In Tunisia è stato congelato il Parlamento
Ieri sera il capo di Stato, Kais Saied, ha annunciato la sospensione del Parlamento anche con il licenziamento del Primo ministro, Hichem Mechichi.
Altissima la tensione in Tunisia, dove ieri sera il presidente Kais Saied, in carica dall’ottobre del 2019, ha annunciato in diretta televisiva il congelamento del Parlamento nazionale per 30 giorni. Il Primo ministro, Hichem Mechichi, è stato licenziato, mentre per i deputati è stata revocata l’immunità. La decisione è arrivata dopo un’intesa giornata di proteste contro governo e partito della Fratellanza musulmana.
Saied rispondendo al presidente dell’Assemblea, Rached Ghannouchi, leader del partito islamico Ennhadha, formazione di maggioranza del parlamento tunisino, ha dichiarato: “Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino“.
Tunisian protesters on Sunday chanted slogans calling for the dissolution of Parliament and early elections over deteriorating economy and health system — in pictures https://t.co/vOrAlFfJG4 pic.twitter.com/mW2Fas1jpD
— Al Jazeera English (@AJEnglish) July 26, 2021
Le proteste della popolazione sono iniziate ieri, nel giorno del 64° anniversario della nascita della Repubblica di Tunisia, ma è da tempo che il Paese nordafricano, il primo nel 2011 a vivere la cosiddetta stagione della “Primavera Araba“, è in profonda crisi. Innanzitutto economica, con una stagnazione che sembra non sbloccarsi, ma anche a causa di una gestione della pandemia di COVID-19 definita da più parti disastrosa.
Come dice il saggio: se sono tuoi amici è rivoluzione, se sono nemici è un colpo di stato.#Tunisia
— francesca mannocchi (@mannocchia) July 26, 2021
(a cura della redazione)
Immagine di copertina via twitter.com/NamanTarcha