Liverpool – Tottenham, una partita vissuta diversamente
All’interno di un pub di Roma, circondati dal calore dei tifosi inglesi, la finale di Champions League tra Liverpool e Tottenham
Chiudi gli occhi e ti sembra di essere all’interno del Wanda Metropolitano. Ti sembra di essere immerso nel calore e nel chiasso tipico dei supporter inglesi. Li riapri e ti trovi ingarbugliato tra il legno e gli odori di un tipico pub inglese. C’è una zona di Roma che per le due ore della finale di Champions League si è fermata. Per assistere a questo spettacolo.
Il pre-partita fila via liscio. Da quando la finale inizia, per pochi secondi si avverte un inusuale silenzio. Rompe gli equilibri il rigore assegnato dal direttore di gara, lo slovacco Damir Skomina, che dopo pochi secondi dimostra grande polso assegnando ai Reds il rigore, trasformato da Mohamed Salah.
Una rete che fa sussultare gli umori del popolo presente. La partita prosegue, senza grandi emozioni ma con il Liverpool in controllo ed il Tottenham arrembante, che le prova tutte per superare gli avversari.
Ma è proprio qui che il Liverpool si dimostra squadra. Soffre, lasciando il comando del gioco agli avversari, non rinunciando all’agonismo ed al pressing. Escono alla distanza i due terzini inglesi, Andrew Robertson e Trent Alexander-Arnold. Frenano le incursioni di Dele Alli e Son, ma al contempo si propongono in fase offensiva offrendo nei ribaltamenti di fronti cross che hanno creato non pochi grattacapi alla retroguardia degli Spurs.
Nel frattempo nel pub si rimbalzano continuamente dei cori si va da “C’mon Spurs” a “C’mon you Reds” la partita è viva, questo tiene alto il morale degli spettatori. Che assistono con enfasi all’assalto finale del Tottenham al quale, Alisson Becker è bravo ad opporsi.
Nel momento migliore degli uomini in maglia bianca arriva il raddoppio dei Reds. Jurgen Klopp azzecca i cambi e tra questi, figura Divock Origi, l’uomo che in quest’annata è stato determinante per le sorti della squadra di Liverpool segnando goal decisivi, confermandosi anche in finale. Dopo il goal del giovane attaccante belga, si attende il fischio finale. Quando l’arbitro sloveno fischia la fine nel pub la gente si scatena. I tifosi del Tottenham escono immediatamente, quelli del Liverpool restano all’interno per godersi l’alzata del prestigioso trofeo.
Dal Real Madrid, a Madrid. In 365 giorni il destino di una delle squadre più gloriose del regno unito è cambiato. Dallo Stadio Olimpico di Kiev al Wanda Metropolitano. Dalle lacrime per una sconfitta alla gioia per una grande vittoria. “Football is coming Home” amavano cantare i supporter inglesi per celebrare la cavalcata della nazionale dei tre leoni. Il calcio è effettivamente tornato a casa con Londra e Liverpool che hanno conquistato le due massime competizioni europee.