La Germania vieta la terapia di conversione per i minori omosessuali
La terapia di conversione, volta a cambiare l’orientamento degli omosessuali, è ora vietata per i minori in Germania: sarà disponibile solo per gli adulti che vorranno accedervi liberamente, senza costrizioni
Il Parlamento tedesco ha approvato una legge che vieta le cosiddette “terapie di conversione per gli omosessuali” per i giovani di tutta la nazione. L’obiettivo è fermare tutti quei gruppi che offrono per i minorenni questo genere di servizi, che millantano di essere in grado di cambiare l’orientamento sessuale.
In base alla legge, approvata nella serata di giovedì 7 maggio 2020, i minori non potranno prendere parte ad interventi medici volti a cambiare o sopprimere il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere. Anche i genitori e i tutori possono essere puniti per aver fatto partecipare a tali pratiche i figli, attraverso inganno, coercizione o minacce. Solamente agli adulti che, liberamente, vorranno partecipare alla “terapia” verrà permesso di farlo legalmente. Coloro che violeranno la nuova legge tedesca rischiano un anno di carcere o una multa pari a 30.000 euro.
“Germany is the first major European country to protect #LGBTQ people from this insidious practice, which is one of the primary drivers of suicide and depression among LGBTQ youth” @MathewShurka | @TheBornPerfect co-founder [via @TheAdvocateMag ]https://t.co/riYg4NIKtD
— NCLR – National Center for Lesbian Rights (@NCLRights) May 8, 2020
La cosiddetta “terapia di conversione”, anche nota come “terapia riparativa”, è una gamma di pericolose pratiche che affermano falsamente di poter cambiare l’orientamento sessuale di una persona, la sua identità o espressione di genere. Ogni principale organizzazione medica e di salute mentale nel corso degli anni ha respinto tali pratiche, che possono includere l’ipnosi o l’elettroshock. Tuttavia, a causa della continua discriminazione e propensione della società contro la comunità LGBTQ, alcuni continuano a praticarle. La terapia di conversione può portare a depressione, ansia, abuso di droga, al non avere una dimora fissa e al suicidio.
Secondo gli esperti, inoltre, la parola ‘terapia’ è fuorviante, in quanto queste attività non hanno basi scientifiche.
Il ministro della Salute tedesco, Jens, Spahn, ha dichiarato che tale legge era necessaria, sottolineando che la maggior parte delle persone che prendevano parte a questi trattamenti erano giovani costretti a farlo da terzi. “Dovrebbero sentirsi rafforzati in quanto lo Stato, la società, il Parlamento sono chiari: non vogliamo queste pratiche nel nostro Paese” ha spiegato Spahn, anch’egli omosessuale.
Il ministro della Salute, membro dell’Unione Cristiano-Democratica, il partito della cancelliera Angela Merkel, aveva annunciato a giugno 2019 di voler delineare un piano per vietare la terapia. I legislatori avevano presentato la bozza a novembre. Tuttavia, alcuni critici ritengono che la legge approvata non sia abbastanza. L’opposizione, infatti, ha richiesto che il limite d’età venga alzato a 26 anni – la sinistra, invece, richiede che sia 27. Ogni anno, circa 2000 persone partecipano alla terapia di conversione in Germania, secondo quanto riportato dalla Magnus Hirschfeld Foundation, una organizzazione per i diritti umani di Berlino.
"Wer die sexuelle Orientierung oder geschlechtliche Identität einer Person gezielt verändern will, muss künftig mit hohen Strafen rechnen. Das gilt auch für Eltern." Mehr unter https://t.co/WBeeqRlXG0
— Hirschfeld-Stiftung (@mhstiftung) May 8, 2020
A livello mondiale, Svizzera, Brasile, Ecuador, Malta e alcune aree dell’Australia, del Canada e degli Stati Uniti hanno criminalizzato la terapia di conversione.
Lo stato australiano del Queensland è il primo del Paese ad aver vietato questa pratica. Dottori e gli assistenti sociali rischiano fino a 18 mesi di carcere. Invece, il governo federale canadese ha introdotto, a marzo di quest’anno, una nuova legislazione per criminalizzare questo tipo di attività, proibita in alcune città quali Vancouver e Calgary. La provincia canadese dell’Ontario è stata la prima, nel 2015, a vietare la terapia di conversione.
Secondo una ricerca del 2018 del Williams Institute dell’Università di Los Angeles, circa 700.000 adulti della comunità LGBTQ hanno partecipato a sedute di terapia o counseling di questo tipo. Per molti, le varie forme di conversione sono legate a traumi emotivi e psicologici, incluso depressione, ansia e pensieri suicidi.
Il sistema sanitario nazionale britannico, l’NHS, e tutti i principali enti di terapia professionali definiscono la terapia antietica e potenzialmente dannosa.
Il governo del Regno Unito ha affermato di voler vietare la pratica a luglio del 2018, attraverso un LGBT Action Plan. Secondo una ricerca nazionale, il 2% degli omosessuali britannici hanno partecipato alla terapia e al 5% di loro è stata proposta. Il governo ha dichiarato che più della metà degli offerenti sono gruppi religiosi, e non solo cristiani. Attualmente, purtroppo, l’approvazione dell’LGBT Action Plan è in stallo.
Nonostante la terapia di conversione sia illegale in Ecuador, molti omosessuali, in particolare lesbiche, sono costretti a partecipare a tali attività in cliniche segrete, secondo quanto riportato da Reuters. Generalmente, sono le famiglie che li fanno ricoverare in queste case di cura. In questi posti affrontano pestaggi, isolamento, alimentazione forzata di medicine e addirittura “stupri correttivi” volti a cambiare il loro orientamento sessuale. In Ecuador, Sudafrica, Repubblica Dominicana e Cina sono stati documentati metodi di conversione estremi e brutali. Tra questi, ci sono tortura, internamento forzato, terapia con elettroshock e violenze sessuali.
Traduzione di Chiara Romano da bbc.com, hrc.org, postandcourier.com, reuters.com
Immagine di copertina via twitter.com/benjaaquila