Basket, il meraviglioso contagio dell’Italia Femminile
Contagiose. È questo il termine che descrive la Nazionale Femminile di basket (ancora una volta) al termine dei due round di qualificazione a Eurobasket 2019 da cui le Azzurre escono con altrettante vittorie, prima con la Svezia (47-69) e poi con la Macedonia (93-33)
Non è un termine casuale quello usato per descrivere le ragazze di Marco Crespi, proprio lui che guarda caso ha identificato la sua nuova avventura, attraverso un messaggio diventato immediatamente hashtag: #contagioazzurro.
Quello espresso nelle due partite dell’Italia è stato un gioco frizzante ed efficace, solido contro la Svezia che in campo palesava sicuramente dei valori tecnici assolutamente più alti e cinico e maturo contro la Macedonia, che seppur debilitata nei valori rispetto alle nostre, non ha rappresentato questo motivo per abbassare intensità e carattere nel corso dei quaranta minuti. Assenze importanti per la Macedonia, ma in queste due gare azzurre l’Italia ha fatto a meno di Ress, Formica e De Pretto.
Se all’inizio dell’avventura di Crespi ci si domandava come questa squadra avrebbe assorbito un cambio per lei importante sulla panchina, oggi di risposte ce ne sono ed abbastanza evidenti, alcune di queste certezze rinnovate ed altre piacevoli sorprese.
Cecilia Zandalasini e Giorgia Sottana: sono loro sul tabellino a dettare la via ed a prendersi la palla tra le mani quando scotta. Non a caso la prima ha appena (ri)messo la firma sul contratto che la legherà di nuovo alle Minnesota Lynx, con le quali è campionessa Wnba in carica, l’altra gioca con il Fenerbahce, peso massimo dell’Eurolega femminile.
Francesca Dotto: la sua aggressività è folle. L‘attività sul campo di basket è energia allo stato puro, vitale in determinati tipi di partite. Questa sua caratteristica e questa sorta di dna da playground rendono la giocatrice di Schio un elemento imprescindibile per Crespi.
Olbis André è forse la sorpresa più piacevole: giovane, forte e soprattutto lunga, in una sola parola “moderna”. Lei che nell’ignoranza dei nostri tempi è stata simbolo e risposta con il suo esordio, ad una vigliacca aggressione a Torino nei confronti di una ragazza di colore. Quel tocco di colore in più dal sorriso gentile e dalle mani grandi che qualifica ancora di più l’azzurro della Nazionale.
Sabrina Cinili è sicuramente una delle certezze difensive della formazione, sorpresa (di nuovo) dalla duttilità tattica di questa giocatrice, che pur giocando da “ala piccola” nella sua squadra di club, ha ricoperto in questi due match lo spot di “ala forte” per sopperire alle assenze sotto canestro.
L’esultanza per i 1.700 punti in maglia azzurra di Raffaella Masciadri, le lacrime di Elisa Ercoli sono la testimonianza che questo gruppo di donne è una squadra. Ed è questo quello che davvero le differenzia da tanto altro, vincenti o no.
Marco Crespi le ha definite “brave e con il sorriso” e nei giorni scorsi ha detto: “Venire a vedere queste ragazze sul campo, giocare con emozione e di squadra, è un’occasione per ogni genitore che abbia un figlio che fa sport. Più di tante parole”. Riassunto che come dice lo stesso coach, fa più di tante parole: quelle che si potrebbero e dovrebbero dire su un’ottima iniziativa, quella di andare a visionare le diverse realtà del basket femminile, di A1 e di A2. Insomma, se Marco Crespi ha voluto contagiare l’ambiente del basket femminile italiano, da queste ragazze è stato contagiato. E sul campo la squadra gioca bene, molto bene.
Più che una sorpresa è una conseguenza il “sold out” del PalaRavizza di Pavia. Quando si lavora bene, i palazzetti si riempiono. Merito di una squadra che gioca bene e suscita attenzione, amplificata dalla presenza di Zandalasini che in un momento “grigio” del basket tricolore è sicuramente un raggio di luce.
Giovane e talentuosa, campionessa Wnba in carica, sicuramente la sportiva azzurra dell’anno, ed anche “originale”, in grado di suscitare attenzione sia con i canestri fatti che con le parole dette o scritte. Merito anche di un’attività “social” fresca, divertente e coinvolgente: contenuti sempre aggiornati, foto meravigliose ed una forte voglia di stare al passo coi tempi, che sia Facebook o Instagram.
Una sorpresa vera e propria è Kathrin Ress al commento tecnico in telecronaca. Non è in programma di smettere di giocare, anzi l’obiettivo primario è quello di recuperare il prima possibile da un infortunio ma il modo e le parole usate sono un’altra immagine chiara e nitida di quello che questa Italia è che vuole rappresentare. Una voce gentile e competente.
Le vittorie aiutano, non c’è che dire. Ma questa squadra e questo movimento si aiuta già da solo. Essendo disponibile ed a portata di “pubblico”, disponibile a mettersi in gioco anche sugli stessi social e con i media per favorire la fruizione di un prodotto necessario. Una squadra insomma forte e gentile.
Contagiosa.