24 marzo 1944: 78 anni fa l’orrore delle Fosse Ardeatine
Il 24 marzo 1944 una delle stragi peggiori compiute dai nazisti: 335 civili italiani, tra cui 75 ebrei, furono trucidati sulla via Ardeatina a Roma come rappresaglia per l’uccisione di numerosi tedeschi il giorno prima in via Rasella.
Venerdì 24 marzo 1944, via Ardeatina, allora periferia di una capitale, Roma, sventrata dalla seconda guerra mondiale. La storia della strage delle Fosse Ardeatine comincia però il giorno prima, quando in via Rasella, a pochi passi dal Quirinale, un carro dell’immondizia carico di tritolo esplose uccidendo 33 soldati tedeschi della SS Polizei Regiment-Bozen.
Ventiquattro ore dopo la reazione nazista sarà durissima: vengono scelti a caso dieci italiani per ogni tedesco ucciso il giorno prima (detenuti politici e comuni di Regina Coeli, del carcere di via Tasso e rastrellati di via Rasella) e i militari della Polizia di Sicurezza, sotto il comando dei capitani delle SS Erich Priebke e Karl Hass, massacrano 335 civili italiani, di cui 75 ebrei, vicino a una serie di cave di pozzolana abbandonate sulla via Ardeatina. I corpi crivellati di colpi saranno ritrovati a circa 4 mesi di distanza.
L’eccidio delle Fosse Ardeatine è ricordato come uno degli atti più efferati del nazifascismo in Italia e dell’intera seconda guerra mondiale.