Un’Europa divisa affronta la Russia con obiettivi discordanti sull’Ucraina
Le concorrenti agende europee rischiano di minare gli sforzi della diplomazia statunitense per scoraggiare un’invasione russa.
Un’Europa sempre più ansiosa si sveglia oggi con la minaccia crescente dell’esercito russo ai confini con l’Ucraina, ma profonde divisioni tra le nazioni europee e all’interno di queste sbarrano la strada a una risposta univoca dell’Occidente.
Secondo fonti ufficiali la NATO e l’Ue hanno ribadito più volte che il continente resta fermo nel suo intento di prevenire un attacco della Russia in Ucraina e nella convinzione di imporre sanzioni alla Russia se quest’ultima decidesse di procedere con l’invasione. Ma non c’è unanimità su quale sia il modo migliore per scoraggiare Mosca né su quali misure prendere nell’eventualità di un attacco della Russia in Ucraina.
Le tre maggiori potenze europee, Germania, Francia e Gran Bretagna, stanno avanzando proposte nettamente divergenti mentre devono far fronte anche a questioni politiche interne. Gli altri stati si stanno allineando su varie posizioni in base alla propria vicinanza geografica alla Russia, alla dipendenza dalla Russia per quanto riguarda la fornitura di energia e per ragioni storiche.
La scorsa settimana il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha attirato le ire su di sé quando ha fatto riferimento alle divisioni, lasciando intendere che una risposta all’invasione da parte della Russia potrebbe essere complicata dalle “differenze” all’interno dell’alleanza NATO.
Ma tali differenze erano già ampiamente chiare a tutti, benché il continuo rafforzamento militare russo lungo i confini ucraini avesse intensificato il timore che Vladimir Putin avesse serie intenzioni riguardo lo sferrare un qualche tipo di attacco contro l’Ucraina.
Illustrando chiaramente quanto distanti tra loro restino le potenze europee, gli aerei della British Royal Air Force sono stati obbligati a compiere una tortuosa deviazione di rotta intorno alla Germania mentre trasportavano armi antitank in Ucraina, cambiando un percorso di volo sopra il Mar del Nord e la Danimarca, aggiungendo così svariate ore di volo al viaggio.
Fonti ufficiali della Difesa inglese e di quella tedesca hanno in seguito negato che la Germania avesse rifiutato alla Gran Bretagna il permesso di trasportare armi attraverso lo spazio aereo tedesco, affermando di non aver ricevuto alcuna richiesta in merito.
Ma il conseguente rifiuto della Germania di garantire all’Estonia le licenze di riesportazione per inviare obici di origine tedesca in Ucraina, ha sottolineato un punto chiave sul quale l’Europa è divisa: se rifornire l’Ucraina di armi o meno.
Fonti ufficiali tedesche hanno citato la vecchia politica decennale del loro Paese di rifiutare di fornire armi alle parti chiamate in causa in un conflitto, politica che ha le proprie radici nella storia unica della Germania quale aggressore nella seconda guerra mondiale. La Germania ha anche opposto resistenza agli appelli degli Stati Uniti volti a far sì che il gasdotto Nord Stream 2 sia incluso in qualsiasi futuro pacchetto di sanzioni da imporre alla Russia. Il gasdotto condurrà le forniture di gas dalla Russia all’Europa occidentale, rendendo la regione maggiormente dipendente dalle risorse energetiche russe.
La posizione della Germania ha attirato critiche da Gran Bretagna, Estonia e Ucraina, il cui ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha dichiarato in alcuni tweet dello scorso weekend che la posizione della Germania è “deludente”.
Londra, che propende per una risposta forte che include fornire armi all’esercito ucraino, mostra il proprio scontento per il fatto che, per fare ciò, i suoi aerei debbano circumnavigare la Germania, come ha dichiarato Tobias Ellwood, a capo della Commissione della Difesa del Parlamento britannico. “Per evitare un confronto, per evitare di mettere in imbarazzo la Germania non abbiamo richiesto formalmente dei sorvoli”, ha detto. Il che è espressione “dell’assenza di un qualsivoglia sforzo coordinato dalla NATO per aiutare sia un alleato della NATO che un alleato europeo”. “La Russia nota tutto ciò e la mia preoccupazione è che istigherà questi stati a spingere i limiti ancora più oltre”, ha aggiunto in un’intervista.
Nel frattempo la Francia ha approfittato della crisi ucraina per avanzare le sue ambizioni riguardo a un quadro di sicurezza guidato dall’Unione europea che potrebbe sminuire la NATO. Durante un discorso al Parlamento europeo, l’inquilino dell’Eliseo, Emmanuel Macron, ha sottolineato la necessità da parte dell’Ue di aprire un dialogo separato con Mosca sui modi per ridurre le tensioni, gettando le basi per una potenziale linea di rivalità nei confronti della diplomazia statunitense che ha dominato finora gli sforzi dell’Occidente di mettere fine alle tensioni in corso.
Con la Francia che va verso le elezioni di aprile, Macron ha delle ragioni di politica interna per promuovere il proprio ruolo di giocatore-chiave nelle trattative tra Russia e Europa, come ha affermato Evelyn Farkas, vice segretario alla Difesa per Russia, Ucraina ed Eurasia durante l’amministrazione Obama. Ma questo discorso ha dato soprattutto la misura del fatto che l’Europa è inquieta di fronte a quella che molto probabilmente è la minaccia più seria alla sua sicurezza dai tempi della seconda guerra mondiale – ha inoltre dichiarato Farkas. “Se la Russia continuerà a farla franca con quello che sta facendo in Ucraina e se proverà ad alterarne i confini, l’interno ordine internazionale sarà in pericolo”, ha sottolineato durante un’intervista.
Fonti ufficiali statunitensi avvertono che il dissenso interno all’alleanza occidentale faccia il gioco di Putin e affermano che stanno lavorando per colmare le divisioni. “Penso che uno degli obiettivi a lungo termine di Mosca sia stato quello di alimentare le differenze tra i nostri stati e all’interno di questi stessi e, molto semplicemente, noi non possiamo e non intendiamo lasciarglielo fare”, ha detto il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto ai giornalisti in visita a Kiev, capitale dell’Ucraina.
Ma i divergenti interessi europei mettono alle strette una parte del continente anche nei confronti degli Stati Uniti. Gli stati dell’est Europa e i Paesi baltici, che sono i più direttamente minacciati dall’espansionismo della Russia, stanno cercando una risposta forte che sia guidata dagli Stati Uniti. Questi stati hanno manifestato la loro perplessità riguardo al fatto che gli alleati dell’Europa occidentale stiano cercando di perseguire una linea indipendente che possa indebolire gli impegni degli Stati Uniti nei confronti della loro sicurezza. D’altra parte, fattori quali un’Europa dipendente dalla fornitura di gas da parte della Russia per una percentuale del 40% del fabbisogno totale di energia stanno favorendo la riluttanza a un approccio più forte. Una crisi mondiale delle forniture di gas ha fatto sì che in Europa i prezzi salissero alle stelle e molti governi temono che un ulteriore rialzo dei prezzi nel cuore dell’inverno favorirebbe lo scontento degli elettori.
La divisione tra est e ovest “è decisamente palpabile, con gran parte degli europei occidentali che per tanto tempo hanno minimizzato la minaccia russa”, ha dichiarato Cathryn Clüver Ashbrook, direttrice del Consiglio tedesco per le relazioni estere. Più precisamente – ha affermato la direttrice – questa divisione corre attraverso il cuore del nuovo e inesperto governo della Germania i cui partner di coalizione si sono dimostrati pubblicamente incapaci di accordarsi in termini di una visione unita rispetto alla crisi ucraina. I social-democratici del cancelliere Olaf Scholz hanno alle spalle una lunga storia di legami cordiali con la Russia, mentre il suo ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, dei Verdi, ha preso una posizione più netta.
Difficilmente Putin potrebbe aver scelto un momento migliore per sfidare l’Europa, ha dichiarato Ellwood, membro britannico del Parlamento. La Gran Bretagna è consumata da una crisi della leadership, scaturita dalle rivelazioni sulle feste organizzate dallo staff di Downing Street di Boris Johnson in violazione delle regole del lockdown. La Francia va verso le elezioni. E il nuovo governo della Germania deve ancora assestarsi dopo 16 anni di leadership di Angela Merkel.
Ha detto Ellwood di Putin: “Lui sa benissimo che la base del potere europeo è rappresentata da Francia, Germania e Regno Unito. Se questi tre stati sono uniti, il resto dell’Europa li segue. Se è possibile alimentare divisioni tra questi tre stati allora manca la leadership, non c’è coordinazione e non c’è unità”.
Traduzione di Maria Laura Canori via washingtonpost.com
Immagine di copertina via theowp.org