in Australia solo 13°, che gli permette di preparare con calma il penultimo appuntamento stagionale, la prossima settimana in Malesia, visto che basterà semplicemente arrivare secondo.
Risultato, quello sul circuito di Phillip Island, maturato in concomitanza della peggiore gara della stagione da parte della Ducati di Dovizioso, che taglia il traguardo da tredicesimo dopo un errore al secondo giro. Un tredicesimo posto che sa di sentenza per il “Dovi”, ormai quasi rassegnato a salutare mai come quest’anno il titolo mondiale.
Mondiale dunque già chiuso? Sicuramente servirebbe uno di quei classici miracoli sportivi alla Ducati o una débâcle assoluta da parte della Honda per ribaltare le posizioni in classifica e regalarci un finale thriller alla David Fincher.
Ma oggettivamente Márquez può iniziare a mettere in fresco lo champagne e, visto l’intero sviluppo della stagione, il titolo sta prendendo la via giusta verso il pilota più costante, più bravo e anche maturato rispetto anche solo all’anno scorso.
Gli applausi andrebbero però suddivisi in parti uguali a quasi tutti i piloti scesi in pista tre giorni fa, per la gara più bella dell’anno, con ben sette piloti davanti fino alla fine a battagliare come fosse una gara di Moto3. Il numero di sorpassi che hanno effettuato Valentino Rossi, Iannone, Viñales e Zarco nella battaglia per il secondo posto probabilmente supera il numero di quelli fatti nelle precedenti gare da tutti loro.
Con un finale cinematografico che si riassume in quei 43 millesimi che li separa al traguardo. Poco importava alla fine per i punti in classifica ma dobbiamo ringraziare i protagonisti per aver evocato la vera essenza della MotoGP sull’asfalto d’Australia.
Adesso il finale di stagione potrebbe anche essere matematicamente scontato, ma se questo lo spirito che hanno intenzione di buttare in pista questi ragazzi (e lo è) allora abbiamo davanti ancora due gare da non perdere e con l’obbligo di registrarla per vederle e rivederle, almeno fino al prossimo Mondiale.