Il ritorno a casa di Franco126: il tour estivo di Stanza Singola al Rock in Roma
Dopo un lunghissimo tour nei palazzetti la Stanza Singola di Franco126 torna nella sua città la capitale con un pienone assoluto all’Ippodromo delle Capannelle
Anno d’oro questo 2019 per Franco126: dopo la separazione dal collega Carl Brave (che si vocifera non essere una separazione solo artistica), il 25 gennaio è uscito il primo album da solista dell’artista, Stanza singola.
Da allora è stato tutto in discesa: un fortunato tour nei palazzetti, seguito da un tour estivo pieno zeppo di date che il 2 luglio ha portato il cantante ad esibirsi sul palco di una delle manifestazioni estive più attese dal pubblico romano, quello Rock in Roma.
Puntuale come un orologio, alle 21 le luci del palco si sono accese e ha scaldato l’atmosfera la Love Gang, vale a dire gli amici di sempre del nostro beniamino, la crew trap di cui Franco fa parte e con cui ha mosso i primi passi nel mondo della musica.
Come ad ogni concerto di Franco126 che si rispetti, è Minuetto di Mia Martini ad anticipare l’ingresso dell’artista sul palco.
Si accendono le luci sul palco, saltano subito all’occhio un divano, vari tappeti, la carta da parati e il gigantesco led con su riportata la scritta Stanza Singola.
Si comincia subito a cannone: Fa lo stesso, San Siro e Brioschi.
“Ciao Roma” urla Franco. Il boato che esplode è assordante, del resto, Roma è casa.
Il concerto prosegue con uno dei brani più amati dell’album Polaroid (2017, quando era ancora in duo con Carl Brave), Noccioline, cantata in una versione molto breve di un minuto, saltando a piè pari tutta la parte che dovrebbe cantare il suo ex compagno di palco.
“Stasera ho lasciato l’autotune a casa”. Ce ne siamo accorti, se n’è accorto tutto il pubblico che sembra davvero preferire questa versione naturale dell’artista. Del resto, Franco è sì un trapper, ma il suo album è così intimo e tocca corde così profonde che sarebbe impossibile non apprezzare il fatto che abbia deciso di esibirsi con la sua voce non modificata.
Tra una chiacchera con il pubblico e un ringraziamento a questo e quell’altro collaboratore, si susseguono una dietro l’altra Nuvole di drago, Solo guai, Sempre in due, Parole crociate e Oi Oi.
Arriva il momento di Interrail, che Franco canterà tutta da solo, non prima di aver salutato i veri “proprietari” del brano, gli amici Frenetik & Orang3 che lui e Carl avevano arricchito con il loro featuring. Interrail apre il momento degli omaggi: prima quello a Califano con Un tempo piccolo, poi a Rino Gaetano con A mano a mano.
Le sorprese non terminano mai, infatti sale sul palco Gianni Bismark, che duetterà con lui cantando Università.
“Doveva esserci un’altra sorpresa, ma all’ultimo Tommaso ha detto che non poteva più venire… e quindi anche questa la canterò da solo”. Parte Stanza singola, omonimo brano in duetto con Tommaso Paradiso, ma l’assenza del Tommaso nazionale non si sente visto che il pubblico canta all’unisono con Franco.
Chiudono il concerto Ieri l’altro, Vabè e Frigobar.
Incitato dalla folla, il trapper rientra sul palco ricantando Brioschi e Vabè.
Il pubblico è contento, soddisfatto. Gruppi di ragazzi felici si avviano verso l’uscita continuando a cantare acappella.
“Nessun posto è bello come casa mia” diceva Dorothy dopo tutte le peripezie vissute durante la sua permanenza ad Oz. Sicuramente lo avrà pensato anche Franco126 dopo due tour in giro per l’Italia: “In nessun posto si canta come a casa propria”.
Testo di Linh Vu Thuy
Foto di Marta Bandino