Earth Overshoot Day: il 1° agosto la Terra ha finito le sue risorse per il 2018
Secondo i dati del Global Footprint Network l’umanità al 1° agosto 2018 il nostro Pianeta ha già consumato tutte le risorse naturali a sua disposizione e più velocemente di quanto l’ecosistema Terra sia in grado di rigenerare
Il 1° agosto 2018, la Terra ha finito tutte le risorse a sua disposizione, mettendo, per l’ennesimo anno, a rischio tutti gli ecosistemi viventi e non del nostro Pianeta.
Sono i dati forniti dal Global Footprint Network a “regalarci” una serie di dati sconfortanti, come quelli che è possibile vedere in questa loro tabella:
In assoluto, nel mondo, sono Qatar e Lussemburgo i Paesi che hanno la maggior “impronta” ambientale, con un Overshoot Day che arriverebbe già nel mese di febbraio, mentre gli Stati Uniti, che con l’amministrazione Trump hanno fatto decisi passi indietro rispetto agli accordi internazionali (qui un nostro articolo a riguardo), raggiungerebbero la fatidica data a metà marzo.
Secondo Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico di WWF Italia, parlando dell’Italia “è come se stessimo ‘usando’ 1,7 Terre“, e ogni anno dal 1970 questo giorno di sovrasfruttamento “è caduto sempre più presto“. Inoltre, siamo tra quelli che consumano più di tutti: se infatti nel mondo tutti si comportassero come gli italiani, l’Overshoot Day arriverebbe addirittura dopo soli 5 mesi e mezzo dall’inizio dell’anno, cioè nella seconda metà di maggio.
I centri “nevralgici” che possono aiutare un’inversione di tendenza sono diversi, dall’alimentazione ai consumi energetici fino a scelte personali e politiche che esercitiamo ogni giorno. La questione è molto semplice: ognuno di noi può e deve fare di più per il proprio Pianeta, sotto tutti i punti di vista, pensando sia al presente ma anche e soprattutto al futuro, alle prossime generazioni.
Per avere maggiori informazioni sui comportamenti da adottare per combattere l’ennesima piaga che sta scombussolando la terra basta andare sul sito footprintnetwork.org o anche solo iniziare a pensare un po’ di più all’ambiente che ci circonda.
Graziano Rossi
*articolo aggiornato al 2 agosto 2018