MusicaIn3D: inizio di primavera con Kings Of Leon, King Gizzard & The Lizard Wizard e Suzi Quatro
Festeggiamo l’arrivo della primavera con gli ultimi lavori in studio dei Kings Of Leon, King Gizzard & The Lizard Wizard e Suzi Quatro.
Per questo numero di MusicaIn3D partiremo dal rock delicato ed elegante dei Kings Of Leon che, dopo cinque anni di silenzio discografico, tornano con il loro settimo album in studio When You See Yourself; passando per l’elogio della musica microtonale dei King Gizzard & The Lizard Wizard impresso nei solchi di L.W. il loro diciassettesimo disco realizzato in uno studio di registrazione; per arrivare all’ultimo lavoro dell’iconica rocker Suzi Quatro con il suo The Devil On Me.
Tutta musica sopraffina per le orecchie, gli occhi e il cuore.
Kings Of Leon – When You See Yourself
I fan della band composta dai fratelli Caleb, Ivan Nathan e Michael Jared Followill, e il cugino Matthew Followill hanno dovuto aspettare cinque lunghi anni prima di rivedere un nuovo prodotto discografico firmato Kings Of Leon. Ed è così che, dopo un anno infinito fatto di pandemia, lockdown a geometrie variabili e incertezze sul futuro, arriva come un fulmine a ciel sereno When You See Yourself.
Dopo Wells (2016), che li ha portati all’apice del successo planetario cominciato con Only by the Night (2008), era difficile aspettarsi qualcosa di meglio e questo i KoL lo sapevano bene. Per questo hanno deciso di non allontanarsi troppo da quelle sonorità “introiettando” però la loro musica con una maggiore maturità, consapevolezza e onestà intellettuale.
Ed è così che nelle 11 tracce del disco trovano spazio brani quieti e introspettivi come “When you see yourself”, “100,000 people” e “Supermarket” senza però rinunciare a pezzi più allegri (nel ritmo) e sostenuti come “Stormy Weather” o “Golden Restless Age”. Toccano temi più maturi e consoni al loro status di uomini adulti e padri di famiglia come in “Fairytale” dove Caleb canta “It’s getting good, real good at getting old”. O come in “Claire And Eddie” dove l’attenzione è sui cambiamenti climatici .
Tra tutti quello che mi sembra aver fatto il salto in avanti più lungo, in termini di sicurezza e raffinatezza, è il bassista Micheal Jared Followill in grado di destreggiarsi abilmente tra le molteplici sfaccettature del disco. Mentre il drumming di Ivan Nathaniel si è fatto più pragmatico sapendo mettersi a servizio della composizione senza strafare, ma spiccando ugualmente con soluzioni ritmiche ingegnose e originali.
Ormai distanti dal southern rock e dal blues delle origini i Kings Of Leon guardano al futuro con responsabilità e pacatezza… e di questi tempi non è certo banale.
King Gizzard & The Lizard Wizard – L.W.
Il terzo capitolo della lisergica band australiana dedicato alla musica microtonale non si distanzia troppo dai lavori precedenti sulle stesse frequenze. L.W. si può definire l’anello mancante della loro Microtonal Tuning Trilogy iniziata nel 2017 con l’epico Flying Microtonal Banana e K.G. del 2020 che approfondisce le intuizioni legate alla psichedelia turca (sul genere consiglio l’eclettico Umut Adan che ho avuto il piacere di vedere dal vivo all’ultimo Rome Psych Fest) ma arricchendole con affondi folk, world e desert.
Con questo disco, i prolifici King Gizzard & The Lizard Wizard aggiungono alla loro ragguardevole carriera discografica un ulteriore elemento di pregio tessendo una ricca tela di variazioni sul tema e proponendo delle potenziali hit per gli amanti del genere con brani come “O.N.E.” o “East West Link” dove, soprattutto nel primo pezzo, l’incedere ritmico è veramente ipnotico e degno di nota.
Tra l’altro, loro sono una delle poche rock band alle prese con un tour mondiale in questa era pandemica: iniziato da poco nel loro paese, dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) concludersi in nord America.
Il video che vedete qui sotto non è un’antica pellicola di repertorio ma il loro concerto dello scorso febbraio a Melbourne con il pubblico e senza dispositivi di protezione.
Da brividi eh? Per la cronaca: l’Australia ha avuto dall’inizio della pandemia di Covid-19 meno di mille decessi e circa 30.000 casi!
Suzi Quatro – The Devil On Me
Una vita intera dedicata alla musica quella della settantenne Susan Kay Quatro che, con questo disco, festeggia anche i cinquant’anni di carriera. Un’icona del rock femminile che continua a far sognare i rocker (e le rocker) di mezzo mondo con Devil On Me.
Nata come paladina del glam rock, oggi torna a raccontare tutto quello che ha appreso in questi anni in un disco ricco di sfaccettature.
Grazie alla rinnovata collaborazione con il figlio Richard Tuckey (classe 1984), la Quatro realizza 12 tracce nelle quali la nostalgia di quel rock classico che ormai non c’è si accosta ad intuizioni moderne con giri di basso energici e liriche sopraffine e in cui il valore aggiunto è la sua voce graffiante e inconfondibile che con l’età diventa sempre più bella.
C’è un po’ di tutto in questo lavoro: dal rock diretto ed energico come un treno in corsa della title track, di “Hey Queenie” e di “Betty Who” al soul sornione di “My Heart and Soul”, dalla ballereccia “Do Ya Dance” alla blueseggiante “Isolation Blues” sino alla ballad stappa cuore “Love’s Gone Bad”.
Il tutto fatto a regola d’arte come solo la leggendaria e inarrestabile Suzi Quatro può fare.