Serbia: prove di regime “ibrido”?

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In Serbia il 21 giugno si sono tenute le elezioni ma la riconferma di Aleksandar Vučić non ha stupito soprattutto l’opposizione, che ha boicottato le urne

Il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, aveva indetto elezioni generali il 21 giugno. L’opposizione ritiene che il Partito Progressista Serbo, di cui fa parte il leader, stia approfittando illegalmente del suo mandato.

La maggior parte dei partiti di opposizione ha scelto di boicottare le urne. Allo stesso modo, negli ultimi due anni, hanno boicottato le sedute delle sessioni plenarie del Parlamento serbo. Hanno altresì richiesto ai cittadini di non recarsi a votare e di non legittimare tali elezioni, false e non libere. “Elezioni monotone” è stato riportato, in quanto il vincitore era già noto. E ciò non era dovuto solamente al numero limitato di competitori politici.

La copertura mediatica è sbilanciata, c’è una eccezionale pressione sugli individui e la società civile è critica nei confronti dell’attuale governo. Pertanto, riteniamo che le elezioni in questa atmosfera siano molto lontane dall’essere giuste e democratiche” ha scritto il gruppo Renew Europe del Parlamento europeo al Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, Olivér Várhelyi.

Secondo il resoconto della Freedom House Nations in Transit, la Serbia è classificata come un regime ibrido.

Per la prima volta dal 2003, non si trova più nel gruppo dei Paesi democratici. All’apparenza, il governo aspira all’Unione Europea e supporta il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump In realtà, è profondamente influenzato da poteri autoritari come Russia, Cina e Turchia.

Da quando è salito al potere, nel 2012, il Partito Progressista Serbo ha sistematicamente limitato la possibilità dell’opposizione di avere un ruolo al governo. Dal 2016 al 2018, ha solo inserito nell’agenda legislativa le proposte di legge di legislatori amici. Nel 2019, ha preso in considerazione solamente due proposte non provenienti dai suoi ranghi, prima di bocciarle. Per limitare il controllo delle sue stesse leggi, il Partito Progressista esclude l’opposizione dai comitati e riempie l’ordine del giorno con emendamenti frivoli che rubano tempo ai dibattiti. Inoltre, obbliga all’adozione di proposte di legge attraverso la procedura urgente, un processo che dovrebbe essere avviato solamente in situazione straordinarie. Più della metà delle leggi adottate in Serbia l’anno scorso sono state approvate con procedura urgente” si legge nel resoconto.

Vučić è stato oggetto di proteste spontanee alla fine del 2018, a causa di un attacco fisico al leader dell’opposizione, Borko Stefanović. “One of 5 Million” è un movimento contro la violenza in politica. Da quel periodo, ha organizzato dimostrazioni contro il governo ogni settimana. Tuttavia, il loro numero è diminuito, andando da decine di migliaia a febbraio 2019 a poche centinaia prima della pandemia del coronavirus. L’energia delle proteste è stata minata una volta che i partiti politici hanno riaffermato la loro leadership.

Con i partiti dell’opposizione già nel caos, Vučić ha ulteriormente incoraggiato le divisioni tra loro abbassando il numero minimo per i partiti per accedere all’assemblea. A febbraio 2020, il presidente ha ridotto la soglia da cinque a tre voti. Mentre il cuore dell’opposizione resta coerente con l’idea del boicottaggio, alcuni piccoli partiti d’opposizione hanno deciso di partecipare alla corsa. Per loro, è adesso o mai più.

Vučić ha portato avanti la campagna elettorale quasi da solo – nonostante non fosse neanche il candidato.

Gli esperti ritengono che la motivazione sta nel fatto che le persone che lo circondano continuano a produrre scandali per corruzione, ed è meglio non esporli per ottenere il supporto dei cittadini. Coprendo i loro reati, il presidente li ha fatti apparire leali. Vučić ha privatizzato sia lo Stato che il suo partito politico, rendendo meno chiara la distinzione tra Stato e attività di partito. Ha attirato gli elettori promettendo iniziative di welfare. Ogni cittadino adulto avrebbe ottenuto 100 Euro (il salario medio è cinque volte tanto) in forma di aiuto durante la pandemia. All’improvviso, tale misura populistica è stata cambiata in modo da umiliare le persone, specialmente coloro che non lo supportano. Solo i pensionati riceveranno automaticamente il denaro. Gli altri cittadini adulti dovranno richiedere la cifra per telefono.

In questi giorni, l’avvocato serbo Rodoljub Šabić ha ricordato ai cittadini del caso Kukulovce. Questo paesino non ha strade asfaltate, illuminazione pubblica, sistema fognario né parchi giochi. Nelle precedenti elezioni, il presidente aveva promesso tutti questi servizi e ottenne il 95,67% dei voti. Tuttavia, ad oggi, non è ancora successo niente. Quando si è iniziato a parlare di voler boicottare il voto, il direttore di una compagnia stradale statale si è materializzato ed ha annunciato l’inizio dei lavori il giorno seguente. “E adesso andrete a votare” li ha avvertiti il direttore – e tale atto è un reato, secondo la legge.

Questa mossa delle autorità è difficile da comprendere. Kukulovce è un piccolo paesino di solo 70 case, con circa 200 elettori. Qualsiasi sia il risultato lì, sarà certamente irrilevante, non solo per il Parlamento, ma anche per le elezioni locali. E nonostante ciò, per ottenere ciò che vuole, il governo non si trattiene nemmeno dal commettere reati” ha scritto Šabić in un articolo pubblicato tre giorni prima delle elezioni.

Secondo l’OCSE, il partito al potere ha stabilito un sistema di pressione diffusa sugli elettori, specialmente su coloro impiegati nel settore pubblico.

Ciò che i progressisti vogliono è supportare Vučić e assicurarsi il sostegno a cascata di impiegati subordinati, membri della famiglia e amici. Allo stesso tempo, i sostenitori dell’opposizioni devono affrontare delle ripercussioni per le loro attività politiche, inclusi licenziamenti e cambiamenti nelle condizioni d’impiego.

Questo mese, un funzionario della polizia ignoto ha confiscato il telefono della giornalista investigativa Bojana Pavlović dopo che la donna aveva scattato delle foto del figlio 22enne di Vučić, Danilo, in compagnia di un persona con precedenti. La polizia non è intervenuta immediatamente. All’inizio di giugno, il Regulatory Body for Electronic Media della Serbia ha vietato la diffusione del controverso video promozionale che mostra Vučić e una bambina di 6 anni che parlano dei piani del suo partito. Il pubblico ha reagito furiosamente per l’uso improprio di bambini per motivazioni politiche. Tuttavia, Vučić stesso ha utilizzato l’episodio per dimostrare che la libertà di stampa esiste, in quanto l’ente statale ha preso la decisione contro il presidente stesso.

La The Youth Initiatives for Human Rights (YIHR) ha inoltre avvisato che non solo la legge in Serbia non vieta ai criminali di guerra di prendere parte alle elezioni, ma il partito al potere li glorifica anche. Alcuni di loro si trovano in 3 liste elettorali sulle 21 presenti.

 

Traduzione di Chiara Romano da fairplanet.org

Immagine di copertina via vucic.rs

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