“Nigeria, punto e a capo”, contro il razzismo nei media
Un’iniziativa per la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale contro la stigmatizzazione di una delle più piccole minoranze italiane che più spesso compare nei media.
Oggi 21 marzo, per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, abbiamo scelto di parlare di “Nigeria, punto e a capo”, iniziativa dell’Associazione Connect lanciata per sensibilizzare contro la tendenza a stigmatizzare una delle più piccole minoranze italiane che più spesso compare nei media, quella nigeriana.
La presidente di Connect, Laura Ghiandoni, ci ha rilasciato una dichiarazione sulla giornata:
“Sensibilizzare sul tema della discriminazione razziale oggi significa tornare ad occuparci di noi, della nostra democrazia, fortificare e cementare i valori in cui crediamo e che vengono continuamente messi alla prova da gruppi xenofobi e razzisti. Per cementare questi valori oggi dobbiamo dialogare per conoscere chi viene da altri paesi e capire i problemi che stanno affrontando gli altri popoli.
Con la guerra in Ucraina ci siamo resi conto che i problemi degli altri popoli sono anche i nostri, prima o poi ci raggiungeranno, arriveranno qui. Per questo dobbiamo agire. La democrazia deve fortificarsi cementando i propri valori e dialogando con le persone di tutte le nazioni, soprattutto nei media. Per questo è prioritario lavorare per diffondere informazioni in cui sia dato valore al contesto storico, in cui la nazionalità dei cittadini diventi un elemento da non menzionare nel momento in cui si parla di un crimine o di un fatto di cronaca, soprattutto se la fascia della popolazione migrante non è rappresentata politicamente.
Tornare a dare voce alle minoranze, a gruppi che sono marginalizzati perché non parlano la lingua italiana. È necessario un serio lavoro di informazione e l’impegno di tutti. Questi gruppi non si possono difendere ed è dovere di tutti noi difenderli”.
Sui media la questione dell’accostamento linguistico è ben evidente: basti pensare che nel 2021 oltre 45 testate giornalistiche nel solo mese di ottobre hanno associato la nazionalità nigeriana a fatti di cronaca, insieme a termini come “pusher”, “arrestato”, “ovulatore”, “latitante”, attribuendo dunque alla Nigeria, al suo popolo, azioni illegali e/o violente. L’obiettivo del progetto è un cambio della narrativa, seguendo attentamente le linee guida della deontologia giornalistica indicate nella Carta di Roma.
Hanno aderito a “Nigeria, punto e a capo” la National Union of Nigerian Associations in Italy (NUNAI) che riunisce 25 associazioni nigeriane, altre associazioni quali Break Your Bread For The Less Privileged, Nigerian Community, Associazione Acsim Onlus Nazionale, Nigerian Union Italy, Catholic Women Organization St. Ambrogio, Igbo Women Socio Cultural Association, Acads’ Associazione Culturale Arancia Donna Subsahariana, Comunità Nigeriana, Federazione della Diaspora Africana di Roma e del Lazio.
Graziano Rossi
Immagine di copertina via cartadiroma.org