Volley, la Polonia si conferma sul tetto del mondo
Nel remake della finale del 2014 la Nazionale di Vital Heynen batte ancora il Brasile e conquista il suo terzo titolo mondiale
Nel remake della finale del 2014 a contendersi l’alloro iridato nel volley sono ancora una volta Brasile e Polonia e per la seconda volta consecutiva sono i biancorossi ad imporsi, con un netto 3-0. Solo un set è stato combattuto, il primo, che i polacchi hanno conquistato col punteggio di 28–26 ma, negli altri parziali, terminati 25–20 e 25–23, non c’è stata storia.
Here are the two medal-winning match points from Sunday at the #FIVBMensWCH! The 🥉 point for the USA 🇺🇸 and the 🥇 point for Poland 🇵🇱! What a night it was in Torino!
Recap the matches: https://t.co/EC2IRkQFXs #volleyball #volleyballWCHs pic.twitter.com/N3QgZ4MprH
— Volleyball World (@volleyballworld) September 30, 2018
Questa Polonia si è dimostrato un avversario troppo ostico per i sudamericani, che non hanno saputo resistere ad un Bartosz Kurek autore di 23 punti nel corso dell’incontro. Al Brasile non è bastata una buona prova di Wallace per raddrizzare l’incontro.
I verdeoro, che hanno chiuso primi il loro girone con 4 vittorie ed una sconfitta, non hanno più perso fino alla finale (5 successi tra seconda fase e Final Six), mentre la squadra di Henyen, dopo una prima fase a punteggio pieno, nella seconda ha perso con Argentina e Francia, battendo solo la Serbia ma non pregiudicando il cammino mondiale.
Nelle Final Six di Torino, il Brasile all’esordio ha sconfitto la Russia al tie-break dopo essere stato sotto 2-0, e poi gli Stati Uniti 3-0. Una vittoria con la Serbia ed una sconfitta indolore con gli azzurri per i polacchi. Nelle due semifinali la squadra di Dal Zotto ha spazzato via le velleità della Nazionale di Grbic con un secco 3-0 (25-22;25-21: 25-22). Più equilibrata la sfida tra Polonia e USA, chiusa col punteggio di 3-2 (25-22: 20-25; 23-25;25-20; 15-11).
Tornando alla finale, c’è stato un tocco di azzurro visto che la direzione è toccata a Fabrizio Pasquali, che al termine del match ha appeso il fischietto al chiodo.
A proposito di azzurro, la Nazionale di Blengini, che aveva condotto alla grande le prime due fasi del torneo mostrando le sue fragilità solo nel match perso al tie-break contro la Russia. Lo 0-3 maturato contro la Serbia (15-25; 20-25; 18-25) è stato senza storia. Troppo forti e concentrati gli uomini di Nikola Grbic per un’Italia che si è svegliata sul più bello da questo sogno iridato.
Non consola neanche la vittoria sulla Polonia per 3-2 (14-25; 25-21; 18-25; 25-17; 15-11), che dopo aver conquistato il primo set, decisivo per la qualificazione alla semifinale, ha cambiato il suo sestetto giocando con le riserve. Una débâcle che dovrà far riflettere e dalla quale ripartire perché, se è vero che il 5° posto finale non è da buttar via, questo risultato deve aiutare a capire se e come colmare questo gap con le 4 squadre che sono arrivate davanti all’Italia.
Intanto in Giappone sono partiti i mondiali femminili, con la squadra di Davide Mazzanti a punteggio pieno dopo 3 match grazie alle vittorie su Bulgaria, Canada e Cuba, conquistate tutte per 3 set a 0.