Premio Strega 2022: annunciati i 12 candidati

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Alla Sala del Tempio di Adriano di Roma definita la lista dei dodici candidati al Premio Strega 2022. L’immagine di quest’anno è opera di Olimpia Zagnoli.

Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, ricorda che Tullio De Mauro – prima direttore, poi presidente della Fondazione – avrebbe quest’anno compiuto 90 anni e ricorda anche il suo importante contributo in occasione della sessantesima edizione del Premio: la realizzazione di un corpus di cento opere che includeva i libri vincitori e altri partecipanti a quelle sessanta edizioni del Premio, in modo tale da avere un thesaurus rappresentativo dell’evoluzione della lingua italiana letteraria del Novecento. L’opera di De Mauro è stata ripresa e aggiornata e l’Accademia della Crusca ospiterà sul suo sito la versione web di questo strumento.

Sono stati annunciati prima di tutto i candidati al Premio Strega Europeo: Elin Cullhed, Euforia, Mondadori, tradotto da Monica Corbetta; Sara Mesa, Un amore, La Nuova Frontiera, tradotto da Elisa Tramontin; Megan Nolan, Atti di Sottomissione, NN Editore, tradotto da Tiziana Lo Porto; Amélie Nothomb, Primo Sangue, Voland, tradotto da Federica di Lella; Mikhail Shinshkin, Punto di Fuga, 21lettere, tradotto da Emanuela Bonacorsi.

Un momento intenso segue questo annuncio, ossia l’intervista di Marino Sinibaldi a due ex vincitori del Premio Strega Europeo: Katja Petrowskaja e Georgi Gospodinov. Alla luce dei terribili fatti recenti, nel colloquio si schiude un’acuta riflessione sul ruolo e il potere delle parole nel contesto di una guerra, di una dittatura e di una resistenza, e una riflessione sulla dimensione della memoria.

Segue un’intervista “impossibile” a Maria Bellonci (a cui dà voce Anna Bonaiuto) costruita usando parole tratte da vari interventi pubblici cucite insieme. L’intervista appare come preludio a una serie di iniziative editoriali messe in atto per il 120° anniversario della nascita di Maria Bellonci.

Melania Mazzucco prende allora la parola per introdurre l’annuncio della dozzina, raccontando il lavoro di selezione delle opere. Sottolinea prima di tutto come le 74 opere presentate siano state scritte o completate nei due anni di pandemia: una circostanza straordinaria che accomuna tutti gli autori. Interessanti alcune delle caratteristiche generali dei testi che Mazzucco elenca. Ad esempio, una forte tendenza al romanzo biografico – a discapito del romanzo storico o dei romanzi di invenzione e di genere. Interessante notare – sempre nelle parole di Mazzucco – che solo due romanzi si incentrano sul lavoro, che l’io dello scrittore “tende a invadere lo spazio narrativo” e che la “crisi del maschio” è un tema ricorrente.

I dodici candidati alla settantaseiesima edizione del Premio Strega sono annunciati a gruppi di quattro.

Primo gruppo: Alessandra Carati, E poi saremo salvi, Mondadori, presentato da Andrea Vitali; Alessandro Bertante, Mordi e fuggi, Baldini+Castoldi, presentato da Luca Doninelli; Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij, Rizzoli, presentato da Renata Colorni; Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci, Ponte alle grazie, presentato da Loredana Lipperini.

Secondo gruppo: Davide Orecchio, Storia aperta, Bompiani, presentato da Martina Testa; Fabio Bacà, Nova, Adelphi, presentato da Diego De Silva; Jana Karšaiová, Divorzio di velluto, Feltrinelli, presentato da Gad Lerner; Marco Amerighi, Randagi, Bollati Boringhieri, presentato da Silvia Ballestra.

Terzo gruppo: Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont, L’Orma, presentato da Giuseppe Conte; Mario Desiati, Spatriati, Einaudi, presentato da Alessandro Piperno; Veronica Galletta, Nina sull’argine, Minimum fax, presentato da Gianluca Lioni; Veronica Raimo, Niente di Vero, Einaudi, presentato da Domenico Procacci.

Sara Concato

Immagine di copertina via twitter.com/PremioStrega

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