Maia Sandu è la nuova presidentessa della Moldavia
Maia Sandu è la prima donna a diventare capo di Stato della Moldavia, dopo aver vinto con quasi il 58% delle preferenze. I risultati finali saranno annunciati entro cinque giorni. Intanto, il presidente uscente si è congratulato con riluttanza
Maia Sandu, candidata a capo del Partito Azione e Solidarietà favorevole ai rapporti con l’Unione europea, ha vinto le presidenziali in Moldavia con il 57,75% delle preferenze, secondo la commissione elettorale centrale del Paese. Il presidente uscente, Igor Dodon, esplicitamente sostenuto dal Cremlino, ha ottenuto il 42,25% dei voti. A ottobre, il presidente russo Vladimir Putin, aveva chiesto al popolo moldavo di votare per lui. Mosca tiene la Moldavia sotto attenta osservazione, poiché desidera che l’ex nazione sovietica rimanga nella sua sfera d’influenza in un momento in cui numerosi governi affiliati al Cremlino sono scossi da instabilità politica.
Lunedì 16 novembre, Dodov ha dichiarato che riconoscerà la sconfitta se i tribunali non rileveranno irregolarità nel processo elettorale. “Se le corti confermeranno che è andato tutto bene, allora metteremo un punto fermo alla vicenda” ha sottolineato. “Per precauzione, mi congratulo con lei”, ha dichiarato.
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La Sandu ha promesso di lottare contro la corruzione endemica nel Paese, che si trova tra l’Ucraina e la Romania. Tuttavia, come ricorda la BBC, la Moldavia è una repubblica parlamentare. Ciò significa che senza la maggioranza al Parlamento, cosa che la Sandu non ha ottenuto, è difficile che i presidenti riescano ad ottenere ciò che vogliono.
Lo sguardo rivolto all’Unione europea
Nonostante ciò, la vittoria della donna fa prevedere un cambiamento verso politiche di più stretta cooperazione con Bruxelles. La Moldavia non ha ancora fatto richiesta per entrare a far parte dell’Ue, ma la Sandu ritiene che ciò potrebbe avvenire. La nuova presidentessa ha anche chiesto la fine della missione russa di peacekeeping in Transnistria, una regione moldava abitata da una maggioranza di parlanti di lingua russa.
A riguardo, alcuni critici della presenza di Mosca nell’area ritengono che, lungi dal cercare di risolvere la situazione, il Cremlino abbia tenuto il conflitto acceso, ma a bassa intensità, per impedire alla Moldavia di entrare nell’Unione Europea o di unirsi alla Romania. Il Cremlino aveva già adottato questa tattica con l’Ucraina, sostenendo la ribellione separatista dopo la rimozione di un leader alleato nel 2014.
Congratulations Mrs. @sandumaiamd on your election as President of #Moldova 🇲🇩!#EPPstudents pic.twitter.com/qP8gvhXlRQ
— European Democrat Students (@edsnet) November 16, 2020
L’idea di unire il Paese alla Romania è supportata da alcuni politici moldavi. La prima lingua della nazione è il romeno, e fin dall’anno dell’indipendenza, nel 1991, ci sono state discussioni ricorrenti di unificare la Moldavia con la Romania, nonostante la resistenza russa. Il territorio moldavo è stato controllato per un secolo da Mosca, mentre durante le guerre mondiali la maggior parte dello Stato si trovava sotto il controllo della Romania. Infine, nel 1940 venne annesso all’Unione Sovietica. Quando l’URSS cadde, la Transnistria, un’area moldava a maggioranza russa, dichiarò l’indipendenza e scatenò una guerra civile contro la maggioranza romena. Le truppe di peacekeeping russe si trovano nella zona da allora.
Le reazioni locali e internazionali
La polizia del paese di Varnita si è scontrata, domenica 15 novembre, con gli elettori a favore della Sandu. I cittadini hanno cercato di bloccare alcune strade per impedire alle persone provenienti dalla regione della Transnistria di raggiungere i seggi.
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato di essere felice che Maia Sandu abbia vinto le elezioni.
O felicit pe @sandumaiamd pentru câștigarea alegerilor prezidențiale din #RepublicaMoldova! Cetățenii 🇲🇩 au ales continuarea drumului european și democratic, un drum al progresului! RO va rămâne alături de 🇲🇩 în eforturile reale de modernizare, democratizare și apropiere de UE.
— Klaus Iohannis (@KlausIohannis) November 15, 2020
La nuova presidentessa – che ha lavorato per la Banca Mondiale ed è stata anche il Primo ministro della Moldavia – ha ricevuto messaggi di supporto anche dal ministro della Difesa tedesco, Annegret Kramp-Karrenbauer, e dall’ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk. Tale sostegno è stato denunciato dagli elettori di Dodon come un tentativo di destabilizzare la Moldavia.
Nonostante il candidato da egli sostenuto abbia perso, anche il presidente Putin ha manifestato la speranza di mantenere buoni rapporti con il Paese e con la sua nuova leader. “Mi aspetto che il suo lavoro come capo di Stato faciliterà lo sviluppo costruttivo delle relazioni fra le nostre due nazioni” ha dichiarato.
Traduzione di Chiara Romano da dw.com, bbc.com, nytimes.com
Immagine di copertina via moldpres.md