L’Italia, quella Repubblica democratica (non) fondata sul lavoro

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All’aumento del numero di denunce per infortuni sul lavoro, c’è chi risponde con dei tagli alle tariffe INAIL e ai fondi per la tutela dei lavoratori

Fonte: twitter.com/inail_gov

Buongiorno a tutti, ma soprattutto alle aziende e agli imprenditori italiani. Da oggi entrano in vigore le nuove tariffe INAIL, più basse del 30%. Per la prima volta dare lavoro in Italia costerà meno! Meno grida, più azioni concrete!“. Il 2 aprile 2019, su Twitter, Luigi Di Maio annuncia, così, il taglio delle imposte sul lavoro pagate in parte dai datori di lavoro, in parte dai lavoratori al fine di finanziare l’assicurazione per malattia professionale dei secondi e i rimborsi in caso di infortuni.

In alcuni casi arriverà fino al 30%. Il pentastellato, vicepresidente del Consiglio dei ministri a capo, inoltre, del ministero dello Sviluppo Economico, del lavoro e delle politiche sociali, non spiega (e non a causa della brevità richiesta dal social network) come il taglio sarà finanziato da ulteriori riduzioni ai fondi destinati all’investimento nella tutela, nella salute e nella sicurezza sul posto di lavoro.

Una riduzione di 500 milioni interesserà gli oneri a carico delle imprese: si attingerà dalle risorse finalizzate alla formazione e alla prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro tagliate, dunque, di 110 milioni nel 2019, 100 milioni nel 2020 e 100 nel 2021. Un triennio che vedrà, quindi, 50 milioni tagliati alla prevenzione nel 2020 e altri 50 nell’anno successivo. Un’altra parte del taglio delle tariffe sarà finanziata dallo storno delle entrate date da altre imposte, come l’IRES.

Nonostante gli effetti saranno diversi a seconda della tipologia dell’impresa, i sindacati e le associazioni datoriali si dicono preoccupati. Preoccupanti, invece, sono i dati riguardanti le denunce per infortuni sul lavoro: in quasi tutti i mesi del 2018, il numero di queste ultime per casi mortali è stato superiore rispetto a quello del 2017 (132 i decessi avvenuti nel 2018 contro i 78 dell’anno precedente). Come dimostrato dall’INAIL, dunque, lo scorso anno le denunce presentate sono aumentate dello 0,9% rispetto al 2017. Sono in aumento anche le denunce per patologie di origine professionale: in totale sono 59.585 contro le 58.129 dell’anno precedente.

Tenutasi a Milano, la riunione dei Coordinamenti Salute e Sicurezza sul lavoro di CGIL, CISL e UIL Lombardia ha fatto il punto sugli infortuni sul lavoro e ha evidenziato un aumento del 4,4% degli stessi, risultato del raffronto dei primi due mesi del 2019 e i primi due del 2018. Per stimolare il rafforzamento del piano di controlli sul rispetto delle norme antinfortunistiche, l’aumento di controlli sulle aziende, il rafforzamento del personale dei servizi ispettivi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il 17 aprile si organizzerà un presidio a Milano.

La sicurezza, la salute, la tutela del lavoratore e i suoi diritti sembrano non essere tra le priorità del Paese, nonostante siano tra i principi fondamentali della Costituzione italiana. Tutelato “in tutte le sue forme e applicazioni” nell’articolo 35, il lavoro compare di già nel primo articolo della Carta, considerato come il fondamento della Repubblica. “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società“, conferma l’articolo 4 della stessa. I lavoratori e i loro diritti, invece, sono tutelati e riconosciuti negli articoli 36, 37 e 38. La protezione della loro sicurezza, libertà e dignità viene garantita, invece, nel 41° articolo della Carta. Molti, gli organi che si occupano della tutela del lavoro.

lavoro

Fonte: repubblica.it

I tagli derivanti dall’approvazione della nuova Legge di Bilancio, contrari ai diritti garantiti nella Costituzione e al rispetto della dignità del lavoratore, hanno suscitato molte reazioni. Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza INAIL, ha affermato che “aumentare di 100 milioni di euro l’anno le tabelle del solo danno biologico in capitale a fronte di 1,5 miliardi in tre anni di taglio delle tariffe è un’operazione iniqua, soprattutto se, ripeto, questo taglio è addirittura compensato parzialmente dai fondi a favore della prevenzione“, ritenendo, inoltre, che “i dati sugli incidenti sul lavoro dovrebbero far riflettere sull’opportunità del taglio degli incentivi INAIL a supporto della prevenzione per la salute e sicurezza sui posti di lavoro. È un errore che va rimediato. Ad ogni incidente mortale che avviene, questo errore diventa ancora più drammatico”, rischiando, così, “di demotivare le imprese a fare di più per la prevenzione“.

Una revisione esaltata, invece, dalle associazioni degli imprenditori e dalla Lega. Il sottosegretario al Lavoro, inoltre, Claudio Durigon, la definisce come “un passo concreto che va a migliorare uno degli aspetti più difficili del nostro Paese: il costo del lavoro troppo elevato“. Presi dall’euforia, dimenticano, in ogni caso, di citare le concrete conseguenze derivanti dai tagli. La legge, inoltre, ha revisionato le attività lavorative a cui si applicano i premi INAIL, aprendosi ai nuovi impieghi (come rider e nanotecnologie) ed eliminando le voci ormai riguardanti contesti lavorativi ormai superati.

Secondo una sentenza della Cassazione, poi, con la nuova legge verranno ridotte le possibilità di ottenere dei rimborsi in caso di infortunio per i lavoratori che, dunque, non potranno più richiedere ai propri datori di lavoro gli indennizzi che non sono coperti dall’assicurazione. L’INAIL, però, ha respinto questa interpretazione rassicurando che, in caso contrario, richiederà una revisione ulteriore della legge.

Tralasciando i numeri, gli slogan e le parole mirate alla pancia della gente, rimane doveroso chiedersi (più spesso) quanto valgano, per alcuni, la vita, la dignità e i diritti di un lavoratore, in questo Paese.

Giorgia Cecca

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