I 35 anni di Radio Rock con i Giuda, The Winstons e Big Mountain County

Tempo di lettura 3 minuti
È andato in scena sul palco di Villa Ada Roma incontra il mondo il compleanno di Radio Rock: 35 anni accompagnati dai live dei Big Mountain County, The Winstons e i romani Giuda

Trentacinque anni fa a Roma faceva capolino nell’etere una realtà che ha diffuso la cultura del rock. Nel 1984 nasceva infatti Radio Rock, da sempre un punto di riferimento per gli amanti della musica della capitale.

Lo scorso sabato siamo stati alla festa di Radio Rock al laghetto di Villa Ada: un compleanno che non poteva non essere un omaggio al Rock n’ Roll grazie ai tre gruppi che si sono alternati sul palco principale e al dj set che ci ha fatto ballare fino a tardi.

Ma andiamo con ordine: il sole di giugno ancora non è tramontato quando lo psych rock dei Big Mountain County esplode sul palco. Peccato ci sia ancora poca gente a sentire la band romana che intreccia alt-rock e psichedelia creando un effetto per nulla scontato, sia sui pezzi registrati finora sia dal vivo.

Se ve li siete persi potete recuperarli partendo da Anachronicle, un disco live che riporta fedelmente l’attitudine dei B.M.C. Per fine anno sono attesi con un nuovo disco per la giovanissima label Porto Records, quindi non resta che aspettare e intanto gustare un assaggio del nuovo lavoro in studio con il singolo Just  a Boy.

 

 

Neanche il tempo di finire la lunga fila ad uno dei bar dell’area concerti per una birra che già sul palco salgono i THE WINSTONS, il power trio composto da Enrico Gabrielli, Roberto Dell’Era e Lino Gitto. Sebbene la performance sia  iniziata con qualche problemino tecnico questo mini super gruppo porta in scena uno spettacolo mozzafiato che li rende veramente unici. Non avevo mai avuto occasione di vederli dal vivo il questo progetto, l’effetto è impressionante. Decisamente una performance che suona lontano da quello che hanno inciso in studio, ma ci sta: il talento e la capacità di tenere il palco di tre tra i migliori musicisti italiani in circolazione regalano al pubblico di Villa Ada uno spettacolo unico.

Due gli aspetti di  questo show che meritano spazio. Primo, a tratti il carisma e l’individualismo dei singoli elementi altera un po’ l’effetto di gruppo: manca un vero e proprio collante. Secondo, è interessante la capacità di Dell’Era di suonare il basso nel senso che, in tutti i suoi progetti – penso agli Afterhours ma anche alla sua carriera da solista – , non ho mai sentito suonare alla stessa maniera: riesce ad adattare il suono del suo quattro corde ad ogni contesto.

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Segue una pausa necessaria e poi tutto è pronto per gli headliner della serata.

I Giuda, che hanno pubblicato il loro ultimo album in studio, E.V.A., lo scorso 5 aprile, tornano sulla scena musicale dopo i primi tre dischi: Racey Roller, Let’s Do It Again e Speaks Evil.

Ne è passato di tempo da quel 2007 quando dalle cenere dei Taxi nasceva uno dei gruppi che oggi può essere ritenuto uno dei massimi esponenti del rock n’ roll italiano apprezzato soprattutto all’estero grazie ai testi in inglese e alla loro attitudine live.

La performance dei Giuda non delude neanche il pubblico di Villa Ada: un’esplosione di energia dall’inizio alla fine dello show. Nonostante abbiano abbandonato gli aspetti più scenografici, come maschere e trucchi, dei tempi di Racey Roller, i cinque ragazzi di Roma mantengono un certo livello di qualità sia visiva sia musicale.

Finito il concerto, tutti nello spazio dedicato al dj set a cura di Tatiana Non-Dj Selecta e Dj Yakuza per ballare fino a tarda notte.

Testo di Damiano Sabuzi Giuliani
Foto di Francesca Romana Abbonato

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