È possibile innamorarsi di nuovo di Lost?
Jenny Colgan del The Guardian ha riguardato tutti i 121 episodi di Lost con i suoi figli durante i lockdown dovuti al COVID-19. Un episodio ogni sera e si è innamorata di nuovo della serie, facendo anche delle nuove scoperte
È iniziato tutto con Heroes. Avevamo appena finito la prima stagione, quindi ho detto: “Facciamo finta che non ce ne siano altre, perché non sono granché”. “Com’è possibile?” mi ha chiesto mio figlio tredicenne. “Oh, per tutta una serie di ragioni” ho risposto. “Ad esempio, una volta hanno creato il miglior episodio pilot della televisione di tutti i tempi, amato da tutti. E poi la serie è finita in modo terribile.”
Immediatamente è nata una lotta per vedere “solo il primo episodio”. E alla fine di quei sorprendenti, brillanti, super costosissimi 90 minuti di disastro aereo e conoscenza dei personaggi, guardandoli seduti ad occhi sbarrati sapevo di aver fatto un errore madornale. Ovviamente abbiamo visto tutte le sei stagioni, inclusa quella dove rimangono tutti seduti in delle gabbie a mangiare biscotti al pesce, mentre gli sceneggiatori cercano di capire cosa diavolo fare.
Tutta la famiglia (tranne l’adolescente più grande, secondo cui tutto quello che è stato creato prima del 2016 è storia antica) ha guardato i 121 episodi di Lost, uno per ogni sera della settimana, durante gli ultimi due lockdown.
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“E pensare che avevi detto che non sarebbe stato bello e invece è la migliore serie tv mai creata!!” ha detto mia figlia 11enne mentre guardavamo la seconda stagione. Era ancora convinta che si trovassero tutti nel libro di Walt, non necessariamente un’idea peggiore di quella che hanno usato gli showrunner per spiegare tutto. “Oh oh” dissi. Ma piano piano, Lost ci ha di nuovo risucchiati.
Non considerate la pubblicità che fecero alla serie, perché i bambini non l’hanno mai vista. E non considerate nemmeno i discorsi senza senso richiesti dalle pause pubblicitarie. (Esempio di dialogo da un episodio qualsiasi – Personaggio: Ma perché? Personaggio dell’Isola: Non posso ancora dirtelo).
In effetti, se ci si libera dell’aspettativa borghese di “ricevere una risposta per ogni domanda”, la serie è molto più divertente di quanto ricordassi. Lost ha dei personaggi meravigliosi, con alcune storie d’amore sviluppate ad opera d’arte, dell’ottimo materiale temporale e, con Ben Linus, un glorioso antagonista. (E Charles Widmore è un antagonista completamente senza senso. Nonostante ciò, è sempre bello vedere Jim della serie tv australiana Neighbours).
Questo è ciò che abbiamo appreso dal nostro rewatch di Lost:
1) John Locke è irritante sin dalla sua prima apparizione e, se fosse sopravvissuto, sarebbe completamente andato dietro la teoria Q-Anon. Sono pochi i personaggi più irritanti come boscaioli passivo-aggressivi mentre uccidono un mostro di fumo.
2) Abbiamo dovuto far notare ai bambini che in Lost non ci sono persone omosessuali. No, nemmeno Daniel. A tutti gli uomini viene assegnata una bionda alla fine, tranne che per Jack, che ottiene una bruna super figa, perché dai, lui è complesso. Per non parlare del fatto che il povero vecchio “Special Walt” è stato cestinato perché l’attore ha osato crescere.
3) A proposito di crescita: è salutare che le donne rimangano magre come stecchini secondo la norma di Hollywood per tutta la serie, ma intorno alla terza stagione gli uomini smettono di indossare le loro canotte e mostrano adorabili pancette decisamente non da isola deserta.
4) I miei figli hanno capito immediatamente una verità che non avevo compreso la prima volta che ho guardato Lost. Ossia, che Hurley è la star assoluta della serie e che tutti i suoi episodi sono i migliori, #nienteachevedereconlaguerracoreana.
5) Sun e Jin che parlano coreano per sei anni e se ne escono in inglese solamente mentre stanno morendo è stato deludente. Inoltre, Sawyer non avrebbe dovuto chiamare Jin “Chewbacca”, anche se era stato divertente al tempo.
6) Mai e poi mai lasciar avvicinare Juliet a voi se avete qualcosa che non va, fa schifo come dottoressa.
7) Desmond “A un’altra vita fratello” Hume mi aveva spazientito la prima volta che ho visto Lost. Ma l’ho adorato durante il secondo round, semplicemente perché ai miei figli piaceva, individuando molto presto la sua natura angelica brillare in ogni scena. Spero che quel bravissimo attore non stia aspettando il giorno che David Tennant rifiuti una parte.
8) Le fanfiction hanno iniziato davvero a prendere piede solamente negli anni 2000, e la maggior parte è nata grazie a questa serie. A quanto pare, se hurt/comfort è il vostro genere di fanfiction preferito, beh, Lost fa proprio per voi. Qualcuno viene pugnalato e ricucito teneramente facendo attraenti smorfie di dolore più o meno ogni quarto d’ora.
9) Non è mai esistito un personaggio perdonato per aver ucciso e torturato tantissime persone, a meno che non si tratti dell’attraente Sayid. Anche lui ottiene una bionda alla fine, opposta a Nadia, la donna irachena per la quale aveva attraversato il mondo e per la quale aveva rischiato tutto. Eh beh.
10) C’è CJ Cregg di Tutti gli Uomini del Presidente! Lo so, lo avevate rimosso.
11) Nessuno è abbastanza sconvolto dal fatto che in ogni singola ripetizione del passato, del presente e del futuro, Miles riesce a sentire i morti! Può sentire i morti! Nessun altro ha i superpoteri, ma Miles sente i morti!!!! Lo danno tutti per scontato. Che spreco di opportunità per una serie spin-off.
12) Ai miei figli è piaciuto tantissimo il fatto che dopo aver divorziato da quel rigido di Jack, la stessa attrice, Julie Bowen, abbia sposato Phil Dunphy in Modern Family, che loro adorano e considerano una scelta molto più adeguata.
13) Di nuovo: il finale ha rovinato tutto. Sì, ovviamente sarebbero dovuti andare nel Giardino dell’Eden, ma se stavolta non ci si aspettano risposte (o Michael), è anche abbastanza piacevole. L’idea che quando si muore, si cammini fra le persone che ci hanno toccato in vita. Anche se il padre orribile e alcolizzato (“Christian Shepherd”, fan del simbolismo nascosto) si aggiudica un biglietto d’ingresso gratuito. E sarebbe stata una famiglia più cinica della nostra, che non ha esultato quando Vincent compare per l’ultima volta.
Alla fine, ho chiesto ai miei figli che cosa è piaciuto loro di più della serie.
F, 13 anni: “Lo sviluppo dei personaggi. Per esempio, all’inizio a Jack importava davvero e si prendeva cura di tutti. Poi è diventato irritante senza motivo”.
Io: Ok, hai ragione.
D, 11 anni: “A me è piaciuto il fatto che sono stati tutti così fortunati a finire su un’isola magica! E poi si sono straniti, e la maggior parte di loro sono morti! Ma non Kate e Sawyer!”.
A un certo punto della quinta stagione (quella ambientata negli anni ’70), io e mio marito ci siamo resi conto di non ricordarci ciò che stava avvenendo, e ho controllato la data di messa in onda. Sono certo che fosse maggio 2009. E la ragazzina che si era accoccolata al mio fianco ogni sera durante il lockdown – quella che ha sviluppato una devozione incrollabile per Charlie e che ha persistito anche dopo aver sentito più volte la sua orribile canzone “You All Everybody”, che ci ha spiegato che non si dovrebbe creare una intera serie tv fatta di amore e passione e impegno solo perché non soddisfava nello specifico i propri bisogni a quel tempo – beh, quello è il mese in cui quella ragazzina è nata, per questo abbiamo perso un pezzo di Lost. A quanto pare, per tutto il tempo è stata lei la nostra costante.
Traduzione di Chiara Romano da theguardian.com
Immagine di copertina via latestatamagazine.it