Venezuela, il Governo di Maduro è accusato di crimini contro l’umanità
Human Rights Watch e la Corte Penale Internazionale denunciano torture sistematiche nei confronti del popolo venezuelano da parte del governo di Nicolas Maduro
Il Venezuela di Nicolas Maduro sta vivendo una delle pagine più nere della sua storia. Difficoltà economiche e corruzione politica fanno da sfondo e da fattore scatenante a quello che è un sistema di repressione basato sulla tortura.
Dalla scorsa primavera, il Paese è scenario di continue manifestazioni contro la grave crisi economico-politica che affligge la popolazione: il Venezuela ha un’inflazione che sfiora l’800%, cibo e medicinali sono appannaggio dei ceti elevati.
Negli ultimi mesi il Governo del Presidente Maduro ha risposto rinforzando i poteri della maggioranza ed abolendo, mano a mano, tutti gli organi di rappresentanza e democrazia. D’altro canto, l’opposizione vive un’epoca di forti spaccature interne che non le permettono di fare fronte comune. In questo contesto, il popolo del Paese sudamericano non è soltanto sempre più inascoltato ma anche perseguitato.
Dopo mesi di osservazione Human Rights Watch ha espressamente accusato il Governo di tortura sistematica nei confronti degli arrestati politici e dell’opposizione. L’ONG americana per la difesa dei diritti umani aveva già dato l’allarme lo scorso Giugno, denunciando la “tolleranza” con cui è stato gestito l’uso della forza e l’abuso da parte della polizia durante i continui disordini e manifestazioni che dalla scorsa primavera affliggono il Paese.
In estate, infatti, HRW aveva chiaramente accusato il Presidente Maduro di occultare e soprassedere le violenze portate avanti dal suo entourage. Tra gli altri indiziati di occultamento, il capo della polizia bolivariana, Perez Ampueda, il direttore dell’Intelligence Gonzalez Lopez, la procuratrice generale Siria Venero ed il Ministro della Difesa, Padrino Lopez.
HRW ha descritto in un report di 62 pagine le brutalità, le torture e più in generale le persecuzioni politiche subite da almeno 314 persone – vittime degli 88 casi presi in considerazione dalla ONG. L’accusa si fonda sulle testimonianze di oltre 120 persone tra vittime, loro familiari, avvocati e medici che li hanno assistiti.
Quote of the Day, systematic abuse in #Venezuela https://t.co/bjngdlgd7v pic.twitter.com/HAlVUpvFva
— Human Rights Watch (@hrw) 30 novembre 2017
Human Rights Watch ha corredato la denuncia con fotografie, video, rapporti medici. Nel presentare il rapporto, il direttore della ONG Miguel Vivanco non lascia dubbi: “Non si tratta di casi di abusi isolati o occasionali – ha spiegato – ma di una pratica sistematica da parte delle forze di sicurezza venezuelane”. Le testimonianze parlano di violenze fisiche e psicologiche: celle senza luce, abusi sessuali, bastonature, asfissia, scariche elettriche, costrizione fisica a posizioni stressanti e degradanti, denudazioni coatte. E questo per arrivare ad autodenunciarsi o a denunciare personaggi, come politici o attivisti, rei di essere vicini all’opposizione o alle file anti-governative.
Oltre all’illegalità del metodo, HRW sottolinea anche la crudeltà nel fine: la violenza non è applicata in risposta ad altra violenza o nel disperdere masse in rivolta; essa viene piuttosto adoperata con finalità punitive e repressive verso quanti perseguano idee politiche diverse. Numerosi sono i casi di persone prelevate in strada – o addirittura a forza dalle proprie abitazioni – senza un reale movente se non quello di cui sopra. Azioni in piena violazione dei diritti civili: da Aprile, si contano 5400 arresti e sono 797 i civili condannati dai tribunali militari per tradimento o ribellione.
Contestualmente al rapporto di HRW è arrivata la prima sentenza dei magistrati del Tribunale Supremo di Giustizia, che hanno presentato alla Corte Penale Internazionale una denuncia per “genocidio e crimini contro l’umanità” contro Maduro, il suo vice El Aissami ed altri 57 funzionari ed ex funzionari governativi. L’accusa e la seguente sentenza sono state possibili grazie alla testimonianza sui crimini di lesa umanità dell’ex ministro di Alimentazione, Herbert Garcia Plaza, in carica fino al 2015.
In questo scenario, secondo Vivanco, un ruolo importante può giocarlo la comunità internazionale: “I maggiori leader politici – ha esortato – devono esigere una presa di responsabilità da parte di Maduro rispetto alle violazioni che il suo governo sta perpetrando”. Ad oggi, Unione Europea e Stati Uniti non sono andati oltre sanzioni nominali così come gli avvisi dell’Organizzazione degli Stati Americani non si sono rivelati vincolanti: Maduro ha proseguito indisturbato o quasi, nell’annichilimento di ogni forma di democrazia.