“Qui giace un poeta”: il ricordo di chi con la sua luce ci illumina ancora
Un tributo, il racconto di chi si è recato a visitare la tomba di un poeta o uno scrittore o un suo beniamino. E ha voluto così celebrare – attratto da un desiderio di vicinanza, spesso di gratitudine – la scintilla, la luce che quella persona continua a emanare.
Il mio è da sempre stato un approccio razionalista alla vita. Per carattere, per influenze, poi per formazione. Probabilmente l’insieme di tutto. Ho da sempre avuto pochi dubbi su cosa succede quando il cuore delle persone smette di battere.
Questo non rende immuni però dal chiedersi cosa resta di noi, non ci risparmia la riflessione su quanto la nostra sia una scintilla vicina ad altre scintille, alcune più luminose e longeve di altre, in una linea spazio temporale che supera infinitamente il nostro essere circoscritto.
Non poteva non colpirmi, dunque, e vibrarmi nelle intime corde la riflessione foscoliana contenuta ne I Sepolcri.
Confesso che la me adolescente era innamorata di Foscolo, un fascino un po’ retrò lo ammetto. Vuoi mettere, però, la passione che trasmetteva, l’eleganza intellettuale, la poesia… E così ricordo bene le spiegazioni della prof, il racconto di un editto che, pur nella sua opportunità, andava a smuovere la sensibilità umana: si toccavano i cimiteri e ciò che essi rappresentavano.
E Foscolo a suo modo proprio su quella scintilla rifletteva, sulla luce che chi non c’è più ancora emette, quella luce che illumina i passi di chi continua a vivere.
Si parla di ricordo, di memoria. E quando all’ombra dei cipressi o dentro le urne sono grandi uomini e grandi donne a trovarsi, la memoria diventa esempio. La scintilla spesso diventa un faro che illumina intere generazioni.
Sono passati un paio di secoli da quando Foscolo ha scritto quei versi. Ma costante è rimasto il tributo che gli uomini e le donne dedicano a chi non c’è più, a chi nella memoria continua a vivere.
Su questo percorso fatto di amore – e anche di ammirazione e comunanza di intenti visto che qui si parla di poeti, scrittori e personaggi che nel loro ambito hanno lasciato una traccia profonda – cammina in buona compagnia “Qui giace un poeta. 60 visite a tombe d’artista“, pubblicato circa un anno fa da Jimenez Edizioni.
Li avevamo incontrati qualche tempo prima a uno dei pochi eventi pubblici di quel periodo ed erano emozionatissimi di questa che allora era una prossima uscita.
Il libro è una raccolta di tributi, dei racconti di chi si è recato a visitare la tomba di un poeta o uno scrittore o un suo beniamino in altri ambiti.
Gli scrittori che hanno dato il loro contributo nel comporre questa raccolta (tra questi cito solo – ma sono più di cinquanta – Daniele Mencarelli, che scrive di Camillo Sbarbaro, e Matteo Trevisani, che ricorda Giordano Bruno) hanno avuto motivi diversi per recarsi su quella tomba, sentimenti diversi ma tutti e tutte hanno celebrato la scintilla, la luce che quella persona continua a emanare. Sono stati attratti da un desiderio di vicinanza, di celebrazione, spesso di gratitudine.
Eppure è proprio quello il potere della tomba di un poeta; non solo rafforza la tua fede nella bellezza e nell’arte della scrittura, ma rafforza anche il potere trasformativo di una persona del passato che attraversa il tempo con le sue parole e ci tocca nel presente.
Non è un libro da leggere tutto d’un fiato ma da sfogliare lentamente un po’ alla volta. Scorrendo le pagine avanti e indietro, da un personaggio all’altro, da uno scrittore all’altro, da un’emozione all’altra.
Non posso citare tutti gli illustri defunti né gli scrittori che hanno partecipato. Me ne riservo, però, un paio: l’omaggio a Roberto Bolaño di Antonio Coletta in pieno stile Bolaño (gli amanti dell’autore cileno non potranno non apprezzare) e l’omaggio di Massimiliano Governi a Sandro Onofri, scrittore romano che non conoscevo e che proprio grazie a questa raccolta ho incontrato, letto e apprezzato molto, sia nella sua veste di scrittore sia nella sua veste di professore (quello che ognuno di noi avrebbe voluto incontrare sui banchi di scuola).
Qui giace un poeta. 60 visite a tombe d’artista
AA.VV.
Jimenez Edizioni, 2020
pp. 336, € 20