“Anche questo è femminismo”, per uno sguardo davvero intersezionale
Realizzato dall’associazione Bossy, “Anche questo è femminismo” ci permette di avvicinarci all’intersezionalità aprendo lo sguardo verso le marginalizzazioni.
Bossy, associazione no profit nata nel 2014 che si occupa di parità e diritti, con Anche questo è femminismo ci vuole fornire gli strumenti per ampliare la conoscenza sul femminismo intersezionale. La pubblicazione, si inserisce nel nutrito catalogo di Edizioni Tlon, ci permette di conoscere tematiche importanti, soprattutto per chi si approccia all’argomento femminista e soprattutto al concetto di intersezionalità.
Molti, quando pensano al femminismo, fanno riferimento solo al movimento volto a conquistare per la donna diritti e parità, ma il femminismo intersezionale è un ramo molto più ampio. Vedremo, infatti, come questo movimento si batta anche per tutte le categorie marginalizzate della nostra società: dalla disabilità alle disuguaglianze sociali, dall’omolesbobitransfobia al fat shaming, alla crisi climatica e molti altri temi per evidenziare lo stato attuale delle emarginazioni.
Una raccolta di saggi scritti da attivisti e attiviste, competenti ognuna nel loro ambito, ci aiutano a comprendere come uno sguardo intersezionale potrà cambiare la nostra società. Rachele Agostini, Francesca Anelli, Belle di faccia, Virginia Cafaro, Sara Colognesi, Marina Cuollo, Eugenia Fattori, Biancamaria Fauci, Lorenzo Gasparrini, Benedetta Geddo, Jacklin Faye, Arianna Latini, Mc Nill, Attilio Palmieri, Marina Pierri, Sofia Righetti e Alessandra Vescio. Questi i nomi degli autori dei 15 capitoli da cui è composto Anche questo è femminismo.
Si parla di abilismo, di body positivity, di razzismo, di comunità LGBTQIA+, di Serie Tv e rappresentazione negli audiovisivi, di classismo e sfruttamento sul lavoro, di politica interna ed estera, di ecosostenibilità e cambiamenti climatici, di salute mentale, di sport e stereotipi, di mascolinità tossica e xenofemminismo.
Lorenzo Gasparrini spiega nel suo capitolo cos’è la mascolinità tossica, l’esasperazione del machismo patriarcale, che può essere tossica sia verso le donne che verso altri uomini, scatenando quindi omofobia, razzismo, abilismo. Anche a partire dal linguaggio si avrà un cambiamento: studi e ricerche dimostrano la quantità di volte che un uomo zittisce una donna e questo per affermare il proprio potere. È sempre, infatti, una questione di potere.
Abilismo e omofobia in questi giorni sono stati temi molto caldi dopo l’affossamento del Ddl Zan.
Il concetto di abilismo, come spiegano Marina Cuollo e Sofia Righetti, solo in tempi recenti si è trasformato ritenendo la disabilità una interazione tra corpo, fattori ambientali e personali. La disabilità è decisamente connessa sia alla società che all’individuo: in una società patriarcale molte persone non disabili fanno fatica a percepire il loro privilegio e questo non permette di vedere le oppressioni a cui invece un disabile è sottoposto.
Cuollo e Righetti evidenziano come solo con uno sguardo intersezionale si può superare sia un modello di disability studies che non prendeva in considerazione il corpo, sia un modello femminista che considerava la donna solo come non disabile.
Altro argomento interessante è quello scritto da Arianna Latini sullo sport e i suoi stereotipi di genere.
Alla presentazione di Anche questo è femminismo che si è tenuta a Roma, a cui noi di Ghigliottina – Un nuovo taglio all’informazione abbiamo partecipato, Latini era presente e ha parlato delle ultime Olimpiadi e di come hanno dato una specie di svolta nella possibilità di riappropriarsi del proprio corpo e della propria persona: Simon Biles si impone con un atto politico e rivoluzionario portando il tema della salute mentale ai Giochi di Tokyo 2020.
Ma la cultura patriarcale ha fatto per molto tempo solidificare l’idea che lo sport fosse una cosa solo al maschile: uomini e donne avevano discipline ben distinte in base alla mascolinità e alla femminilità.
Leggendo Anche questo è femminismo si prende consapevolezza di quanto la nostra società sia permeata, anche inconsapevolmente, da una cultura patriarcale che necessita di essere sradicata.
Marina Pierri cita Pierre Bourdieu quando parla di capitale culturale e simbolico della società patriarcale. Bourdieu sostiene che “ogni essere umano grazie alla socializzazione e all’habitus riproduce i meccanismi della società patriarcale in cui è immerso, che lo sappia oppure no. Così, una struttura di potere viene perpetuata”.
È così che la nostra società ancora si presenta, ma agendo su più livelli potrà essere cambiata.
Per capire come il femminismo intersezionale si applichi ai più svariati ambiti della nostra vita sociale e politica, basterà leggere Anche questo è femminismo, che con una scrittura chiara e scorrevole vi scioglierà ogni dubbio.
Anche questo è femminismo
Bossy
Edizioni Tlon, 2021
pp. 238, € 16