Addio stabilità climatica: cosa succederà alla Terra?
Secondo il giornalista Wolfgang Knorr, è finita l’epoca della stabilità climatica: ne sono prove i recenti avvenimenti, come il Coronavirus, gli incendi in Australia o l’invasione di locuste in Africa
Solo di recente l’umanità si è abituata alla stabilità climatica. Per la maggior parte della storia, lunghe ere glaciali punteggiate da stagioni calde si sono alternate a brevi periodi miti. Le transizioni del clima da freddo a mite erano quelle maggiormente caotiche.
Poi, circa 10.000 anni fa, la Terra è improvvisamente entrata in un periodo di stabilità climatica che gli umani moderni non avevano mai visto prima. Tuttavia, a causa delle crescenti emissioni di anidride carbonica e altri gas serra, adesso l’umanità sta portando quel periodo alla sua fine.
Questa perdita di stabilità potrebbe essere disastrosa. La pandemia del Coronavirus ci insegna qualcosa in termini di crisi del cambiamento climatico: la nostra economia, moderna, globale ed interconnessa, è molto più vulnerabile di quanto pensassimo, ed è necessario diventare più resilienti e meglio preparati per l’ignoto, e alla svelta.
Dopotutto, la stabilità climatica sostiene la maggior parte della civilizzazione moderna. Circa metà dell’umanità dipende dalle piogge monsoniche stabili per la produzione di cibo. Molte piantagioni agricole necessitano di determinate variazioni di temperatura nel corso dell’anno per produrre un raccolto stabile, e un maggior calore può danneggiarle irreparabilmente. Ci affidiamo a ghiacciai intatti o terreni salubri delle foreste per conservare l’acqua per la stagione secca. Piogge eccessive e tempeste possono spazzare via le infrastrutture di regioni intere.
Questi sono impatti climatici che già conosciamo e che sono stati accuratamente studiati dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC). Tuttavia, il rischio più grande potrebbe giungere da un tipo di caos climatico che non ci aspettiamo.
Ondate di caldo impossibili in anni consecutivi
Nel 2018, un’ondata di caldo prolungata e la siccità colpirono la maggior parte dell’Europa occidentale e settentrionale, decimando molti dei raccolti di patate dell’area. In Germania, ad esempio, le temperature raggiunsero il valore record di massima in un’estate che è stata più secca e più calda che in molte parti del Mediterraneo. I modelli climatici predissero che gli innalzamenti di temperatura più estremi dell’Europa sarebbero avvenuti in Grecia, Turchia e Ucraina, quindi le probabilità di una tale ondata di caldo sembravano bassissime.
Solamente l’anno dopo, nel 2019, l’Europa occidentale è stata colpita da un’altra ondata di caldo “impossibile”. In Germania, con temperature sui 40°C, il record dell’anno precedente è stato sorpassato due volte. Anche nei Paesi Bassi, noti per il vento marino fresco presente anche nel bel mezzo dell’estate, le temperature più alte erano oltre i 39°C.
Enormi incendi scoppiati decenni prima
Una vasta parte delle foreste australiane è concentrata nel sud-est del Paese. Questo prezioso ecosistema si evolve col fuoco, per tanto si suppone che debba bruciare frequentemente. A causa di questi incendi naturali, le fiamme consumano circa l’1-2% dell’area.
I fuochi selvaggi e i modelli climatici hanno effettivamente predetto un consistente aumento nelle attività di incendio della vegetazione nelle foreste del sud-est dell’Australia. Tuttavia, gli scienziati avevano predetto che sarebbero avvenuti verso la fine di questo secolo. I modelli di certo non avevano previsto che enormi incendi avrebbero spazzato circa il 20% di queste foreste già nel 2020.
Le locuste sono una crisi climatica
Nel lungo termine, l’IPCC ha predetto che i raccolti diminuiranno di circa il 10% o più, ma fino ad ora è stata ignorata la possibilità di epidemie su larga scala, che potrebbero spazzarli via del tutto.
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, la penisola arabica ha avuto un clima più umido del normale, probabilmente a causa del riscaldamento degli oceani. Ciò ha creato le condizioni per la diffusione di numerose locuste del deserto.
Questo insolito evento è stato seguito da un altro, una tempesta che ha spostato la maggior parte di questo esercito di insetti, che adesso conta diverse centinaia di miliardi di unità, verso l’Africa dell’Est. In Kenya, si tratta della peggiore piaga di questo tipo degli ultimi 70 anni. La stagione piovosa è appena arrivata e i semi sono stati piantati per la prossima raccolta: gli abitanti del Paese temono che la continua riproduzione di locuste possa crearne una seconda ondata, peggiore della prima.
Gli esperti del clima tendono a focalizzarsi sui cambiamenti lenti per le loro previsioni. Ma è notoriamente difficile predire con i modelli climatici quanto il tempo diventerà più caotico. Inoltre, abbiamo solo una comprensione molto superficiale di quanto sia vulnerabile la società moderna rispetto al caos climatico e agli eventi inaspettati dovuti a tali cambiamenti.
Invece di considerare il clima un problema delle prossime generazioni, dobbiamo cominciare a concentrarci su ciò che potrebbe succedere domani, o l’anno prossimo. Per farlo, dobbiamo comprendere, apprezzare e riconoscere meglio la vulnerabilità della società moderna, e gestirla dalle basi.
Traduzione di Chiara Romano da Nzherald.co.nz
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