Impalcature di bambù: sono pericolose, ma perché Hong Kong le utilizza ancora?
Il South China Morning Post spiega che a Hong Kong si utilizzano ancora impalcature di bambù: sono pericolose ed è difficile lavorarci su, ma perché allora l’edilizia non le cambia?
Hong Kong è una giungla di asfalto e acciaio. Ma guardando più attentamente, si noterà un materiale organico intrecciarsi tra le crepe e sui muri, avvolgendo completamente intere strutture. Stiamo parlando del bambù: la città asiatica è uno degli ultimi luoghi del mondo ad utilizzarlo ancora ampiamente nell’edilizia, principalmente per costruire impalcature e teatri dell’opera cantonese stagionali.
Il bambù è fortemente radicato nella cultura cinese. È stato utilizzato per creare carta, strumenti musicali, mobili e addirittura interi palazzi. La Repubblica Popolare Cinese ospita circa 500 tipologie diverse di questa pianta, ossia il 40% di tutte le specie note nel mondo. Tuttavia, nella maggior parte della Cina continentale il bambù non è quasi più utilizzato come materiale edilizio per questioni di sicurezza. I costruttori preferiscono l’alluminio e l’acciaio, considerati di più alta qualità. Invece, a Hong Kong questo tipo di costruzioni resistono ma sono a rischio, non solo perché ci sono pochissime aziende specializzate, ma anche perché è difficile trovare nuove leve.
A differenza dell’acciaio, che può essere tagliato in pezzi precisi, il bambù è più volubile. Non tutte le parti hanno la stessa qualità e devono essere legate insieme manualmente, il che richiede particolari capacità. “Se le impalcature fatte di questa pianta diventassero troppo alte senza avere alcun tipo di sostegno, potrebbero piegarsi”, ha spiegato Youngman Wan, direttore generale della SMP Limited, un’azienda di costruzioni in bambù di Hong Kong. “Per progetti del genere, è necessaria una precisione assoluta”.
Negli oltre 25 anni di lavoro nell’industria, Wan ha potuto osservare molti lavori col bambù eseguiti in modo raffazzonato. “Dopo la costruzione, potrebbe sembrare che moltissimi ponteggi vadano bene”, ha raccontato, “ma presto cominciano a piegarsi, come se stessero danzando. Ed è pericoloso”.
Proprio per scongiurare determinati pericoli, ci sono delle regole precise per la scelta del bambù da impiegare. Un pezzo utilizzabile ha dai tre ai cinque anni ed è stato fatto asciugare all’aria al chiuso per almeno tre mesi. Generalmente, si preferiscono piante di 6 metri di lunghezza. La migliore qualità scelta da Hong Kong proviene dalla regione del Guangxi e dalla città di Wuzhou, nella Cina continentale.
Tuttavia, se è così complicato lavorare con il bambù, perché viene ancora utilizzato?
Le ragioni sono diverse. Innanzitutto, si tratta di un materiale economico e sostenibile. Inoltre, è la pianta con la crescita più veloce della Terra. Può crescere fino a quasi un metro al giorno grazie ai rizomi, delle radici sotterranee che lo aiutano ad automoltiplicarsi. Ciò significa che il bambù può crescere per più di 100 anni. Ancora, rispetto all’alluminio è un materiale molto più leggero, si monta 6 volte più velocemente e si smonta 12 volte più rapidamente. Se utilizzato in modo appropriato, è più forte dell’acciaio e decisamente molto più flessibile.
L’edilizia cinese utilizza due tipi di bambù. Uno è chiamato gaozhu, proveniente da una specie chiamata Bambusa peravariabilis, mentre l’altro è il maozhu, che è più spesso e lungo e si ricava dal Phyllostachys edulis. La prima tipologia è più spesso utilizzata per costruire le fondamenta delle strutture di bambù, mentre la maggior parte delle impalcature è fatta di gaozhu.
Le caratteristiche di questa pianta la rendono il materiale ideale per strutture temporanee come i ponteggi. A Hong Kong viene utilizzata anche per costruire teatri dell’opera stagionali. Chan Yuk-kwong, proprietario della Wah Boh Engineering, ne costruisce da quasi 40 anni. La sua famiglia è nel settore da quattro generazioni, e il suo obiettivo è quello di far subentrare negli affari anche i suoi due figli. “Costruire teatri di bambù è più complicato che erigere impalcature, perché ci preoccupiamo anche dell’aspetto interno e della forma in generale”, ha spiegato Chan. “Deve essere bello da vedere”. Le opere che si tengono in questo tipo di teatri sono destinate ad onorare gli dei cinesi. Il bambù aggiunge l’elemento spirituale.
“Questo materiale aiuta a legare tutto insieme in modo decorativo” ha affermato Chan. “Inoltre, permette agli operai di arrampicarsi sulla struttura”. Tuttavia, la parte più difficile è fare un nodo corretto, una attività che necessita di anni di pratica. “Si capisce se un artigiano è bravo osservando i suoi nodi” ha dichiarato.
Ma le costruzioni devono anche essere smantellate. Alla conclusione della stagione dell’opera, i teatri vengono smontati e le parti riciclate. Queste costruzioni di bambù sono installazioni temporanee, una forma d’arte che sta svanendo. “Che io sappia, ci sono non più di 50 artigiani indipendenti creatori di teatri di bambù” ha spiegato Chan. “Sempre meno persone vogliono unirsi a noi. Le dure condizioni di lavoro li scoraggiano”.
Nonostante ciò, lui e i suoi colleghi sono determinati a mantenere viva quest’arte. “I nostri anziani maestri ci hanno insegnato a partire dalle basi” ha dichiarato Fatty Hui, un costruttore di ponteggi della SMP Limited. “Costruire una struttura è molto soddisfacente”.
Traduzione di Chiara Romano dal South China Morning Post
Immagine di copertina via scmp.com