I Kansas City Chiefs dominano i 49ers e vincono il Super Bowl LIV
I Chiefs mettono al dito l’anello dei campioni assoluti. Grande delusione per i 49ers, che subiscono la rimonta nell’ultimo quarto
La data storica da ricordare è il 2 febbraio 2020; il campo di battaglia da rammentare è l’Hard Rock Stadium, l’esercito che lascia per sempre indelebile il suo segno nella storia è quello dei Kansas City Chiefs ed, infine, l’eroe che con le sue gesta conquista l’immortalità è Patrick Mahomes.
Il Super Bowl è la prestigiosa finale che, annualmente, viene disputata per assegnare il Vince Lombardi Trophy che deve il suo nome al tecnico americano ma di chiare origini italiane, capace di vincere cinque campionati e, per due volte consecutive questo evento nel 1966 e nel 1967. Dal 1971, anno della sua morte il trofeo che spetta ai vincitori della gara più importante di questo sport è dedicato alla sua memoria.
Nel 2020, il numero fortunato è il 54: quello disputato, è stato infatti il Super Bowl LIV ossia la 54ª edizione di questo evento (per indicare l’edizione di riferimento, gli statunitensi preferiscono ricorrere all’uso dei numeri romani).
Il main event della palla ovale ha avuto luogo a Miami all’interno dello spettacolare Hard Rock Stadium. Un vero e proprio “tempio” del football USA, che negli anni ha ospitato questo evento in ben 11 occasioni.
L’ambita finalissima è stata disputata dai due migliori roster: i San Francisco 49ers (vincitori della National Football Conference) ed i Kansas City Chiefs (vincitori dell’American Football Conference).
L’anello che spetta ai vincitori va ai Chiefs, che battono i 49ers per 31–20. È curioso sottolineare come alla squadra vincitrice della NFL venga regalato un anello commemorativo fatto in oro (giallo o bianco) e di brillanti.
La Lega mette a disposizione 150 anelli per giocatori, allenatori, staff, équipe medica, dirigenti della squadra vincitrice.
«Chissà perché il massimo trofeo dello sport più macho del mondo è un pezzo di bigiotteria?» (tratto dal film “Draft Day”, del 2014, regia di Ivan Reitman, con Kevin Costner protagonista del cast). Per la risposta, lasciamo a voi ogni personale conclusione!
Nella migliore della tradizione del Super Bowl si è trattato di un grande “show” all’americana. Una giostra di colori e musica che ha contagiato l’intero pubblico. Una delle cose più importanti della gara, nonché il motivo che spinge l’America a fermarsi durante la disputa di questo incontro è senza dubbio alcuno l’Halftime Show durante l’intervallo: la kermesse musicale messa in scena per intrattenere il pubblico tra la fine del secondo e l’inizio del terzo tempo di gioco. in questo lasso di tempo, si alternano, ogni anno, sul palco i più grandi artisti della musica mondiale (quest’anno si sono esibite Shakira e Jennifer Lopez.
LA PARTITA – È stato un match particolarmente intenso ed emozionante, tanto da tenere il pubblico incollato sui sedili degli spalti (62.417 spettatori) o sulle poltrone davanti al televisore sino all’ultima azione di gioco. Basti pensare che i Chiefs hanno agguantato la vittoria soltanto nell’ultimo quarto. La gara è stata un mix di: duri placcaggi, incredibili accelerazioni, lanci lunghi e millimetrici da parte dei quarterback ed, ovviamente, numerosi “touchdown” (il piatto forte di questo sport). Questo è molto altro ancora è stato il Super Bowl LIV.
La direzione arbitrale della gara è stata affidata al Sig. Bill Vinovich (Capo Arbitro). Di seguito, i risultati parziali dei quattro tempi ed una cronaca dettagliata di quanto occorso sul rettangolo di gioco:
1° quarto: San Francisco 49ers 3 – Kansas City Chiefs 7;
I 49ers vanno in vantaggio (3 – 0) con un field goal di Robbie Gould. Nell’ultimo giro di lancette del primo quarto, i Chiefs realizzano un touchdown con Patrick Mahomes (3 – 6). In seguito, Harrison Butker segna l’extra point (3 – 7).
2° quarto: San Francisco 49ers 7 – Kansas City Chiefs 3;
Kansas City Chiefs aumenta il vantaggio con un field goal di Butker (3 – 10). Da qui, però, comincia la rincorsa di San Francisco che – a circa 5 minuti dallo scadere del secondo quarto – mette a segno una meta da 15 yard con Kyle Juszczyk (9 – 10). A migliorare il punteggio per i 49ers ci pensa ancora Robbie Gould segnando l’extra point (10- 10).
3° quarto: San Francisco 49ers 10 – Kansas City Chiefs 0;
nel terzo quarto San Francisco allunga sui Chiefs piazzando un bel field goal con Gould (13 – 10). Non è finita per i 49ers, che a meno di 3 minuti dalla fine del quarto vanno ancora in touchdown con Raheem Mostert (19 – 10). L’extra point porta la firma del solito Gould (20- 10). Dominio assoluto dei 49ers nel terzo tempo, in cui i caschi di Kansas City restano all’asciutto.
4° quarto: San Francisco 49ers 0 – Kansas City Chiefs 21.
Nell’ultimo periodo di gioco accade il miracolo: Kansas City va in meta con Travis Kelce (20 – 16). L’extra point è segnato da Harrison Butker (20 – 17). I Chiefs cominciano a credere nella miracolosa rimonta finale, che può valere il titolo tanto bramato. A meno di 3 minuti, Damien Williams realizza un altro touchdown (20 – 23) e, poi, sempre Butker segna l’extra point (20 – 24). Il sorpasso è ora compiuto, ma i Chiefs non mollano affatto la presa. Infatti a meno di un minuto e mezzo dalla fine, Williams fa ancora touchdown (20 – 30). Il solito “cecchino” Butker mette il sigillo finale al match segnando l’extra point (20 – 31). Encefalogramma piatto per i 49ers. La gara giunge così al termine e Kansas City Chiefs entra di diritto nell’olimpo della NFL. Il Super Bowl LIV va meritatamente ai Chiefs.
L’eroe indiscusso della serata è stato Patrick Mahomes (quarterback dei Chiefs). Questi, infatti, si è aggiudicato il titolo di MVP (Most Valuable Player). Si tratta del premio attribuito dalla NFL al miglior giocatore del della partita. È lui che si impone sul suo rivale Jimmy Garoppolo (quarterback dei 49ers).
Non ci resta che salutarvi sperando, con queste poche righe, di aver suscitato in voi l’incredibile atmosfera carica di adrenalina di questo incontro. Esso è molto più di una semplice finale giacché rappresenta una delle tante sfaccettature dell’american dream, in cui il popolo americano ha sempre creduto. Per questa ragione, potremmo forse ritenere che il popolo americano giunge quasi ad identificarsi nel Super Bowl che è ormai una delle irrinunciabili e simboliche tradizioni popolari della cultura civile “a stelle e strisce”.
Francesco Ciavarella