L’esplosione della sindrome: la 100ª tappa di Willie Peyote all’Orion di Ciampino
Il tour del rapper torinese ha raggiunto quota 100 lo scorso 15 dicembre per un live esplosivo e coinvolgente
Replicarsi non è mai una cosa facile, soprattutto quando si parla di successi, ma non lo è tanto meno migliorarsi ogni volta, aggiungendo anche un piccolo tassello che fa sembrare tutto diverso.
Ogni musicista sul proprio palco sa che deve cambiare quel che basta ad ogni tappa perché il proprio pubblico possa uscire ogni volta estasiato dalla sala.
Arrivati ormai alla quarta tappa romana (quinta se consideriamo anche il Primo Maggio) in poco più di un anno, forse di attese ce ne potevano essere poche, eppure anche stavolta, per il tour l’Ostensione della sindrome, Willie Peyote ha regalato una grande performance rendendo il sold out dell’Orion di Ciampino una bolgia.
Il rapper torinese nella capitale, o comunque a pochi chilometri da questa, ha suonato per la centesima tappa di un tour ormai quasi giunto alla conclusione e che continua ad inanellare un sold out dopo l’altro.
A rendere la serata ancora più indimenticabile ci ha pensato una band completissima, dal fedele Frank Sativa a tastiere e console fino ad arrivare ai fiati, che ha dato il meglio di sé durante tutta la interminabile serata composta da 25 brani per quasi 2 ore di concerto.
La serata parte col botto, l’apertura è affidata a L’effetto Sbagliato, il singolo presentato proprio in anteprima quest’estate a Villa Ada, poche ore prima della pubblicazione su tutte le piattaforme, è subito intonato da tutto il pubblico che ha affollato la sala.
Con TmVB, il divertimento in sala è evidente e gli effetti si vedono anche sul palco con il rapper sempre più carico che chiude il pezzo citando la hit di Achille Lauro Sembra di stare a Thoiry tra gli applausi scroscianti dell’Orion. Siamo solo al secondo pezzo in scaletta, ma la carica delle esecuzioni vale almeno per una serata intera.
Il programma della serata attinge omogeneamente da tutti gli album dell’artista, per una sequenza di tracce perfettamente bilanciate ed è così che dopo Il gioco delle parti e Le chiavi in borsa, trova spazio Dj & Call center in cui il rapper torinese ricorda il periodo in cui per far musica doveva lavorare in un call center, “tutti hanno un amico che lavora in un call center e che si spaccia per artista emergente”.
Porta palazzo è sempre una delle canzoni più apprezzate dal pubblico e anche stavolta non è da meno, viene intonata all’unisono dalla sala.
Willie Peyote, prima del suo debutto discografico è stato frontman e cantante di un’altra band hip-hop della scena torinese, i Funk shui Project. Anche un brano dalla discografia della band trova spazio nella serata, Soulful.
Subito dopo un altro brano nato da una collaborazione, quella con Kahbum e scritta insieme a Zibba: Tua madre.
La serata passa per fasi altalenanti di energia, ma la strada verso la fine della prima parte è tutta in salita.
Il picco assoluto è dato dalla doppietta Io non sono razzista ma…, come sempre dedicata al ministro degli Interni Matteo Salvini, C’era una vodka porta a veri e propri fuochi d’artificio sul coro unisono del pubblico che diventa una vera e propria bolgia tra canto e pogo tra quelli che popolano la platea.
Il “bis”, dai toni sicuramente più pacati, è aperto da Che bella giornata e chiuso da E allora ciao. Una serata perfetta che fa uscire tutti nel freddo di Ciampino soddisfatti, una serata che è stata dinamite pura, per una centesima tappa difficile da dimenticare.
Di seguito la scaletta:
Effetto sbagliato
TmVB (cita Achille Lauro)
Metti che domani
Willie Pooh
Dettagli
Il gioco delle parti
Le chiavi in borsa
Dj & Call center
Porta palazzo
La dittatura dei nonfumatori
Soulful (Funk shui project)
Giusto la metà di me
Tua madre (Kahbum la serie)
Etichette
Peyote 451
Le ragazze del peyote ugly
L’outfit giusto
C’hai ragione tu (cita pino Daniele)
I cani
Io non sono razzista ma
C’era una vodka
Che bella giornata
Ottima scusa
Vendesi
E allora ciao
Testo di Cristiano Tofani
Foto di Marta Bandino