Gli Abissi Tascabili di Daniele Celona inondano il Lanificio di Roma

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Lo scorso 6 dicembre il cantautore torinese ha portato a Roma il tour di supporto al suo ultimo lavoro per un completo set elettrico sconvolgente
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Daniele Celona (©Marta Bandino | Ghigliottina)

Elettrizzante e potente, se si volessero usare solo due parole per descrivere la serata del 6 dicembre al Lanificio di Roma, non ci sarebbero dubbi sarebbero proprio queste. Un attesa lunga anni per poter sentire finalmente nella capitale un live di Daniele Celona con un set completamente elettrico. L’attesa era quella di finire scapigliati e contusi dalla potenza del suono e i risultati non si sono fatti poi tanto attendere, per un artista che aveva ultimamente abituato la città eterna ad essere cullata e trasportata da arrangiamenti più acustici dei suoi passati lavori. Abissi tascabili trascina e scuote l’ascoltatore fin dai primi ascolti per un insieme di sensazioni completamente confermate sul palco.

Sono appena le dieci e mezzo di sera quando sul palco del locale romano sale Luca Carocci, cantautore romano che col solo utilizzo di chitarra e voce ha il compito di scaldare gli animi e i cuori dei presenti che già affollano la sala. Un inizio soft che culla il pubblico in attesa del proprio beniamino.

Passa una mezz’ora quando sul palco iniziano a prendere posto i Celonas, così come piace definirli allo stesso cantautore torinese, prima che anch’egli armato di chitarra e cappello di ordinanza salga sul palco acclamato dall’applauso del suo pubblico.

L’intro che accende la serata è solo un assaggio e un gancio perfetto per il primo brano in scaletta tratto dall’ultimo album, Memorie di un ESP.

Un inizio potente che non poteva non essere seguito da Acqua, tratto dal primo Fiori e demoni, il cui urlo nel ritornello è seguito e ripetuto da tutti i presenti con forza.

Un breve break dai toni più dolci è quello che trasporta il pubblico prima tra le braccia di Orfeo, ma che soprattutto emoziona con HD Blue.

Pausa finita subito dopo, l’attacco di SSRI (e se sarai) fa da antipasto, per la assoluta potenza verbale e musicale di Precarion prima e de La colpa poi, il pubblico è catturato dalla altissima qualità del live, Celona e la sua band non fanno che trasmettere energia, soprattutto nella figura del bassista, Marco di Brino, che riuscirebbe a tenere il palco da solo grazie all’impegno e la carica che mostra ad ogni esibizione.

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Uno dei pezzi sicuramente più noti di Daniele Celona rimane Atlantide, che in Amantide Atlantide ha visto la partecipazione di Levante e che, pur con la mancanza della cantautrice siciliana, mantiene tutta la sua carica emotiva cantata all’unisono con il pubblico.

La fine della prima parte di concerto viene accompagnata prima da Maelstrom e dal potente suono delle chitarre Shinigami e infine Lupi nel buio porta la band a lasciare il palco tra gli applausi più calorosi della platea.

Il “bis” è affidato ai cari e vecchi pezzi tratti da Fiori e Demoni, Sud Ovest e Mille colori che portano a spasso il pubblico come sempre nelle origini e nella vita del cantautore, la prima dedicata alla Sardegna e la seconda spesso dedicata dai palchi alla sua città, Torino.

Ninna nanna, non può che essere il saluto più giusto per la serata, con un’esibizione finale che può essere definita senza dubbi travolgente con ancora una volta il bassista che da spettacolo, buttandosi a terra tra il pubblico continuando a suonare per chiudere il live.

Abissi Tascabili ha già colpito per il suo formato di disco – fumetto, ma la sua esecuzione live sconvolge e spettina al punto giusto così come ci si attende da un concerto rock, se non avete mai assistito ad un concerto di Daniele Celona questa è davvero l’occasione da non farsi scappare.

La scaletta della serata:
Memorie di un ESP
I ragazzi dello zoo
Acqua
Orfeo
HD Blue
SSRI (e se sarai)
Precarion
La Colpa
Atlantide
Maelstrom
Shinigami
La figlia dell’uomo nero
Lupi nel buio

Sud Ovest
Mille Colori
Ninna nanna

Testo di Cristiano Tofani
Foto di Marta Bandino

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