Basket, Agrigento umilia la Virtus Roma 101-72

Tempo di lettura 4 minuti
Roma registra uno dei ko più terrificanti degli ultimi anni, smarrendosi ad Agrigento in seguito ad un discreto primo tempo. Dopo Cagliari arriva una clamorosa batosta, che proietta i capitolini all’ultimo posto in classifica

Una crisi senza fine quella della Virtus Roma, che a Porto Empedocle registra il quinto ko di fila, il più umiliante di tutti, contro una Fortitudo Agrigento che la tramortisce 101-72. Dopo un buon primo tempo, giocato ai vecchi ritmi a cui questo nucleo era abituato, Roma resiste al primo tentativo di allungo dei siciliani.

Ma nel secondo tempo i capitolini non sono pervenuti in campo ed Agrigento è libera di banchettare sui resti di una Virtus senza identità e spolpata nell’anima. Domenica al Palazzetto arriva Treviglio, ma il lavoro per Luca Bechi sarà lungo ed estenuante, considerando anche l’ultimo posto in classifica data la vittoria di Napoli su Cagliari.

LA PARTITACannon apre le marcature, con Thomas che risponde dal perimetro (2-3). Agrigento sfrutta l’inizio sprint di Guariglia che domina sotto canestro e va a segno anche dall’arco (12-11), ma Roberts è glaciale dalla stessa distanza (12-14). Si segna da una parte e dall’altra, con Thomas che macina punti per Roma e Williams a bersaglio con una bomba (19-18). Il canestro di Cannon vale il 26-24 di fine prima frazione di gioco.

La Virtus sembra tenere il passo dei siciliani e con Maresca trova il 28 pari, ma un brillante Ambrosin guida un parziale di 9-0 dei padroni di casa (37-28) che sembra stordire Roma, la quale dopo il canestro di Chessa subisce anche la bomba di Evangelisti (40-30). I capitolini però non si disuniscono e con lo stesso ex Sassari e Landi firmano un parziale di 9-3 che li riporta sul -4 (45-41). Gli ultimi minuti del secondo quarto vedono le squadre alternarsi dalla linea della carità, con Agrigento che all’intervallo conduce 51-45.

I siciliani partono forte nel terzo quarto, con un mini-parziale di 5-0 firmato Zugno. Bechi chiama subito timeout ma Roma non si scuote: Agrigento continua a segnare portando il suo parziale fino ad un roboante 12-0 che vale il +18 (63-45), con un mortifero Evangelisti ed un ottimo Guariglia. La Virtus tenta una reazione con due triple di Roberts e Basile (63-51), ma l’ex Stella Azzurra continua a ridicolizzare i lunghi romani (67-53) sbarrando le porte ad ogni sussulto dei capitolini. Il libero di Zugno chiude il quarto con Agrigento avanti 70-59.

Il canestro di Baldasso ad inizio di ultima frazione porta Roma sul -9 (70-61), ma è una vana illusione: tre bombe consecutive di Pepe valgono un nuovo + 18 (79-61), che mette la parole ‘fine’ al match, in cui i siciliani sfondano quota 100 punti. Agrigento supera la Virtus 101-72, che registra il quinto ko di fila.

IL COMMENTO – Altra partita, altra batosta. Come a Cagliari, dopo un dignitoso primo tempo Roma è scomparsa dal campo, sprofondando negli inferi di un umiliante -29. Difficile anche trovare le parole per descrivere una situazione ai limiti della catastrofe sportiva, con l’ultimo posto in classifica data la vittoria di Napoli su Cagliari.

Si fa fatica a trovare colpe di coach Bechi, da poco più di una settimana al timone di Roma ed atteso subito da due ostiche trasferte. Ma è altrettanto evidente che al momento l’esonero di Corbani non abbia risolto nulla, in una squadra in confusione e che alla lunga mostra un inquietante crollo psicofisico.

E desta curiosità il fatto che, nella partita odierna, il momento di maggior credibilità cestistica di Roma sia arrivato nel primo quarto, quando si sono riprodotti quei ritmi di gioco tipici della Virtus della scorsa stagione. Preoccupa l’incapacità della squadra di avere una reazione emotiva o un sussulto d’orgoglio, per cercare di gettare il cuore oltre l’ostacolo nel momento di maggiore difficoltà.

Thomas alterna periodi da ‘re’ del palleggio, arresto e tiro a quarti ai limiti della presentabilità tecnica, Roberts si spegne lentamente a mò di candela, mentre Benetti viene scherzato da un roccioso Guariglia. Quando i due americani escono di scena l’intera truppa virtussina ne risente, con il nucleo degli italiani che fatica a trovare un minimo di continuità, con Landi e Maresca che sembrano essersi completamente smarriti dopo l’addio a Corbani.

Spesso il ricorso al mercato si pone come ‘extrema ratio’ per tentare di “salvare il salvabile” o scuotere l’ambiente, ma le parole del presidente Claudio Toti nella conferenza stampa di presentazione di Bechi sembrano escludere interventi che modifichino il roster. Che la debacle di oggi possa cambiare il corso degli eventi?

AGRIGENTO-VIRTUS ROMA 101-72 (26-24; 51-45; 70-59)
AGRIGENTO: Savoca 3, Cannon 11, Zugno 14, Evangelisti 12, Cuffaro 3, Magro, Williams 8, Ambrosin 14, Guariglia 13, Pepe 18, Lovisotto 5. All: Ciani.
ROMA: Benetti 3, Basile 3, Maresca 6, Chessa 8, Donadoni, Baldasso 5, Lucarelli, Landi 11, Vedovato, Roberts 14, Thomas. 19 All: Bechi.

Matteo Buccellato

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