Con gli occhi delle bambine: l’Atlante per l’Infanzia 2020 di Save The Children
La condizione dell’infanzia in Italia nell’Atlante per l’Infanzia 2020 di Save The Children, con un focus su bambine e ragazze
L’Italia non è un Paese a misura di bambino o peggio, a misura di bambine. Questo dato diventa evidente col passare degli anni, ma il COVID-19 ha portato con sé anche un grave effetto collaterale, l’evidente diseguaglianza tra i sessi anche in età infantile. È quanto emerge dall’XI Atlante dell’infanzia a rischio “Con gli occhi delle bambine”, diffuso da Save The Children.
#scuola #povertàeducativa #dispersionescolastica”
Sempre più distanziati.
Oggi su @repubblica pic.twitter.com/8NU6EPkXA0— Mauro Biani (@maurobiani) November 18, 2020
Oggi 20 novembre viene celebrata la Giornata Mondiale per l’Infanzia e l’Adolescenza e questo report serve a far comprendere come esistano tematiche troppo spesso dimenticate come la povertà minorile o la diseguaglianza educativa.
Questi elementi trovano una loro correlazione in base all’area geografica, con molte differenze tra il Nord ed il Sud del nostro stivale. L’Atlante si sofferma nello specifico sulla condizione delle bambine e delle ragazze in Italia dando uno spaccato su quello che potrà essere il loro futuro una volta terminata la pandemia.
"La condizione dell'#infanzia in Italia registra tassi in crescita di #povertà minorile e #disuguaglianze educative da Nord a Sud, che approfondiscono la differenza tra maschi e femmine." L'articolo di @Luca_Liverani per @Avvenire_Nei #AtlanteInfanziahttps://t.co/sktK1hCY64
— Save the Children IT (@SaveChildrenIT) November 17, 2020
Entro la fine del 2020 oltre 1 milione e 140 mila ragazze di età compresa tra i 15 ed i 29 anni corre il rischio di non poter essere in condizione di lavorare, studiare o essere inserite in percorsi di formazione.
Ma c’è dell’altro, visto che nella fascia 15-34 anni c’è un tasso di mancata occupazione femminile pari al 33% contro il 27,2% dei pari età di sesso maschile.
Oltre a ciò il dossier evidenzia uno smottamento demografico che ha avuto un accelerazione negli ultimi 10 anni, durante i quali sono stati “persi” oltre 385mila minori, che rappresentano il 16% della popolazione. Siamo nettamente dietro rispetto all’Irlanda, che in Europa è la nazione con l’incidenza maggiore per gli under 14, visto che per l’isola britannica questa fascia di popolazione incide per il 20,5% mentre l’Italia è ferma al 13,2%.
Questo dato è rafforzato dal calo delle nascite registrato nel 2019, pari al 4,5% che, causa pandemia, è destinato a calare anche alla fine del 2020. Ma non è il solo dato in decremento, anche l’accesso all’istruzione è in diminuzione visto che nell’anno scolastico 2018/19 solo il 13,2% dei bambini ha avuto accesso ai servizi pubblici offerti dai Comuni.
Si sottolinea anche un aumento della povertà educativa fenomeno in forte crescita nello stivale. Questo porta come evidenziato dal preciso lavoro realizzato da Save the Children una diseguaglianza evidente tra sessi già in tenera età. Nonostante le bambine e le ragazze risultino più brave dei bambini e dei maschi esse hanno meno possibilità di emergere e di poter occupare posizioni di rilievo nella società.
È dunque necessario ripartire dalle Donne per evitare che al termine di questa pandemia ci si ritrovi in un sistema maschio-centrico andando a scoraggiare intere generazioni di bambine, di ragazze e di donne che già combattono nel quotidiano le loro battaglie per l’uguaglianza sociale. Vanno fatti investimenti mirati a tali obiettivi per mettere le donne nella condizione di avere le stesse possibilità degli uomini lasciando poi che a giudicare la bravura di una persona siano i fatti non il genere di appartenenza.
Andrea Pulcini