LiberClick, la biblioteca digitale urbana di Roma
Una biblioteca digitale urbana accessibile grazie a QR code: è il progetto LiberClick, promosso a Roma dall’associazione Liber Liber.
Creare una biblioteca virtuale accessibile grazie a semplici codici QR: ecco LiberClick, progetto dell’associazione Liber Liber con lo scopo di rendere la lettura accessibile al maggior numero di persone. A febbraio 2021 la prima applicazione concreta dell’iniziativa: il progetto e-LOV a Tor Bella Monaca, ossia il progetto di una biblioteca digitale urbana a Roma.
Lo scorso 8 febbraio a Tor Bella Monaca, a Roma, è stata inaugurata la prima biblioteca digitale urbana accessibile tramite codice QR. La procedura è semplice: basta selezionare il codice QR scelto, inquadrarlo con uno smartphone o un tablet e il contenuto sarà immediatamente disponibile.
I codici si trovano su tabelloni – raffiguranti le copertine dei libri – che sono stati affissi di fronte al teatro di Tor Bella Monaca e alla sede del Municipio VI. Presto altri pannelli verranno sistemati in numerosi luoghi pubblici, quali biblioteche, stazioni della metro, scuole e piazze, e l’iniziativa potrebbe estendersi anche fuori Roma.
Il progetto, promosso dal VI Municipio “Le Torri”, dalle Biblioteche di Roma, dal Centro per il libro e la lettura e dal Forum del libro, è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Liber Liber. Fondata ufficialmente nel 1994, questa realtà della capitale mira a diffondere la lettura e la cultura, favorendo il libero accesso ai contenuti. Grazie al progetto Manuzio (dal nome dello storico editore veneziano), Liber Liber è la più grande biblioteca digitale italiana gratuitamente accessibile.
Il progetto LiberClick
L’idea di una biblioteca virtuale accessibile grazie a semplici codici QR è stata sviluppata dall’associazione Liber Liber lo scorso ottobre, con il nome di LiberClick.
Il VI Municipio di Roma, cioè quello che comprende anche Tor Bella Monaca, ha immediatamente aderito e il suo progetto ha preso il nome di e-LOV (Leggere Ovunque). Come ci ricorda Marco Calvo, fondatore di Liber Liber, l’iniziativa è stata messa in piedi in 2-3 mesi: «Anche se si tratta di un progetto a budget ridotto, tenuto conto di tutti gli obblighi e vincoli dell’amministrazione pubblica, la squadra del VI Municipio è stata molto brava e rapidissima». E il progetto d’altronde va avanti, perché «stiamo lavorando ad aumentare il numero e il tipo di pannelli», precisa Marco.
Coinvolgere i privati
In effetti l’iniziativa mira a espandersi in diversi contesti – palazzi, biblioteche, scuole, etc. – anche privati: Marco afferma di essere in contatto persino con una lavanderia self-service, così uno potrà leggersi qualcosa mentre i panni si lavano!
«Per i privati – precisa Marco – abbiamo creato anche una locandina in formato A4, il classico foglio di carta. Così, chiunque può stamparla in pochi secondi e affiggerla nel proprio negozio» – ovviamente facendo attenzione a non esporla all’esterno senza autorizzazione.
Un progetto che poggia su volontari – come tutte le attività di Liber Liber – e che ha il pregio del risparmio: «Chi decide di aderire non spende quasi nulla se stampa da sé la locandina A4». I file dei tabelloni sono scaricabili dal sito web ed è possibile farli stampare a prezzi modici. E c’è anche una via più rapida: «Ci siamo accordati con una tipografia per chi voglia chiederci materiale già pronto, senza doversi preoccupare di nulla.»
Raggiungere i non-lettori
Questo progetto è nato con lo scopo di arrivare al maggior numero possibile di lettori, in particolare a quelli che non leggono tramite la «mediateca» virtuale Liber Liber che comunque nell’anno 2020 ha contato 10 milioni di visite, secondo Marco. «Tuttavia – continua il fondatore – abbiamo difficoltà a raggiungere quelli che non frequentano il web e quelli che non leggono. Un manifesto di carta a una fermata dell’autobus ci permette di entrare in contatto con utenti diversi. Per questo è un’iniziativa preziosa.»
Marco precisa: «Siamo felici che una persona istruita, che sa come usare la tecnologia, venga a farci visita sul sito. Ma se riusciamo a entrare in contatto con un giovane che non ha mai letto libri o una persona anziana che magari ha difficoltà con i tradizionali libri di carta (gli e-book hanno il vantaggio di poter ingrandire i caratteri), allora siamo felicissimi.»
Sostieni il nostro progetto #LiberClick, esponi i cartoncini di Liber Liber nella tua scuola, in biblioteca, in spazi comuni, nel tuo bar, insomma dove vuoi. Ogni cartoncino contiene un codice che consente di scaricare gratis un classico della letteratura.https://t.co/vCbF8bO7bK pic.twitter.com/TX8sEwAel7
— Liber Liber (@LiberLiberIT) December 30, 2020
Libri “in cartellone”
Una delle priorità del progetto è quindi poter raggiungere un lettorato che difficilmente consulterebbe la biblioteca virtuale Liber Liber. Progetto che ha comunque attraversato certe difficoltà: «Allestire rapidamente diversi tabelloni, di vari formati, con una grafica accattivante e professionale, per un’iniziativa senza scopo di lucro come la nostra non è cosa facile», fa notare Marco. A questo si aggiungono i problemi amministrativi legati all’allestimento dei pannelli nei luoghi pubblici.
Tuttavia, le varie istituzioni pubbliche coinvolte nell’iniziativa sono state fondamentali, sia per aver dato «visibilità» al progetto sia per il lavoro di «selezione dei titoli», come ci conferma Marco.
All’insegna dell’accessibilità
L’accessibilità a tutti è un’altra priorità di LiberClick e in generale del progetto Liber Liber, che esiste da più di 26 anni. Le risorse sono infatti tutte accessibili ai lettori ipovedenti, ciechi o affetti da altra disabilità.
Come sottolinea Marco, gli e-book sono anche privi di DRM: è quindi molto più facile modificarli e farli circolare. Peraltro sono tutti in formato PDF e ODT (versione aperta di un formato editabile), alcuni anche in formato HTML. «Il formato migliore, però, è l’EPUB e, nell’ambito di un progetto specifico, li stiamo convertendo tutti in questo formato», precisa il fondatore.
Un catalogo in cerca di arricchimento
Per quanto riguarda il catalogo – più di 200 titoli fra classici, poesia e anche audiolibri – «e-LOV si estende a titoli che non figurano nella mediateca Liber Liber, comprendendo testi in lingua straniera come l’inglese, il romeno, il bengali…».
Sarebbe forse interessante includere nel catalogo anche libri i cui diritti d’autore non siano ancora scaduti, magari attraverso accordi speciali con gli editori. Marco si dice aperto a una collaborazione in tal senso: si potrebbe fare, «magari con dei titoli gratuiti per conquistare nuovi lettori e poi delle offerte speciali per fidelizzarli. Anche gli editori sono ben consapevoli che ogni lettore in più sia una preziosa conquista».
Una collaborazione di questo tipo sarebbe auspicabile, ma, come fa notare ancora Marco, fortunatamente la rete delle biblioteche di Roma – che a febbraio ha festeggiato i suoi 25 anni – offre già il servizio di prestito digitale anche per le opere protette dal diritto d’autore.
Insomma, come potremo sapere se il progetto funziona? «Disponiamo di strumenti statistici semplici che ci indicheranno in che misura il numero di utenti aumenta», ci risponde Marco. E aggiunge: «il vero valore non sta nelle cifre assolute, ma nel fatto di raggiungere persone che non hanno l’abitudine di leggere. Ogni lettore in più è una vittoria per la società.»
Traduzione di Sara Concato da actualitte.com
Immagine di copertina via liberliber.it