Perché Julian Assange rischia 175 anni di carcere?
Dal 20 aprile il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è più vicino all’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni in carcere. Quali sono le accuse statunitensi?
Mercoledì 20 aprile un giudice britannico ha approvato formalmente l’estradizione verso gli Stati Uniti del 50enne Julian Assange, dove dovrà affrontare le accuse di spionaggio in base all’Espionage Act. Tuttavia va sottolineato che, nonostante l’approvazione formale, Assange può ancora fare appello, mentre il caso è stato passato al Ministro degli Interni britannico per la decisione finale.
L’ultimo ordine è dovuto al fatto che, il mese scorso, la Corte Suprema del Regno Unito ha negato ad Assange il permesso di fare appello contro una decisione di una corte inferiore che confermava la sua estradizione. Il fondatore di WikiLeaks da anni cerca di evitare il processo negli Stati Uniti, in seguito alle accuse relative alla pubblicazione, risalente al 2010, di una significativa raccolta di documenti classificati.
Gli avvocati di Assange hanno ancora un mese per fare appello al ministro degli Interni britannico, Priti Patel. Ma non è ancora chiaro se faranno appello anche all’Alta Corte di Giustizia.
Quali sono le accuse contro Assange e perché rischia 175 anni di carcere?
Gli ultimi dieci anni sono stati particolarmente tumultuosi per Assange, che fondò WikiLeaks nel 2006. La piattaforma era destinata a svelare informazioni e dati top-secret in modo anonimo. Sin dal momento della sua fondazione, WikiLeaks e Assange attirarono sia critiche che incoraggiamenti. Mentre per molti la piattaforma rappresentava un tipo di giornalismo modernissimo, per altri era motivo di preoccupazione a livello di sicurezza nazionale.
Che cosa rilasciò WikiLeaks?
La piattaforma è rimasta attiva per 15 anni e in quel periodo sono state pubblicate numerose raccolte di documenti, dati e informazioni. Alcune delle pubblicazioni che hanno avuto più impatto includono 400.000 resoconti militari segreti relativi alla guerra in Iraq e 90.000 documenti sul conflitto in Afghanistan.
Tuttavia, nel 2010 la piattaforma pubblicò il video “Collateral Murder”, come viene chiamato adesso, che mostrava i soldati dell’elicottero Apache degli Stati Uniti uccidere una dozzina di persone a terra a Baghdad, in Iraq, inclusi due giornalisti di un’agenzia internazionale.
Cosa è successo ad Assange dopo il 2010?
Nel 2010 le autorità svedesi hanno emanato un mandato d’arresto sulla base di accuse di stupro e aggressione sessuale. In seguito, il fondatore di Wikileaks è stato trattenuto nel Regno Unito, lo stato dove viveva all’epoca, aspettando una richiesta di estradizione per rispondere alle accuse in Svezia. Ma dopo due anni di fermo nel Regno Unito, Assange ha violato la libertà vigilata e ha richiesto asilo all’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
L’uomo ha passato circa 7 anni nella struttura ecuadoregna di Londra. Mentre il caso svedese contro Assange si sviluppava, anche i funzionari degli Stati Uniti hanno aperto un’indagine per la pubblicazione dei documenti relativi a Iraq e Afghanistan.
In seguito, anche gli USA hanno mosso accuse contro Assange, richiedendone l’estradizione dal Regno Unito. Le imputazioni sono almeno 17 per spionaggio e un’altra per abuso nell’utilizzo dei computer con un’altra persona, l’informatrice statunitense Chelsea Manning.
Contemporaneamente all’accumularsi delle battaglie legali statunitensi contro Assange, anche i legami tra l’uomo e l’Ecuador hanno cominciato a deteriorarsi, con il presidente Lenin Moreno che ha accusato l’ambasciata di “violazioni ripetute”. Infine, nel 2019 Assange è stato portato via dall’edificio dell’ambasciata ecuadoregna di Londra.
Dopo essere stato abbandonato dalle autorità dell’Ecuador, Assange è stato condannato dal Regno Unito per aver violato la libertà vigilata. In più, doveva anche affrontare la richiesta pendente di estradizione degli Stati Uniti, quando è stato portato alla prigione di Belmarsh. Alla fine, la Svezia ha fatto cadere le accuse di stupro a novembre 2019.
Perché Assange sta evitando l’estradizione negli Stati Uniti?
Julian Assange è ricercato negli Stati Uniti per 18 crimini. Se condannato, potrebbe dover scontare fino a 175 anni in carcere. Nel 2021 una corte magistrale ha definito “oppressivo” per l’uomo essere estradato negli Stati Uniti, ma l’Alta Corte ha revocato tale decisione a dicembre, dichiarando che il fondatore di WikiLeaks potrebbe essere estradato negli Stati Uniti se verranno fatte promesse circa le condizioni in cui verrà trattato.
In precedenza, uno degli avvocati di Assange ha spiegato che combatteranno contro l’estradizione negli Stati Uniti e ha affermato che ciò potrebbe trasformarsi in un pericoloso precedente per i diritti dei giornalisti. I sostenitori di Assange e i suoi avvocati sostengono che l’uomo stava facendo il suo lavoro di giornalista ed è protetto dal Primo Emendamento per la protezione della libertà di parola: da ciò la sua pubblicazione dei documenti che espongono gli illeciti dell’esercito statunitense in Iraq e Afghanistan.
Traduzione di Chiara Romano via republicworld.com, aljazeera.com
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