Virtus Roma, ecco il primo urrà: vittoria al cardiopalma su Cremona (97-94)
Partita sempre in bilico e finale al cardiopalma: con Dyson la Virtus Roma trova il primo successo in campionato
Prima gioia per la Virtus Roma nell’anno del ritorno in Serie A: dopo i primi due ko di stagione la squadra capitolina coglie un sofferto ma meritato successo contro la Vanoli Cremona per 97-94. Una gara equilibrata in cui nessuna delle due squadre ha saputo staccare la compagine rivale, arrivando poi ad un concitato finale in cui un Dyson da 25 punti fa la voce grossa. Ottime prove anche di Jefferson e Buford (20 punti), con una Roma che reagisce al meglio alle difficoltà finora manifestatesi, arrivando al delicato match contro Pistoia con più fiducia nei propri mezzi.
LA GARA – Il match comincia con le squadre allungate sul parquet, con fasi difensive che fungono a sprazzi e Roma che cerca di lasciarsi alle spalle la disastrosa sconfitta casalinga contro Brindisi. La Virtus trova fin da subito continuità dal perimetro (11-9) ma Cremona è squadra pericolosa, che se con il veterano Diener ha una regia rodata, è con Saunders che trova il primo consistente vantaggio (11-19), che obbliga coach Bucchi a chiamare timeout.
La reazione dei capitolini passa dall’intensità difensiva, con Jefferson che ingrana su ambo i lati del campo e Dyson a rifinire l’opera per impattare sul 23-23, prima che il solito Saunders chiuda al 10’ sul 23-26.
I lombardi hanno varie frecce nel loro arco ed un Ruzzier in uscita dalla panchina è un lusso che poche squadre di fascia media possono avere. È il classe ’93 a spingere nuovamente avanti i suoi (30-38), con Bucchi costretto a riparare di nuovo in un timeout.
Stesso schema del primo quarto: Roma difende ed anche l’attacco ne gode. Sorprende Buford, incisivo nella costruzione del parziale romano, e Jefferson fa capire perché nella scorsa stagione intorno al suo nome si respirava aria da MVP del campionato. La Virtus ribalta la situazione passando a comandare le operazioni; Cremona si rifugia in “angolo” con l’eterno Diener, che inchioda al 20’ sul 50-49.
Un Mathews centellinato nella prima metà di gioco è l’arma in più della Vanoli nel terzo quarto, con Roma che per reagire deve sfoderare il pezzo più pregiato del suo roster, ovvero quel Dyson che spesso cannibalizza il gioco dei padroni di casa nel bene e nel male. Se le sue triple tengono la Virtus in partita (57-53), diffuse sono le incomprensioni con il compagno Kyzlink, con conseguenti palle perse.
Eppure Roma non riesce mai a prendere il largo, al cospetto di una Cremona dura a morire che trova con il duo tricolore De Vico-Ruzzier la forza per ergersi appena avanti allo scoccare del 30’ (71-72).
Un Moore finora ai margini delle rotazioni sciorina canestri in apertura di ultimo quarto, con Cremona che sembra soccombere dopo ben due timeout di coach Sacchetti. Ma Akele si rivela in tutto il suo potenziale nel finale di gara (86-87), con la Virtus che perde per falli sia Pini che Jefferson, decimando il proprio reparto lunghi.
Partita sempre in perenne equilibrio e finale che non poteva essere che al cardiopalma: a salire in cattedra è Dyson, che firma da solo ben nove punti consecutivi per i capitolini, tra cui la tripla che suona da sentenza (95-91). L’ultimo sussurro di Diener è tardivo, con i liberi di Buford a chiudere la contesa sul 97-94.
Roma vince trovando il primo sorriso della sua stagione. Una vittoria meritata e che dà morale, in vista del delicato scontro di bassa quota con Pistoia. Si aspettavano segnali dalla squadra dopo il brusco avvio di campionato, ed il reperto stranieri, finora opaco, ha dato prova di saper reagire alle avversità. La serie A di Roma può finalmente cominciare.
VIRTUS ROMA-VANOLI BASKET CREMONA 97-94 (23-26; 50-49; 71-72)
ROMA: Cusenza ne, Moore 8, Alibegovic 7, Rullo ne, Dyson 25, Baldasso 7, Pini 2, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 17, Buford 20, Kyzlink 11 All: Bucchi
CREMONA: Saunders 19, Mathews 8, Sanguinetti ne, Gazzotti, Diener 18, Ruzzier 11, Sobin 6, De Vico 3, Tiby 11, Stojanovic 8, Palmi 2, Akele 8 All: Sacchetti
Matteo Buccellato