Germania, la Turingia scuote la CDU
Il liberale Kemmerich era stato eletto con il sostegno dell’AfD: non era mai successo nel dopoguerra. Caos e rinuncia immediata ma la crisi è appena iniziata
Le elezioni federali in Turingia hanno innescato una crisi politica nell’intera Germania e, soprattutto, all’interno della CDU – che lunedì mattina ha visto la rinuncia della sua Presidentessa Annegret Kramp-Karrenbauer. Prima di lei, era stato immediato il passo indietro di Thomas Kemmerich, eletto neo governatore della Turingia il 5 Febbraio e dimissionario dallo stesso incarico solo 24 ore dopo.
Il colpo di scena da primato è dovuto alle modalità con cui il 54enne Kemmerich aveva ottenuto l’elezione: l’esponente del Partito Democratico Libero in Turingia si era imposto sull’uscente candidato di sinistra Bodo Ramelow con 45 voti contro 44, avvalendosi dei voti dell’Unione Democratica Cristiana (CDU) e di Alternativa per la Germania (AfD) – controverso ed euroscettico partito dell’ultradestra tedesca.
In tempi recenti, il leader locale dell’AfD, Hoeche, si era detto contrario ad un memoriale dell’Olocausto a Berlino, e ancor prima aveva esortato i tedeschi a smettere di dolersi per il loro passato nazista: è esattamente per il sostegno dell’AfD in Turingia che lo scorso giovedì la Germania ha ritenuto di aver subito un oltraggio. Non era mai successo, dal secondo dopoguerra, che un’elezione venisse vinta grazie all’appoggio della destra estrema: questo grazie all’intesa che i partiti tedeschi avevano pattuito per garantire la marginalità di AfD o di forze politiche a lei similari.
Dunque l’avvento epocale nel Parlamento federale di Erfurt, dove Kemmerich è stato eletto con ben 22 voti provenienti dall’AfD – oltre ai 5 del suo partito e a quelli della CDU ed. Un evento che ha scosso sia l’opinione pubblica tedesca e lo stesso assetto politico, costretto a porsi importanti domande sul futuro della coalizione. Stando alla TV digitale pubblica MDR, mille persone si sono riversate nelle strade di Erfurt per protestare contro “un’elezione vergognosa” – ed altre manifestazioni si sono svolte a Weimar, Jena e Gerica e persino a Berlino, davanti alla sede centrale del partito di Kemmerich.
Per i media tedeschi e internazionali, si è trattato di un terremoto. Durissime le reazioni della CDU: la Presidentessa e Ministra della Difesa Kramp Karrenbauer era stata tra i primi a richiedere nuove elezioni, sottolineando come la CDU locale avesse superato indicazioni e linee guida nazionali.
Per il Segretario Generale, Paul Ziemiak, si è trattato di “Un giorno nero per la Turingia. Abbiamo sempre sostenuto che non avremmo mai cooperato con l’AfD. Il Partito Democratico Libero – ha continuato – oggi ha giocato con il fuoco”.
Il socialdemocratico Maas ha centrato il problema: “Farsi eleggere con i voti dell’AfD è completamente irresponsabile. Chi non lo capisce – si legge nel suo tweet – non ha capito nulla della storia”. Mike Mohring, che guida la CDU nella regione, invece, aveva deresponsabilizzato il partito, ribadendo di aver dato un voto ad un candidato liberale di centro destra ma senza alcuna sensazione di quanto potesse fare l’ala più estrema.
La cancelliera Angela Merkel non ha usato mezzi termini per l’elezione di Kemmerich, che ha definito “Imperdonabile”. E la stessa Merkel, sabato, ha costretto il Responsabile per le Regioni Orientali – Christian Hirte, della CDU – alle dimissioni per aver sostenuto e appoggiato l’elezione di Kemmerich.
In questo caldissimo e tesissimo scenario, il passo indietro di Kemmerich è stato una rinuncia “inevitabile” – come lui stesso l’ha definita. La sua elezione, come abbiamo visto, ha fatto emergere le debolezze della CDU a livello regionale: la Karrenbauer aveva proposto di tornare alle urne, ma aveva dovuto subire il rifiuto dei suoi, timorosi di perdere terreno con un nuovo voto. Del resto, già in autunno erano stati superati dalla stessa AfD e dalla sinistra estrema, la Die Linke di Ramelow.
La strategia riparatoria della leader, a quel punto, sarebbe stato un accordo con i socialdemocratici dell’SPD e con i Verdi per proporre un nuovo nome, tenendo fuori dai giochi AfD e Die Linke. Ma anche questa via sembrava poter essere disattesa dai deputati della Turingia, disposti invece a cooperare per la rielezione di Ramelow.
Incrinature interne che hanno assestato un duro colpo all’interno della CDU. E se la nomina di Kemmerich è stata un terremoto, la rinuncia della Karrenbauer, che sarà effettiva dall’estate, è il risultato delle prime scosse di assestamento.