Le presidenziali gettano di nuovo l’Italia nell’incertezza

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I partiti politici non riescono ad accordarsi sul nome del successore di Sergio Mattarella, il cui mandato termina il prossimo 3 febbraio. Mario Draghi è il più citato, ma l’eventualità che lasci Palazzo Chigi preoccupa gli investitori e rischia di far sprofondare il Paese in una instabilità politica cronica.

Il governo Draghi mostra segni evidenti di debolezza, scrive Les Échos, il principale quotidiano economico-finanziario francese. Una fragilità causata dalla Lega, che non esita più a sfidare il presidente del Consiglio sulla sua strategia sanitaria. Matteo Salvini propone per rafforzare l’esecutivo di farvi entrare i pesi massimi di tutti i partiti che lo sostengono, a cominciare dai loro leader. Una proposta di rimpasto che prefigura una possibile crisi politica.

L’anno che si apre è l’ultimo della legislatura. L’unione nazionale che sostiene il governo Draghi si sgretola già e non resisterà all’avvicinarsi della campagna elettorale. Tanti sono coloro, in particolare nell’area di estrema destra, che sperano in un rapido ritorno alle urne.

Un «nonno al servizio delle istituzioni»

Matteo Salvini continua tuttavia a testimoniare pubblicamente il suo sostegno a Mario Draghi. «Molti italiani, e io fra questi, avrebbero piacere che Mario Draghi continuasse a svolgere il ruolo che ricopre, perché ci sono tante cose da fare ancora», ha dichiarato. «Se togli il tassello più importante del governo non so come ne usciremo. E di tutto c’è bisogno in Italia in questo momento tranne che di confusione». Una constatazione condivisa dalla maggior parte degli investitori e delle agenzie di rating che prevedono il ritorno dell’instabilità politica qualora Mario Draghi lasci Palazzo Chigi (il centro del potere italiano) per il Quirinale (la presidenza della Repubblica).

Ma la confusione regna già: il Parlamento deve riunirsi il prossimo 24 gennaio per designare il successore di Sergio Mattarella. Giorgia Meloni, leader del partito post-fascista Fratelli d’Italia – il solo a incarnare l’opposizione –, chiede al presidente del Consiglio di chiarire le sue intenzioni. La sua dichiarazione, durante la conferenza stampa di fine anno, di «essere un nonno al servizio delle istituzioni» era stata percepita come una velata candidatura. Ora Draghi si chiude nel silenzio riguardo le elezioni presidenziali.

Il ritorno di Berlusconi

Non è il caso di Silvio Berlusconi, che invece moltiplica telefonate e doni a tutti i parlamentari indecisi. Il Cavaliere, di ritorno a Roma, convocherà presto i principali dirigenti del centro destra. Malgrado i suoi 85 anni, la personalità divisiva e i processi di cui è ancora oggetto, è convinto di poter ambire alla più alta carica dello Stato.

Avverte: se Mario Draghi dovesse varcare la soglia del Quirinale, il suo partito, Forza Italia, passerebbe all’opposizione quale che sia il nuovo presidente del Consiglio, aprendo quindi una crisi politica. Per scongiurare questo rischio, i leader di tutti i partiti intensificano i contatti per tentare di raggiungere, senza successo, un consenso sul nome del prossimo capo dello Stato. Nonostante Mattarella abbia categoricamente rifiutato di mantenere il suo posto, un gruppo trasversale sempre più nutrito di parlamentari, soprattutto nell’area M5S, chiede con forza che proroghi il suo mandato di almeno un anno. Ciò permetterebbe un’eventuale transizione senza scosse con Mario Draghi.

Traduzione di Sara Concato via lesechos.fr

Immagine di copertina via Flickr / CC

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