I cambiamenti climatici mettono a rischio la biodiversità
Sono dati preoccupanti quelli lanciati dal WWF sugli effetti che il cambiamento climatico ha sulla biodiversità. Migliaia le specie a rischio e intere zone del Pianeta potrebbero subire cambiamenti radicali
Il futuro della Biodiversità è nelle nostre mani e i cambiamenti climatici rappresentano uno dei fenomeni che incidono maggiormente sugli equilibri degli ecosistemi. Se le emissioni di Co2 continueranno, infatti, ad aumentare i rischi saranno enormi. L’accordo internazionale sul clima di Parigi, entrato in vigore il 4 marzo 2016, che sanciva di mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, potrebbe essere ampiamente superato con gravissime ripercussioni.
Il report del WWF “Il futuro delle specie in un mondo più caldo” a cui ha collaborato l’università britannica dell’East Anglia e dell’australiana James Cook University e pubblicato sulla rivista Climatic Change, analizza gli effetti del cambiamento climatico sulle “zone prioritarie” per la Biodiversità.
La ricerca esamina oltre 80mila specie in 35 zone ad alto tasso di biodiversità e analizza i diversi effetti che potrebbero realizzarsi se le temperature globali aumentassero dai 2 gradi fino a un limite di 4,5 gradi. Ebbene, i risultati sarebbero, in ogni caso, devastanti con una perdita del 25% delle specie fino a arrivare al 40- 50% di rischio estinzione. Le aree più colpite sono quelle più ricche di specie animali e vegetali quali le savane boschive a Miombo in Africa, l’Australia sudoccidentale e la Guyana amazzonica ma a rischio c’è anche il Mediterraneo che potrebbe perdere metà delle sue specie.
Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, evidenzia: “Molti dei luoghi più affascinanti della Terra, come l’Amazzonia e le isole Galapagos e alcune aree del Mediterraneo, potrebbero diventare irriconoscibili agli occhi dei nostri figli. Metà delle specie non sopravviverebbe al cambiamento climatico. Splendide icone come le tigri dell’Amur o i rinoceronti di Giava, vissuti sulla terra per 40 milioni di anni, rischiano di scomparire, così come decine di migliaia di piante e altre piccole creature, fondamentali per la vita sulla Terra”.
Proprio per questo motivo l’associazione ambientalista ha deciso di dedicare l’Hearth Hour 2018 L’ora della Terra) ai cambiamenti climatici. È la più grande mobilitazione globale per l’ambiente firmata WWF, arrivata all’undicesima edizione e programmata per il 24 marzo, quando in tutto il Pianeta si spegneranno le luci dalle 20.30 per un’ora coinvolgendo cittadini, istituzioni e imprese nella volontà comune di vincere la sfida contro il cambiamento climatico.
Maria Grazia Midulla, responsabile Clima ed Energia WWF Italia, ha commentato: “Dopo 10 anni, l’Earth Hour si dimostra ancora efficace nell’interpretare le esigenze delle persone di agire insieme. Non a caso, “connettere” è la parola d’ordine di questa edizione: connettere le persone, le loro azioni, i problemi e le soluzioni, il cambiamento climatico con la biodiversità. Ma anche la salute dell’ambiente con la nostra personale salute”. È un gesto simbolico per imparare che lo spreco non aiuta, anzi ci distrae dal senso della vita e le scelte, anche apparentemente piccole, come decidere se mettere tra le nostre priorità l’acquisto di un’auto o di una bici, provocano forti ripercussioni sull’economia”.
Da Sidney a Rio de Janeiro e Parigi passando per Roma, tutti pronti a spegnere le luci, uniti in un gesto simbolico che rappresenta la volontà comune di cambiamento; una volontà che coinvolga cittadini e istituzioni, per costruire un futuro in cui le persone vivano in piena armonia con la natura.
Mappa Interattiva dei cambiamenti climatici
Fonte: wwf.it
La foto in evidenza è tratta da: wwf.it