Welfare e diritti. Le vittorie e le sconfitte dell’ultima legislatura

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Via libera al Testamento biologico e alle unioni civili. Incomprensibile la ratio della norma sui reati di tortura. Nulla di fatto sullo Ius soli. Insomma, questa legislatura poteva fare di più, ma anche di meno

I "pro" e i "contro" dell'ultima legislatura

I “pro” e i “contro” dell’ultima legislatura

Mettiamola così: quella che è appena terminata è stata una legislatura di sinistra sorprendentemente lunga e completa. Sì, lo sappiamo, si sono succeduti tre Governi – Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni – e già all’indomani del famoso “Enrico stai sereno” i cori in stile “Non li abbiamo votati noi!” han riempito pagine e schermi (ma è la Costituzione, bellezza!).

Eppure si è andati avanti. I nostri rappresentanti han lavorato e prodotto molte norme, alcune belle, altre meno. Qui, e ora, vogliamo ricordare quelle “belle”, vale a dire quelle che ci fanno andare avanti nel cammino democratico, quelle che aspettavamo da tempo, quelle che si pensa servino a “pochi”, ma in realtà fanno bene a tutti.

Testamento biologico. Si tratta della più recente e forse più dibattuta norma il cui iter, dopo la morte in Svizzera di Dj Fabo, ha subito una notevole accelerazione. Ora anche in Italia è possibile esprimere, nel pieno della propria capacità di intendere e di volere, le DAT, le disposizioni anticipate in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali (per saperne di più leggi qui e qui).

Violenza di genere e femminicidio. Con la legge 119/2013 il nostro ordinamento ha introdotto nuove disposizioni in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere. Viene previsto un inasprimento delle pene e delle misure cautelari; gli inquirenti possono raccogliere testimonianze in modalità protetta; è sancito il principio dell’irrevocabilità della querela; è introdotto l’arresto in flagranza e l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare nonchè il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa (per un’interessante analisi, leggi qui)

Tutela figli vittime di femminicidio. Dopo un inter incerto, è finalmente garantita per legge una maggiore tutela di tutti i figli minorenni e maggiorenni non economicamente autosufficienti orfani di vittima di omicidio commesso dal partner. È loro garantito gratuito patrocinio, risarcimento danni assicurato dal sequestro dei beni del condannato, esclusione dell’omicida dalla successione e diritto dell’orfano alla pensione di reversibilità. Inoltre, ai figli delle vittime è esteso il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati violenti per finanziamento borse di studio, reinserimento lavorativo e assistenza medico-psicologica (approfondimento).

Figli. Con decreto legislativo 154/2013 è – finalmente – superata l’atavica differenza tra figli naturali e figli legittimi. Lo status giuridico è unico e pertanto a tutti i figli nati all’interno del legame coniugale o al di fuori del matrimonio o adottati sono riconosciuti medesimi vincoli di parentela, diritti, doveri e spettanze ereditarie.

Unioni civili. “Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile”. Ci permettiamo di dire: finalmente! Anche nel Italia due donne o due uomini possono ora unirsi civilmente, con questa unione essi assumono reciproci diritti e doveri, si fanno carico dell’obbligo all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione e secondo le proprie capacità contribuiscono ai bisogni comuni.

Differentemente dall’istituto del matrimonio non compare l’obbligo di fedeltà né collaborazione ed in caso di rottura della coppia non c’è il previo periodo di separazione. Dalla legge Cirinnà, dal nome dell’omonima proponente, sotto pressioni degli alleati di Governo, è stata stralciata la norma che regola l’adozione del figlio del partner, la cosiddetta stepchild adoption.

Dopo di noi. Obiettivo della norma è favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità nel periodo successivo alla scomparsa dei genitori o dei familiari che provvedevano alla loro assistenza o quando questi non sono più in grado di sostenere la responsabilità dell’assistenza. È istituito un fondo per l’assistenza e per il finanziamento di programmi di intervento volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione. Vengono inoltre previste agevolazioni fiscali per stipula di polizze assicurative o costituzione di trust a favore dei soggetti disabili.

Autismo. È stata accolta da più parti con soddisfazione, si tratta della prima norma nazionale volta a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. Importante novità è l’inserimento degli esami di diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, con relativo periodico aggiornamento delle linee di indirizzo, all’interno dei LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria che ogni Regione deve garantire – si rimanda a ANGSA).

Reato di tortura. Lo scorso 5 luglio il nostro Paese si è dotato di una legge che punisce “Chiunque con violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico […] se il fatto è commesso mediante più condotte”. Si potrebbe dire che un passo in avanti è stato compiuto, ma non ci si può ritenere soddisfatti: la norma punisce solo i casi reiterata condotta violenza e se questa cagiona un danno verificabile. Il reato di tortura è legge. Ma non è come sembra.

Ius Soli? Il tempo è scaduto. “Colpito e affondato. Morto e sepolto” ha detto Roberto Calderoli “Per me è una grande vittoria, perché sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in Commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge”. E così, i diritti di 800 mila bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia o residenti da molto tempo e con requisiti conformi ad un serie di clausole, non vengono riconosciuti cittadini italiani.

Ma non solo a M5S, Lega, Forza Italia ed altre forze di destra è imputabile l’affossamento della legge, la responsabilità è anche nello stesso Partito Democratico e forze di sinistra che hanno preferito non esser presenti in Aula pur di non votare una legge da loro promossa e sostenuta sino a quando ha fatto “comodo”: a pochi giorni dall’avvio della campagna elettorale, i sondaggi hanno loro rivelato che dallo Ius Soli non si trae profitto.

Le Camere sono sciolte, il Governo è ancora in carica. Tra esattamente 60 giorni si andrà al voto per eleggere il nuovo Parlamento. L’ultimo dell’anno il Capo dello Stato si è rivolto ai nati nel 1999 con un sonoro, e parafrasato, “Andate a votare“. Chissà se anche noi abbiamo convinto qualche giovane fresco di maggiore età ad andare a votare. Oppure no.

Silvia De Maglie

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