“Costanza e buoni propositi” di Alessia Gazzola: un delicato incoraggiamento all’arte di non mollare

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Torna in tutte le librerie Alessia Gazzola con il suo nuovo romanzo “Costanza e buoni propositi”. Ritroviamo la giovane Costanza Macallè, sempre alle prese con le avventure quotidiane di una trentenne ancora alla scoperta di sé stessa

Fa centro di nuovo Alessia Gazzola, con un nuovo capitolo della serie di libri che vede protagonista un personaggio irresistibile, la cara Costanza, in “Costanza e buoni propositi”, edito da Longanesi (2020).

Fonte immagine: facebook.com/libriLonganesi

Come nel primo romanzo “Questione di Costanza”, la nostra protagonista si trova sempre a Verona, nella casa che condivide con la sorella, dopo essersi trasferita nemmeno un anno prima per occupare il posto di paleopatologa all’Istituto di Paleopatologia di Verona.

Lei, specializzata in anatomia patologica, che inizialmente non voleva fare questo lavoro e che ha fatto tanta fatica per non vestire i panni di “vero medico”, la vediamo in queste pagine ormai integrata nel gruppo di colleghi e, a tratti, anche entusiasta e coinvolta nelle vicende dell’Istituto.

Abbandonata l’idea di trasferirsi in Inghilterra, coesistono meglio ora la paleopatologia e la sua vera aspirazione. È meno inquieta, assistiamo ad una sorta di adattamento. Anche se le sorprese sono dietro l’angolo.

Alla nostra Costanza non manca di certo costanza, nella vita.

L’avevamo lasciata dopo anni di silenzio e dopo aver cresciuto la piccola Flora tutta da sola, aveva ricercato Marco e gli aveva confessato il suo grande segreto: era padre di una bimba di 3 anni.

Marco non si era tirato indietro dalle sue responsabilità e subito aveva accolto Flora nella sua vita, nonostante la sua storia decennale con la fidanzata che presto dovrà sposare. Marco si rivela agli occhi di Costanza un padre perfetto.

Marco e Costanza, nonostante una figlia, si conoscono molto poco, sono quasi due sconosciuti, ma questo non fermerà i sentimenti di Costanza che crescono in questo volume pagina dopo pagina. Rivede in Marco sempre quel giovane bellissimo e intrigante che l’aveva conquistata a Malta.

Ma nascondendo questo amore persino a sé stessa prosegue piena di buoni propositi il loro rapporto da genitori, cercando di includere anche la fidanzata di Marco, Federica, per il bene della buffa Flora.

Costanza vuole davvero far funzionare le cose.

Ma quasi mai le cose vanno come lei vorrebbe e i buoni propositi non sono così facili da mantenere.

È un rapporto stuzzicante e divertente quello che si sviluppa tra i due giovani genitori e Marco è grazie a loro che si guarda allo specchio e si assume il rischio di cambiare.

In tutti i protagonisti troviamo come tema centrale quello dell’identità, dell’essere e del voler essere.

Trentenni con idee abbastanza chiare su quello che vogliono. Anche se Costanza è sempre un po’ insicura, non si lascia abbattere, anzi, guarda avanti con positività a tutte le strane (e a volte imbarazzanti) situazioni che la vita le pone.

Un personaggio che non può fare a meno di essere amato: non ci si può non affezionare alla sua tenacia.

Così simile alle trentenni di oggi, sempre in lotta contro tutto pur di restare in piedi, anche sentendosi spesso, nonostante tutto, eterne seconde. Ma avanzando senza mai indietreggiare.

Proprio per questo Costanza è riuscita a ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori.

Anche in questo capitolo troviamo a fare da sfondo, a legare gli avvenimenti della vita sia lavorativa che privata di Costanza e degli altri protagonisti, una leggenda medievale, la leggenda di Bernarda Visconti. Frutto di un gran lavoro di ricerca della Gazzola con elementi intrecciati tra realtà e fantasia che fanno sembrare tutto unito da un perfetto filo conduttore.

Non mancano, come è giusto che sia, momenti di malinconia per sua amata Sicilia, cui Costanza e la sorella sono molto legate, soprattutto per il rapporto che le lega al padre rimasto vedovo e al fratello Michele con problemi di salute.

Alessia Gazzola (fonte immagine: facebook.comAlessia-Gazzola

Anche su questo aspetto l’autrice riesce a far vivere al lettore l’esperienza che prova qualsiasi figlia costretta ad allontanarsi da casa per poter avere un lavoro in linea con le sue attitudini e aspirazioni, un lavoro che le permetta di realizzarsi dopo anni di studio e sacrifici.

Ma Verona, alla fine, a Costanza inizia a piacere, tanto che quando le si presenterà una nuova occasione di cambiamento, è restia a lasciare questa città che l’ha ben accolta e fatta sentire a casa.

La scrittura del romanzo è semplice e scorrevole, il modo in cui l’autrice sviluppa la storia e ci fa entrare nelle vite dei personaggi fa affezionare i lettori al susseguirsi di eventi, restando incollati fino all’ultima pagina.

Un libro perfetto, come lo era il primo, d’altronde, per tuffarsi in una storia d’amore e di vita, amore non solo per un compagno, ma anche per sé stesse.

Per dimostrare che non siamo tutte perfette ma che nella nostra imperfezione, nei nostri sbagli, siamo sempre noi. Bisognose a volte di qualche attenzione e magari di una carezza, ma capaci di farcela da sole.

Costanza è stata capace di farsi apprezzare dalle prime pagine. Merito sicuramente della sua creatrice. Non resta che farsi attraversare dalla dolcezza dei protagonisti e lasciarsi coinvolgere tra le righe di questo romanzo. Maturando pagina dopo pagina la curiosità di come proseguirà la storia, di quale sarà la prossima avventura.

Giada Giancaspro

Costanza e buoni propositi
Alessia Gazzola
Longanesi Editore, 2020
pp. 288

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