“Io sono la strega”, romanzo di Marina Marazza che racconta le donne bruciate sul rogo
Con accuratezza e ricerca Marina Marazza ci racconta la tormentata storia di Caterina da Broni, giustiziata sul rogo con l’accusa di stregoneria.
Quella che Marina Marazza ci narra in “Io sono la strega“, romanzo pubblicato da Solferino Editore nel 2020, tra i vincitori dell’ottavo Premio di letteratura avventurosa Emilio Salgari, finalista al Premio Asti d’Appello 2021 e finalista al Premio Bancarella 2021, è la vera storia tortuosa e tormentata di Caterina Medici, che per non rischiare venga confusa con la famosa Caterina de Medici, nel romanzo verrà chiamata da Broni, il suo logo natio.
Le vicende che vengono raccontate nel libro provengono da un riassunto degli atti del processo a Caterina Medici da Broni, lasciato consultare agli storici Giuseppe Farinelli ed Ermanno Paccagnini dai discendenti della famiglia Melzi che ne conservano copia nell’archivio di famiglia. Nelle pagine di questo romanzo ci troviamo in un’Italia a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, una società rigidamente suddivisa per classi sociali e con i ruoli di uomo e donna ben distanti da quelli che oggi conosciamo.
Caterina nasce da una famiglia umile e alla morte della madre si ritrova a vivere con il padre, ex maestro che alla morte della moglie diventa dipendente dall’alcool mandando all’aria la sua reputazione, il fratello più piccolo Ambrogio e la zia Babi. Per mantenere la figlia il padre si mise a vendere inchiostro che lui stesso fabbricava, l’inchiostro più pregiato della zona, e Caterina, per aiutare in famiglia si occupava talvolta di portare le boccette agli acquirenti.
Fu proprio in una di queste occasioni che venne abusata per la prima volta. Aveva circa 12 anni quando il contino Alfonso Scaramuzza Visconti abusò di lei e lo fece ripetutamente. Finché Caterina non rimase incinta. In quegli anni un figlio fuori dal matrimonio non era decisamente ben visto e fu costretta a darlo in adozione appena portata a termine la gravidanza.
In questi stessi anni, per difendersi dal contino, si avvicinò alla stregoneria. Piccoli innocenti sortilegi per cercare di proteggere sé stessa dalle difficoltà che la vita le poneva e che comunque avevano una riuscita dubbia. Ma le difficoltà accompagnarono la protagonista per tutto il corso della sua esistenza.
Poco dopo la gravidanza viene data in sposa ad uno sconosciuto che sembrava un brav’uomo, il Pinotto. Convinta di essersi sistemata, si ritrova invece per marito un mascalzone che gestisce un bordello e la fa prostituire.
Le avventure della povera Caterina proseguono tra una fuga ed un’altra senza mai pace. La prima fuga fu proprio per scappare dal Pinotto, successivamente per allontanarsi dai suoi padroni dove fece la donna di servizio. Immancabilmente finiva per ritrovarsi in situazioni scomode.
Passò di paese in paese fino ad arrivare a Milano, conoscendo nel mentre sia personaggi positivi per la sua vita che altri tutt’altro che buoni.
Ma la vita non dette mai pace alla povera Caterina, perseguitata dalla cattiva sorte, fino ad essere accusata di stregoneria. Sono gli anni della caccia alle streghe e la giustizia era al primo posto per mantenere alto l’onore degli uomini di potere.
Le donne “scomode”, come i delinquenti, venivano giustiziate pubblicamente per dare spettacolo e per far si che quelle punizioni fossero d’esempio e fungessero da deterrente per la criminalità.
Il giorno in cui Caterina fu accusata di essere una strega non sapeva che la sua vita, giunta al termine, le avrebbe riservato l’ennesimo scacco matto.
Parallelamente alla storia di Caterina, Marazza racconta anche la storia di un giovane ragazzo di nome Salem. Figlio di un noto e stimato esecutore di giustizia, segue le orme del padre iniziando la professione per portare avanti la tradizione di famiglia. La storia di Salem è la parte fictional del romanzo, in quanto la sua figura non risulta dalle ricerche svolte dall’autrice.
Quando Salem scoprirà dalla madre sul letto di morte la verità sulla sua infanzia, al lettore diverrà tutto chiaro. Le due storie che procedono parallelamente finiranno per incrociarsi sul finale. E questo sarà il vero colpo di scena.
Sarà impossibile non affezionarsi a Caterina e non provare dispiacere nel suo non trovare mai un attimo di pace. Una donna in grado di rialzarsi sempre ad ogni colpo che le veniva inferto. Al lettore non resterà che arrivare alla fine per scoprire i risvolti della vicenda e la conclusione lascerà un moto di tristezza per la dura vita della nostra protagonista.
Io sono la strega
Marina Marazza
Solferino, 2020
pp. 487, € 19