Falso Natale, tutte le fake news sul 25 dicembre
In “Falso Natale” (Utet) di Errico Buonanno tutte le fake news sulla festa più amata del mondo che non avete mai avuto il coraggio di andare a verificare. L’autore ci guida in un percorso alla scoperta di tradizione e verità
*recensione del 26 novembre 2018
Cosa ci si aspetterebbe da un libro che, come obbiettivo primario, ha quello di sfatare tutte le credenze di cui si compone la festa del Natale? Un contegno serioso, forse, uno sguardo analitico e, di certo, una buona dose di cinismo. Eppure, nulla di tutto ciò era presente lunedì scorso al Caffè Libreria Giufà di Roma durante la presentazione di Falso Natale, ultimo libro di Errico Buonanno pubblicato da Utet. C’era, invece, una piacevolezza scherzosa e un’atmosfera familiare che si ritrovano, nello stesso modo, tra le pagine del volumetto e che lo rendono un elemento irrinunciabile delle prossime feste..
Errico Buonanno, classe 1979, giornalista e scrittore, ha una vera e propria passione per il debunking. Già noto per il suo Sarà vero. La menzogna al potere. Fatti, sospetti e bufale che hanno fatto la Storia (2009), questa volta ha deciso di scagliarsi contro la festa più amata di sempre perché, a suo dire, “dietro le favole ci sono storie ancora più interessanti”. In effetti, nelle 176 pagine di Falso Natale, c’è di tutto. Sapevate, per esempio, che i Re Magi non erano affatto dei sovrani, che i loro nomi sono stati estratti da un lista preparata a tavolino e che il numero di tre fu stabilito da San Leone Magno?
E il placido bue e l’alacre asinello? Immagine amatissima dai bambini e argomentazione favorita dagli animalisti. Anche loro sono frutto di un errore di traduzione da Isaia, in cui cadde persino San Francesco, modificando per sempre l’aspetto del presepe nostrano. Vi siete mai chiesti come i romani siano riusciti a sostituire secoli di feste pagane con la nascita di Cristo? Conservare e sostituire, molto semplice, per dare l’impressione di aver sempre rincorso lo stesso Dio. Così il Natale, festa sacra per eccellenza, porta con sé il culto del Sole, i festeggiamenti d’abbondanza dei Saturnali e la figura misteriosa di Mitra, dio della luce e salvatore degli uomini.
“Tradizione non è tradimento”, spiega l’autore a chi, sbigottito da certe rivelazioni, potrebbe temere di perdere l’incanto natalizio. “A chi mi dice che il Natale ha perso di senso, io rispondo che è sempre stato scollegato da qualsiasi elemento religioso – continua Buonanno – sperando che questo tranquillizzi un po’ chi inneggia al consumismo come fonte di ogni male”.
A proposito di questo, pensate di conoscere il simpatico vecchietto in rosso che ogni anno porta regali a tutto il mondo? Probabilmente ignorate che il costume di Babbo Natale era verde in origine, ispirato alla figura di San Nicola. Il pio benefattore barese aveva, infatti, salvato dalla prostituzione tre fanciulle consegnando loro denaro calato anonimamente dal camino. I nuovi colori d’ordinanza, il rosso e il bianco, vengono da un esempio molto più materialistico: uno spot della Coca Cola. Al tempo le pubblicità di bibite gassate non potevano contenere bambini, dunque per invogliare i più piccoli a bere Coca Cola l’azienda mostrò un panciuto Babbo che ne dava l’esempio. Chiaramente, funzionò.
L’elemento geniale di Falso Natale è proprio l’ironia. Il linguaggio scorrevole che illustra senza mai suonare borioso. Buonanno sa di toccare un terreno scivoloso, perciò arricchisce le rivelazioni con elementi divertenti e quasi rassicuranti. L’atto di credere in qualcosa non ha bisogno di verità insindacabili, sembra dire così con la citazione iniziale dedicata ai suoi figli. “Se ci credete, è vero”.
Per questo e per accumulare chicche con cui stupire il parentado durante il pranzo del 25, Falso Natale è un regalo perfetto. Nell’era delle bufale e del fact checking, questo libro ci insegna la differenza tra verificare e svuotare di significato. Nei propositi per un prospero 2019, Errico Buonanno ha una sola richiesta: “Sognate responsabilmente“.