Covid19Italia.Help: come la filosofia del civic hacking può essere d’aiuto durante l’emergenza Coronavirus

Tempo di lettura 4 minuti
Covid19Italia.help è una comunità di attiviste e attivisti volontari che si sono messi a disposizione per fare la propria parte nella gestione dell’emergenza italiana del Covid19

Covid19Italia.Help è un progetto no profit, nato per raccogliere e diffondere informazioni utili e verificate sull’emergenza Coronavirus in Italia.

Ma cosa fanno, nel concreto, queste attiviste e attivisti?

Sebbene su Ghigliottina | Un nuovo taglio all’informazione io scriva esclusivamente di musica, stavolta ho fatto un’eccezione per una buona causa. Anche io, come la maggior parte degli italiani, sono stato travolto da questa situazione ma, dopo una buona dose di ansia e panico, ho ritrovato lucidità e le forze per lanciarmi a capofitto in questo progetto.

Ma partiamo dal principio.

Quando parliamo di Civic Hacking facciamo riferimento a tutto quell’insieme di soluzioni adottate per fronteggiare un problema comune:

  • Civic rimanda all’impegno civico e al coinvolgimento di tutta la cittadinanza
  • Hacking implica attività che richiedono competenze informatiche, digitali e tecnologiche

In parole povere, se quando si parla normalmente di hacker si pensa a chi viola sistemi di sicurezza informatica come nelle migliori serie televisive, in questo caso è coinvolta invece la parte buona del movimento degli hacker: questi geni dell’informatica prestano le loro abilità per fronteggiare un problema comune. Insomma il Civic Hacking è una modalità di partecipazione e attivismo che, sfruttando le nuove tecnologie, mira al raggiungimento di un bene collettivo.

Fare civic hacking significa trovare soluzioni alternative e creative a problemi che interessano la collettività utilizzando strumenti digitali e interattivi. A livello mondiale uno dei maggiori campi di attivazione delle comunità di civic hacker sono proprio le emergenze. 

Alcuni esempi virtuosi di civic hacking sono il recente progetto Wuhan2020, community di attiviste/i che sono stati preziosissimi negli ultimi mesi in Cina.

In Italia invece il progetto più avanzato è stato terremotocentroitalia.info che ha aiutato la gestione dell’emergenza causata dello sciame sismico del 2016/2017.

In quella occasione centinaia di civic hacker italiani si sono messi a disposizione delle cittadine e dei cittadini colpiti e di chi operava sul campo.

In occasione delle prime scosse che hanno colpito il Centro Italia, un nutrito gruppo di persone sono riuscite a rendere operativa la piattaforma e a creare uno spazio facilmente accessibile per diffondere notizie, condividere richieste e offerte di aiuti o bisogni particolari, allargando il raggio della risposta possibile a chiunque accede alla piattaforma, a prescindere dalla propria collocazione fisica.

Proprio dalla community di TerremotoCentroItalia prende avvio Covid19.help, con l’intento di mettere a disposizione della collettività uno spazio accessibile, aggiornato, dove i bisogni incontrano le offerte e dove è possibile trovare informazioni verificate.

Covid19.help promuove un approccio di auto e mutuo aiuto dando visibilità alle tantissime iniziative di solidarietà che stanno nascendo giorno dopo giorno ma allo stesso tempo permette di accedere e diffondere informazioni, dati e notizie utili.

Ogni informazione raccolta, dopo essere stata verificata da un team redazionale di volontarie/i, viene accettata e pubblicata, diffusa tramite social (Facebook, Twitter e Instagram).

In pratica come funziona?

Faccio qualche esempio. In questo momento di possibilità limitata di movimento ogni iniziativa, seppur piccola, può essere fondamentale per agevolare la vita delle persone. Quindi anche il piccolo negozio di alimentari di paese che si organizza per portare la spesa a domicilio può essere un contributo importante per limitare gli spostamenti e quindi la diffusione del virus.

Se un’iniziativa del genere arriva alle vostre orecchie, potete inserirla autonomamente nel form “Segnala” con pochi e semplici click. Allo stesso tempo, se qualcuno cerca un’iniziativa analoga nella propria città, può cercarla tramite il motore di ricerca interno alla piattaforma. 

Puoi chiedere aiuto, informarti o segnalare fake news.

In questo momento è normale avere dei dubbi sull’interpretazione delle norme, perché da una parte il susseguirsi di decreti diversi in un tempo limitato non aiuta, dall’altra troppo spesso si fa affidamento al sentito dire, creando confusione e entropia.

Per questo molti sui social o sulle piattaforme di messaggistica istantanea fanno più o meno sempre le stesse domande. Tipo “posso scendere a far fare pipì al cane?”. Questa, come altre domande, trovano in realtà risposte chiare dalle fonti ufficiali. È per questo che sulla piattaforma è stata inserita una sezione ad hoc che riporta alle sezioni specifiche dedicate all’emergenza sui siti dei ministeri o delle regioni.

Ci sono poi le iniziative solidali e le raccolte fondi per cause specifiche o tutte quelle iniziative di supporto per quelle persone che – a prescindere dall’epidemia – vivono in una condizione di fragilità (come i servizi per donne che vivono in situazioni di violenza a Milano). Insomma, nonostante questa iniziativa sia partita solo da pochi giorni, l’archivio è già nutrito e ci sono info utili per tutti e tutte.

La cosa interessante di tutto questo lavoro è, inoltre, che tutti e tutte, a prescindere dalle competenze specifiche, possono dare una mano, da casa e utilizzando lo smartphone o il computer. Facendo segnalazioni o rilanciando le news dai social. Azioni che a volte sottovalutiamo, ma che per molti possono fare la differenza.

La piattaforma, ad oggi, è ancora incompleta e in working progess, ma attiviste e attivisti lavorano notte e giorno senza sosta per migliorarla. E come è successo per Teremotocentroitali.info i risultati a regime sono stati davvero buoni e, soprattutto, hanno aiutato molte persone 

La cantautrice e attivista Joan Baez una volta ha detto che “L’Azione è l’antidoto della disperazione”, consiglio valido oggi più che mai.

Damiano Sabuzi Giuliani

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