Perché L’amica geniale ci è piaciuto così tanto?
Lo scorso martedì è andata in onda la prima puntata della serie tv L’amica geniale, tratta dal best-seller di Elena Ferrante. I primi due episodi, diretti da Saverio Costanzo, hanno soddisfatto critici e pubblico. Scopriamo cosa c’è di così familiare nella storia di Lenù e Lila
È innegabile, L’amica geniale, serie tv diretta da Saverio Costanzo e tratta dal romanzo della misteriosa Elena Ferrante, è piaciuta proprio a tutti. Con oltre sette milioni di telespettatori e quasi il 30% di share, martedì sera le prime due puntate hanno dato luce al palinsesto Rai come non si vedeva da tempo. Giorni prima la serie andava in onda sul canale americano HBO, partner anche nella realizzazione, e riceveva lo stesso tipo di consenso. Il New York Times lo ha definito un’epopea intima (“intimate epic”), addirittura un prodotto non meno riuscito di Game of Thrones, serie di spicco per HBO.
La storia raccontata è quella di Lenù e Lila, due bambine poi non più bambine, che trascorrono una vita a essere amiche per la pelle. Dove quest’espressione non è un luogo comune, ma una descrizione piuttosto efficace del loro rapporto. Sono diverse in tutto: Elena è bionda, schiva, spaventata, Lila è mora, ribelle e vivacissima. Entrambe intelligenti in una Napoli del dopoguerra che fatica a rinascere, Lenù riuscirà a studiare mentre Lila verrà condannata alla vita di rione da un padre ignorante e dalla povertà. Nella serie la voce narrante è quella di Elena, soave precisa, che ci racconta di aver avuto un’amica che era un dono, fatto di competizione, rischio, poesia e amore.
Nelle prime puntate vediamo le due bimbe (Elisa Del Genio e Ludovica Nasti) impegnate in una vita che inizia e finisce nel rione, nei loro vestiti cuciti a mano, nel bar dei Solara e nella minacciosa figura di Don Achille. Un’esistenza fatta di madri assenti, maestre e compagni di classe, uniti in un vortice di violenza e incomprensioni. La luce è questa strana amicizia, la potenza del legame tra due persone che desiderano fortissimamente scappare, guardare lontano.
C’è nella regia di Costanzo quel senso di soffocamento dato dal quartiere e dalla miseria degli abitanti, che rende gli spettatori complici quasi boccheggianti della folle gita di Lenù e Lila verso il mare. Non esiste nulla di più forte del desiderio di libertà, nulla di più smanioso del primo respiro dopo essere stati in acqua troppo a lungo. Il successo di una simile trasposizione dal libro allo schermo potrebbe essere dovuto alla stretta collaborazione tra regista e autrice. Elena Ferrante, secondo le voci, avrebbe supervisionato la sceneggiatura pur senza firmarla. Aiutando a regalare, però, alla pellicola la stessa pervicacia delle pagine scritte.
Dunque, perché L’amica geniale ha messo tutti d’accordo? Davvero la fedeltà allo spirito del romanzo è l’unico elemento chiave? Non proprio. Le figure di Lila e Lenù funzionano come uno specchio. Lo spettatore non vede solo due bambine e l’innocenza disperata dei loro desideri, vede i propri. Legge in quegli sguardi i propri sogni, infranti o avverati, ritrova la sensazione che si sperimenta quando si è disposti a tutto. “È la volontà che fa l’uomo grande o piccolo”, diceva Friedrich Schiller, interpretando uno dei comandamenti del mondo.
Dentro l’urlo disperato di Lila, “Io l’esame lo faccio lo stesso!”, c’è un sentimento universale. Ciò che ci rende umani, la forza suprema di volere sempre di più. Ferrante è riuscita a raccontare una storia semplice che unisce i due motivi per cui “l’umanità non è ancora da buttare”, amore e desiderio. Perciò, senza esclusione di categoria, due bimbette intraprendenti riescono a mantenere un pubblico molto variegato incollato al divano.
La storia de L’amica geniale è la storia del mondo. Non trova detrattori perché individua una comunità, ci porta a riflettere su un passato che è scritto uguale per tutti, come nel DNA. Una nota anche per le due piccole attrici, potentissime alla loro prima performance attoriale. Questa stagione della serie ripercorrerà tutto il primo libro della saga, seguendo le protagoniste nel loro percorso di crescita. Incontreremo, con loro, la purezza del sentimento d’amore per quanto ostacolato da mezzi e situazioni. Al prossimo martedì per rimanere, ancora una volta, ipnotizzati.
(immagini via facebook.com/LAmicaGenialeItalia)