I 150 anni di Roma Capitale: l’inizio dei festeggiamenti al Teatro dell’Opera
Alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, la celebrazione storico-culturale dell’anniversario di Roma designata a capitale d’Italia
Il 3 febbraio 2020 è stata la giornata dedicata all’apertura delle celebrazioni ufficiali per i 150 anni della designazione di Roma a capitale del Regno d’Italia. I festeggiamenti culmineranno il 3 febbraio del 2021, ossia il giorno in cui cadrà esattamente il 150° anniversario di tale evento storico.
L’apertura delle celebrazioni ufficiali di tale “anniversario” è stata più che degnamente celebrata nella splendida location del Teatro dell’Opera di Roma (anche noto come “Teatro Costanzi”). Ubicato nella graziosa Piazza Beniamino Gigli, rappresenta il luogo capitolino dedicato all’opera lirica ed al balletto (capienza attuale: 1.600 posti). In stile neo-rinascimentale, il Teatro fu edificato tra il 1874 ed il 1880, sotto la supervisione degli architetti Achille Sfondrini e Marcello Piacentini. La sua inaugurazione risale al 27 novembre 1880; per la speciale occasione andò in scena la “Semiramide” di Rossini alla presenza deI Sovrani d’Italia, Umberto I di Savoia e Margherita di Savoia.
Veniamo, ora, ai nostri giorni. La grande cerimonia è stata un mix di storia, cultura, arte e poesia. L’evento è stato omaggiato dalla partecipazione delle più alte autorità civili ed ecclesiastiche, oltre che dalla presenza di una numerosa schiera di grandi personalità del mondo della politica, del giornalismo, dello spettacolo, dell’arte, della cultura, della moda e dello sport.
IL SALUTO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA – Il concerto – trasmesso in diretta da Rai Cultura – ha avuto inizio solo dopo l’ingresso in sala del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nell’accogliere la massima autorità dello Stato italiano, la totalità degli astanti si è unita in una corale e sentita standing ovation.
Il concerto è stato aperto dall’inno nazionale “Fratelli d’Italia”, eseguito dal grande Andrea Bocelli. Sul palcoscenico, la voce di del tenore toscano è stata mirabilmente accompagnata dalle note della Banda Interforze, composta da 105 elementi sapientemente diretti dal Maestro Colonnello Massimo Martinelli. La Banda Interforze – che si riunisce in occasioni straordinarie – è composta da unità militari provenienti dall’Esercito, dell’Aeronautica, dai Carabinieri, e dalla Guardia di Finanza.
INTERVENTO INIZIALE DELLA RAGGI – Il primo intervento è toccato a Virginia Raggi, Sindaca di Roma, che ha descritto l’importanza che Roma ha assunto universalmente nella storia dell’umanità; in tale direzione, ella ha ribadito il ruolo straordinario assunto dalla città nella storia mondiale.
Menzionato anche il processo di «rivoluzione urbanistica, economica e di stili di vita» ancora in corso di sviluppo; inoltre, è stata rammentata la crescita demografica registrata nel lasso di tempo che corre dall’annessione di Roma al Regno d’Italia (250.000 abitanti circa) sino ai nostri giorni (4.500.000 abitanti circa). Ogni forma di evoluzione storica, culturale, artistica e spirituale occorsa, al fluire del tempo, entro le mura della città “Caput Mundi” si è concretizzata nel rispetto di una costante mai mutata: l’attitudine cosmopolita di Roma. Tale attitudine fa di Roma un centro urbano accogliente, internazionale, multietnico ed aperto a chiunque.
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO – Alla cerimonia hanno partecipato – in rappresentanza dello Stato del Vaticano – Sua Eminenza il Cardinale Angelo De Donati (Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma) e Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin (Segretario di Stato di Sua Santità). Quest’ultimo è stato incaricato di dar lettura del messaggio inviato per l’occasione da Papa Francesco.
Nel suo messaggio, Papa Francesco rivela esser «lieto» di partecipare «come Vescovo di Roma all’apertura delle celebrazioni per i 150 anni di Roma Capitale». Nella lettura viene evidenziato il pensiero dell’allora Cardinale Giovanni Battista Montini (poi divenuto Papa Paolo VI), il quale ben riteneva che la proclamazione della città eterna a capitale d’Italia fu un evento provvidenziale, che contribuì a cambiare non solo la città e l’Italia, ma anche la stessa Chiesa. Sulla grandezza di Roma, Sua Santità Giovanni Paolo II era solito citare frequentemente un poeta polacco che così recitava: «Se tu dici Roma, ti risponde Amor».
Al centro dell’attenzione di Bergoglio vi è l’idea di Roma quale comunità multietnica, nella quale convivono con quella cattolica delle ulteriori «visioni di vita ispirate ad altri credo religiosi ed anche altre concezioni non religiose dell’esistenza». In tale direzione, Sua Santità si augura che questa città possa continuare a rinnovarsi in termini di apertura al mondo e di inclusione globale di chiunque. Il cuore e la mente del pontefice si soffermano, infine, sui tre momenti più significativi nella vita della città e dei romani degli ultimi 150 anni: l’occupazione nazista della città (dal 16 ottobre 1943 al 1944), in cui fu sancito un legame di imperitura fraternità tra la Chiesa cattolica e la Comunità ebraica; gli anni del Concilio Vaticano II (dal 1962 al 1965), nei quali la città divenne un simbolo di spazio universale ed ecumenico ed, infine, il Convegno sui mali di Roma (febbraio 1974), che ha trattato l’inclusione dei periferici e delle periferie, giacché la città deve essere la casa di tutti.
LA BANDA INTERFORZE – Nel corso della serata, la Banda Interforze guidata dal Maestro Colonnello Massimo Martinelli ha allietato il pubblico con le meravigliose note del “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossini. In seguito, è stato enfatizzato il vincolo che unisce la città di Roma al grande cinema ed alle famose colonne sonore. Per tale ragione, i 105 elementi della suddetta Banda hanno ben realizzato un medley (“Passerella romana”), in cui sono stati evocati alcuni dei brani più affascinanti ed emozionati composti dal Maestro Nino Rota per i film del grande Federico Fellini. In ultimo, la grande orchestra militare ha portato sul palcoscenico il brano “We march on united”.
LA POETICA ROMANA – Non poteva certo mancare all’appello uno degli artisti italiani più amati in tutto il mondo come Gigi Proietti. Il comico romano sottolinea che Roma è una città antichissima e gloriosa, seppur molto “giovane” nel ruolo di capitale; come solitamente si direbbe ad ogni giovane, anche alla sua città l’attore dice «C’hai tutto davanti a te». Nel pensiero di Proietti «l’Italia ha cambiato Roma» e non viceversa.
L’ospite della serata prosegue toccando il grande tema del connubio, che congiunge Roma al teatro, alla letteratura ed alla poesia. E proprio in materia di poesia, Proietti regala al pubblico un’altra magica prova di perfetta recitazione teatrale, mediante la declamazione dei versi di due commoventi poesie composte da altrettanti illustri poeti romani: “Er giorno der giudizzio” di Gioacchino Belli e “Ninna nanna della guerra” di Trilussa.
LA CHITARRA ROMANA – Sul palcoscenico è, poi, intervenuta un’altra artista, Paola Turci. La bravissima cantautrice romana ha raccolto un gradito apprezzamento del pubblico suonando amabilmente con la chitarra e cantando con originalità e profonda passione due brani davvero noti e toccanti: “Fatti bella per te” e “Roma nun fa’ la stupida stasera”.
L’ORCHESTRA DEL TEATRO DI ROMA – Il concerto è andato avanti con la sublime performance musicale dell’Orchestra del Teatro di Roma, la quale è stata stupendamente diretta dal Maestro Ezio Bosso (direttore, compositore e pianista). Nell’ordine, rispettivamente, sono state eseguite le sinfonie: “Le nozze di Figaro” ed “Il barbiere di Siviglia”. Naturalmente, è alquanto pleonastico osservare che il pubblico ha ringraziato il Maestro e tutta l’Orchestra sinfonica con una prolungata e sincera standing ovation.
LA STORIA – È giunto poi il momento sul palcoscenico di un altro grande ospite: Paolo Mieli. Il famoso giornalista (ex direttore de “La Stampa” e de “Il Corriere della Sera”) ha brevemente rispolverato alcuni passaggi storici fondamentali nella storia della città di Roma negli ultimi 150 anni: i festeggiamenti solenni del 1911, in onore del 50° anniversario dell’Unità d’Italia; la firma dei trattati di Roma del 1957, che istituirono la Comunità economica europea e la Comunità europea dell’energia atomica; in ultimo, le Olimpiadi del 1960 che – a suo dire – sono state «la prima grande festa» celebrata a Roma.
IL FINALE – La chiusura del concerto è stata affidata alla voce del Maestro Bocelli, che con i ragazzi di Fabbrica Young Artist Program e l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma hanno eseguito l‘“Inno alla gioia” (scelto nel 1972 quale Inno dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa).
Francesco Ciavarella