Vent’anni di carriera tutti in una notte: Zen Circus live al Rock in Roma

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La band toscana ha portato nella capitale lo scorso 5 luglio il suo “Canta che ti passa tour”, ripercorrendo 20 anni di carriera con carica ed energia

Primo Maggio 2019 ©Marta Bandino | Ghigliottina

Ogni tanto si sa la musica è strana, a volte ti fa vivere carriere lunghissime sempre sulla cresta dell’onda e a volte la cresta la raggiungi con la fatica e il sudore, su palchi di ogni genere e forma. Strana forse non è l’attributo giusto è vero, pazza probabilmente è più adatto. A volte il talento, a volte la sola dea bendata fanno sì che alcuni artisti emergano più facilmente di altri. Ma la fatica ripaga, ed ogni goccia di sudore alla fine mostrerà i suoi frutti.

È bello pensare a questa storia, fatta di fatica e sudore quando si pensa agli Zen Circus, che dopo venti anni e 10 album in studio all’attivo hanno avuto un 2019 tutto da incorniciare e ricordare prima con la partecipazione al Festival di Sanremo con L’amore è una dittatura poi con la festa del Paladozza per i propri 20 anni e il decennale di Andate tutti affanculo.

Il circo zen con questo tour non presenta un nuovo pezzo o un nuovo lavoro, anche se proprio dall’ultimo singolo, Canta che ti passa, prende il nome. Gli zen celebrano la propria carriera come solo loro sanno fare: ironia, energia e rock.

Se c’è una verità è che quei ragazzi di 30 anni in posa sulle scale sotto il Colosseo Quadrato non sono cambiati di una virgola.

La copertina di Andate tutti affanculo degli Zen Circus

Non è cambiata nemmeno la regola base di qualsiasi concerto degli Zen Circus e la band non perde molto tempo per ribadirla: “Più voi fate casino, più noi facciamo casino“. Semplice da ricordare, no?

La festa è una festa e allora come iniziarla meglio se non con un estratto da Animal House, il monumentale film con John Belushi del ‘78. 

Io penso che questa situazione richieda che qualcuno faccia un’azione assolutamente futile e stupida… Si tratta solo di stabilire quale”.

L’attacco de La terza guerra mondiale viene subito a seguire e il pubblico “faceva già casino”.

Il live è un continuo susseguirsi di battute tra Appino e Ufo con la voce di Karim che fa capolino dal fondo. Se c’è probabilmente un motivo per cui la gente ama gli Zen Circus è anche e proprio per la spontaneità che passa dai pezzi all’atteggiamento della band.

Il concerto è un continuo passare tra vecchi e nuovi brani. La scaletta trova spazio per brani come Vent’anni e Andate tutti affanculo, lasciata cantare per lunghi tratti al pubblico che affolla il Red Stage dell’Ippodromo delle Capannelle, ma anche come Ragazzo eroe e Ragazza eroina. Il filo conduttore di tutto lo spettacolo sono sempre quei 4 sul palco ed anche i pezzi più nuovi sono perfettamente incastonati nelle esibizioni, con un pubblico che le acclama come fossero da sempre parte della band pisana.

Primo Maggio 2019 ©Marta Bandino | Ghigliottina

Il concerto si avvicina sempre più verso la fine, ma Appino salta a destra e sinistra, chitarra in braccio e microfono piantato e negli sguardi complici sul palco sembra di rivedere quei ragazzi che 20 anni fa hanno fondato una delle band che più hanno segnato quella vera scena indipendente italiana, quella che non riempiva i palazzetti ma a malapena copriva un bar agli inizi della carriera e che con il sudore e la fatica è riuscita a far gridare a migliaia di persone un inno generazionale come Andate tutti affanculo e che ancora oggi pongono una sola e forte domanda a chi li segue: Siete nati per subire voi?

Viva chiude il live con il rammarico e la consapevolezza che per un po’, chissà quanto, quei quattro stronzi (così come anche loro si divertono definirsi) non saliranno su un palco per dedicarsi ad altri momentaneamente ad altri progetti e fare il punto della situazione dopo aver celebrato questo importante traguardo di carriera. 

Comunque vada, per questi 20 anni, per questi 10 album e per tutto quello che la loro musica ci ha dato: LUNGA VITA AL CIRCO ZEN.

Di seguito la scaletta del concerto:
La terza guerra mondiale
Vent’anni
Non voglio ballare
Il fuoco in una stanza
Andate tutti affanculo
Ylenia
La teoria delle stringhe
Pisa merda
I qualunquisti
Canta che ti passa
Sono umano
Ragazzo eroe
Ragazza eroina
Figlio di puttana
L’egoista
L’amore è una dittatura
Nati per subire

Bis

L’anima non conta
Fino a spaccarti due o tre denti
Viva

Cristiano Tofani

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