Ora che sono Nato: Maurizio Fiorino firma un romanzo di formazione attuale e divertente
Maurizio Fiorino riesce a farci sorridere pur dipingendo i suoi personaggi e la vita senza fare sconti
Sud Italia. Anni Ottanta e Novanta. In TV imperversa Non è la Rai. Alla radio e su MTV arriveranno a seguire i tormentoni delle Spice Girls.
È in questo contesto che Maurizio Fiorino fa nascere e crescere il suo protagonista Fortunato, detto Nato, catapultando il lettore in una famiglia come tante.
Nato è, infatti, l’ultimo arrivato nella sgangherata famiglia Goldino.
Giuseppe Goldino, il padre, panettiere, tanto scaramantico quanto incapace di riconoscere la sua responsabilità nei propri fallimenti.
Tina Griace, la madre, egocentrica, alterna lamentele, pernacchie, tosse compulsiva, attacchi fulminanti di sciatica e di fede improvvisa.
Betta, la primogenita, un talento naturale per le bugie con cui riesce a creare una realtà altra.
Tonio, il secondogenito, da sempre balbuziente, un po’ bullo, via da casa per giocare a calcio risolve inspiegabilmente la sua balbuzie.
Nato è stato concepito per salvare il matrimonio in crisi dei genitori. Nell’incapacità di affrontare i reciproci difetti, dialogare e ritrovare una forse mai esistita sintonia, i coniugi Goldino hanno infatti preferito tentare la carta di una terza gravidanza. Va da sé che la formula non produce i risultati sperati.
Attraverso la voce narrante di Nato, Fiorino disegna i personaggi come caricature. Eppure le loro peculiarità, sebbene eccessive, sono allo stesso tempo tanto verosimili da tenerci ancorati alla realtà.
Il risultato è un romanzo leggero e divertente in cui non si può fare a meno, a più riprese, di sorridere o ridere a denti stretti. Ma è anche un moderno romanzo di formazione che con sensibilità percorre gli anni dalla nascita all’adolescenza di Nato accompagnandolo nel faticoso viaggio alla ricerca del suo posto nel mondo e dell’accettazione di sé.
Già è difficile crescere, lo è ancora di più se Nato più che giocare a calcio come il fratello ha una smodata passione per la danza e vorrebbe essere una ragazza di Non è la Rai o, più tardi, una Spice Girl.
Si scontrerà così contro la realtà impreparata che lo circonda. Sarà una presenza ancora più fuori dagli schemi, Dimitri – ragazzo ucraino arrivato in Italia dopo il disastro di Chernobyl e conosciuto durante la vacanza al mare -, a svelare a Nato un altro mondo, un mondo fatto di libera espressione e accettazione di sé.
La storia di Nato è la storia di ognuno di noi, la storia della sfida di ogni bambino in una famiglia imperfetta qualsiasi. È la storia di come nel corso degli anni acquisiamo sempre maggiore capacità di lettura di noi stessi, dell’altro e della realtà che ci circonda. È la storia di chi, dopo anni, ricorda con affetto un amico che non ha più rivisto, di chi ricorda – ma ha ormai superato – il bullo della scuola, di chi alla fine riesce a salire su un autobus o un treno o un aereo per ritagliarsi giorno per giorno il proprio posto nel mondo.
Una nota, infine, su Tina Griace: Fiorino a suo modo è riuscito a dipingere un personaggio ancestrale di madre, una donna quasi insopportabile cui inevitabilmente attribuiamo tutti i difetti del mondo senza però essere capaci di non amarla. Il lettore insieme a Nato vedrà alla fine la debolezza della donna Tina e la sua vulnerabilità finendo per amarla forse di più proprio quando dietro la caricatura ne riconosce l’umanità, la vulnerabilità e l’inadeguatezza.
Consigliato a chi ha voglia di una lettura poco impegnativa ma non disimpegnata, a chi – come la sottoscritta – non crede alla catarsi della tragedia ma preferisce la narrazione che, pur dipingendo la vita senza fare sconti, riesce a farci sorridere.
Ora che sono Nato
Maurizio Fiorino
Edizioni e/o, 2019
pp. 192, € 16,50